Il calcio nel pallone

Lega serie A in stallo sulle date per il Coronavirus. Prosegue dialogo con Aic su stipendi

Ogni schema e ipotesi temporale di riavvio della 'macchina' è al momento sospesa, come è emerso dalla riunione in via Rosellini dove in conferenze call si è discusso sulla ripresa analizzando tutti gli scenari ponendosi alla fine più interrogativi che risposte.

Luca Masotto, Roma

04 Aprile 2020 - 12:48

Lega serie A in stallo sulle date per il Coronavirus. Prosegue dialogo con Aic su stipendi

"Riguardo alla possibile disputa delle restanti partite di A e Coppa Italia, la Lega considererà la ripresa dell'attività sportiva quando le condizioni sanitarie lo permetteranno, attenendosi, come ha sempre fatto, ai decreti del Governo e tenendo in primaria considerazione la tutela della salute degli atleti e di tutte le persone coinvolte"

Nulla di fatto, il pallone non si muove. La Lega di Serie A resta in stand by, in attesa di capire quando e come il coronavirus, che detta di fatto l'agenda da oltre un mese, possa allentare la morsa lasciando spiragli per una eventuale ripresa. Ogni schema e ipotesi temporale di riavvio della 'macchina' è al momento sospesa, come è emerso dalla riunione di oggi in via Rosellini dove in conferenze call si è discusso sulla ripresa analizzando tutti gli scenari ponendosi alla fine più interrogativi che risposte. Si è presa in esame la posizione emersa dal tavolo di lavoro tra Uefa, Eca e Leghe europee svoltosi ieri che spingono per portare comunque a termine la stagione, ma in Lega si è arrivati alla conclusione che tutto dipenderà dalle condizioni sanitarie e di sicurezza. "Riguardo alla possibile disputa delle restanti partite di A e Coppa Italia, la Lega considererà la ripresa dell'attività sportiva quando le condizioni sanitarie lo permetteranno, attenendosi, come ha sempre fatto, ai decreti del Governo e tenendo in primaria considerazione la tutela della salute degli atleti e di tutte le persone coinvolte", è quanto scrive la Lega in un comunicato. Più che del rinvio o meno e di una resa dei conti tra i presidenti di società che potrà accendersi in maniera più evidente solo quando spunterà una data su cui poter mettere in atto una eventuale ripresa, la riunione si è concentrata soprattutto sul taglio degli stipendi, tema caldo sul quale non sono emerse novità sostanziali. Nessuna linea definitva è stata presa. "Nell'affrontare i diversi scenari, che restano tuttora incerti, la Lega con la partecipazione dei rappresentanti delle società, proseguirà nei prossimi giorni, attraverso i tavoli di lavoro già costituiti, ad analizzare l'impatto e le conseguenze del Covid-19 a livello medico, economico, normativo, sportivo e di risk assessment per i club e la stessa Lega", prosegue la nota. Continua dunque il dialogo con l'Assocalciatori, almeno è questa l'intenzione nonostante l'Aic nei giorni scorsi abbia respinto la proposta della sospensione dei pagamenti per quattro mesi e messo sul tavolo della trattativa lo il blocco di un solo mese di stipendio. La partita su questo fronte è complessa e non facile proprio perchè il sindacato rappresentate una larga scala di calciatori. Lo stesso presidente dell'Aic, Damiano Tommasi è stato anche oggi molto chiaro. "In Lega Pro e dilettanti con lo stipendio i giocatori si pagano l'affitto, i mutui e mantengono la famiglia, non sono le cifre che uno immagina. C'è poi una parte alta dei professionisti e lì il tema è la patrimonializzazione di gestione delle società di A. I giocatori sono già sulla lunghezza d'onda per capire come si possa sostenere il sistema e come andare incontro alle società, dipenderà molto dal fatto se si tornerà in campo o no", ha detto sottolineando che la cassa integrazione su cui sta lavorando l'associazione riguarda i giocatori con i redditi più bassi, con il minimo contrattuale. Il nodo resta dunque sempre quello del quando e se sarà possibile riprendere. Elemento sostanziale che investe anche la Premier League impegnata a mettere paletti e trovare soluzioni. I 20 club inglesi hanno concordato oggi sulla volontà di finire il campionato con parere unanime e senza divisioni ma solo quando sarà sicuro farlo e con il pieno appoggio del governo. Fino ad inizio maggio comunque di partite non se ne parla. Sul fronte stipendi la trattativa è ancora alle prime fasi ma i club si sono mossi chiedendo un taglio del 30% dello stipendio dei calciatori chiamati dunque a contribuire alla gestione dello stato di crisi. La Premier ha comunicato che assegnerà 142 milioni di euro alle altre leghe professionistiche, più altri 22 al servizio sanitario nazionale. 

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