Il fatto politico

L'impresentabile Ursula rieletta alla Commissione europea: Fratelli d'Italia, Lega, M5S e Sinistra Italiana votano contro, Forza Italia e Pd a favore

Il Parlamento Europeo ha confermato Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti; 7 le schede nulle.

Il Corriere Redazione

18 Luglio 2024 - 16:21

Ursula von der Leyen: La Rielezione che Salva l'Europa dagli Estremismi

Hanno votato a favore Forza Italia, Pd, Europa Verde e Sudtiroler Volkspartei. Contrari invece a un bis di Ursula Fdi, Lega, M5s e Sinistra Italiana. “Cinque anni fa ho votato Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione europeo e oggi mi sono pentito. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico quindi non commetteremo come Movimento 5 Stelle lo stesso errore e stavolta ritiriamo la fiducia alla Commissione votando no alla sua nomina”, dice il foggiano Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle

Il voto a favore dei Verdi è stato decisivo per il bis di Ursula von der Leyen. E' quanto emerge da una prima analisi del numero dei voti. La tedesca ha incassato 401 consensi, superando ampiamente la soglia necessaria dei 360. Con l'annunciato sostegno dei Greens, la maggioranza su cui poteva contare con Popolari, Socialisti e Liberali avrebbe raggiunto la quota teorica di 454 voti. Sulla carta i franchi tiratori risultano quindi oltre 50.

"La conferma di Ursula von der Leyen e' una brutta notizia per i cittadini europei e per gli italiani in particolare, soprattutto per il pericoloso sostegno di sinistre ed eco-fanatici. Tradito il voto di milioni di elettori che chiedevano il cambiamento e che ora subiranno le scelte scellerate degli estremisti verdi". Cosi' una nota della Lega.  "Oggi accogliamo una decisione, un voto all'interno del Parlamento europeo che non rappresenta la volontà del popolo. E voi mi insegnate che se si va contro la volontà del popolo non è più democrazia". Lo ha dichiarato il vicesegretario della Lega Andrea Crippa parlando con i giornalisti in Transatlantico alla Camera, commentando la conferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, senza i voti dei leghisti e di FdI. "Io spero che gli elettori italiani che hanno votato il centrodestra, soprattutto la Lega e Fratelli d'Italia, siano contenti della nostra scelta - ha aggiunto -. Insieme cercheremo di cambiare l'Europa, a questo punto dall'opposizione, nonostante il voto degli europei sia andato a partiti che la pensano in maniera diversa rispetto a Ursula von der Leyen e agli accordi presi da Ursula von der Leyen. È vergognoso, è schifoso, è sprezzante. Io ho un'idea di democrazia diversa". "Quando gli elettori votano un partito che la pensa in maniera diversa dal mio ne prendo atto, sicuramente non faccio accordi per sovvertire la democrazia - ha continuato Crippa -. In Europa questo sta succedendo, è successo e quindi l'istituzione europea sarà sempre più lontana dai cittadini".

"Noi abbiamo lavorato per una maggioranza democratica, per un centro pro-Ue. E alla fine mi ha sostenuto. Credo che il nostro approccio è stato corretto". Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in conferenza stampa rispondendo a chi gli chiedeva se il voto contrario di Fratelli d'Italia non abbia mostrato che poteva essere messo in campo un approccio diverso.

“Cinque anni fa ho votato Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione europeo e oggi mi sono pentito. Nel 2019 non avevo votato per la transizione militare, per l’invio di armi in Ucraina, per il ritorno dell’austerità, per un’agenda neo-liberista, per un Green Deal al rallentatore e per una direttiva sul salario minimo che in Italia non potrà essere applicata. Ursula von der Leyen ha tradito il mio voto e la fiducia di milioni di cittadini che hanno riposto delle speranze nella sua Commissione. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico quindi non commetteremo come Movimento 5 Stelle lo stesso errore e stavolta ritiriamo la fiducia alla Commissione votando no alla sua nomina”. Così in una nota il foggiano Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

"In linea con il mio gruppo 'Left' ho votato contro Ursula von der Leyen perché, tra l'altro, la sua commissione - in piena continuità con il precedente mandato - rappresenterà l'Europa neoliberale che considera prioritari i profitti di mercato rispetto agli interessi materiali della gente comune e delle classi popolari". Lo scrive l'eurodeputata Ilaria Salis sui social network. LOa commissione della von der Leyen, aggiunge, rappresenterà "l'Europa dei confini e di Frontex, che criminalizza le migrazioni, che uccide e fa del male alla gente e che continua a proporre un un razzismo sistematico in continuità con il suo passato coloniale". Un'Europa, continua la Salis, subordinata all'agenda della Nato che, durante questi pericolosi periodi di guerra, rinuncia a formulare un'autonoma posizione internazionale in favore di una politica di pace che rispetti e salvaguardi i diritti delle persone". L'Europa della von der Leyen, insiste l'europarlamentare, è "l'Europa del finto 'Green deal' che non ha il coraggio di perseguire fino in fondo la conversione ecologica dell'economia e punta invece a salvare il capitalismo dalla sua fine necessaria". Conclude la Salis: "Quello che vogliamo è un'Europa radicalmente diversa, basata sulla solidarietà e sulla giustizia sociale".

L'IMPRESENTABILE URSULA

Contratti, vaccini e trasparenza: la Commissione a guida Ursula von der Leyen di nuovo nella bufera per la gestione della crisi pandemica che tra 2020 e 2022 ha attraversato l'Europa. La Corte di Giustizia Ue dà ragione, in parte, ai cittadini e agli eurodeputati verdi che hanno chiesto conto all'esecutivo europeo di non aver garantito libero accesso ai contratti stipulati con le aziende farmaceutiche durante la fase acuta della pandemia. Contratti per oltre 2,7 miliardi di euro che la Commissione ha negoziato per conto delle ventisette capitali, per evitare concorrenza e crisi di approvvigionamento. E che sono stati pubblicati solo dopo richiesta e in versione parzialmente oscurata nei dati più sensibili, come le dosi promesse e i costi dell'accordo. L'esecutivo a guida von der Leyen non ha concesso al pubblico "un accesso sufficientemente ampio ai contratti", in particolare per quanto riguarda "le clausole di indennizzo e le dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi dei membri della squadra negoziale per l'acquisto dei vaccini", ha sentenziato il tribunale dell'Ue. Una sentenza che rischia di incidere negativamente sulla votazione decisiva del Parlamento europeo sulla riconferma di von der Leyen alla guida della Commissione europea e che riaccende i riflettori sulla gestione della pandemia da parte della Commissione europea. Critiche hanno accompagnato la leader tedesca, finita nei mesi scorsi nella bufera del cosiddetto Pfizergate per il presunto scambio di messaggi - inaccessibili - con il capo della casa farmaceutica Pfizer, Albert Bourla, per l'accordo sull'acquisto di vaccini. Bruxelles prende nota e prende tempo, riservandosi il diritto di ricorrere contro la decisione della Corte. E si giustifica dicendo di aver "dovuto trovare un difficile equilibrio tra il diritto del pubblico, compresi i deputati al Parlamento europeo, all'informazione e gli obblighi giuridici derivanti dai contratti".

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