Il fatto politico

Il plurivaccinato Joe Biden di nuovo positivo al Covid: è proprio ora di ritirarsi dalla corsa elettorale

La notizia arriva in un momento critico, con il partito democratico diviso e crescenti pressioni affinché Biden consideri il ritiro dalla corsa alla Casa Bianca.

Il Corriere Redazione

18 Luglio 2024 - 15:55

Joe Biden e il Covid: un bivio per la politica americana?

Nonostante le rassicurazioni del presidente, che ha dichiarato di sentirsi "bene" e di avere solo sintomi lievi, la sua età avanzata (81 anni) e la sua salute sono diventate argomenti di dibattito acceso.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è risultato positivo al Covid-19, un evento che potrebbe rappresentare un punto di svolta nella sua carriera politica e nella campagna elettorale in corso. La notizia arriva in un momento critico, con il partito democratico diviso e crescenti pressioni affinché Biden consideri il ritiro dalla corsa alla Casa Bianca. Ma quali sono le implicazioni di questa diagnosi e come potrebbe influenzare il futuro politico degli Stati Uniti?

UN TEMPISMO INFAUSTO: BIDEN E IL COVID-19
Il 17 luglio, Joe Biden è risultato positivo al Covid-19, costringendolo a cancellare un importante appuntamento elettorale a Las Vegas e a isolarsi nella sua residenza in Delaware. Nonostante le rassicurazioni del presidente, che ha dichiarato di sentirsi "bene" e di avere solo sintomi lievi, la sua età avanzata (81 anni) e la sua salute sono diventate argomenti di dibattito acceso. Le immagini di Biden che sale lentamente le scale dell'Air Force One hanno alimentato ulteriormente le preoccupazioni. Il Covid-19 arriva in un momento particolarmente delicato per Biden, che sta cercando di rilanciare la sua campagna elettorale dopo una performance deludente nel dibattito contro Donald Trump il 27 giugno. La sua capacità di attrarre elettori, soprattutto tra i latinoamericani, è stata messa in discussione, e il partito democratico è sempre più diviso sulla sua candidatura.

PRESSIONI INTERNE E FRONDE DEMOCRATICHE
Le pressioni interne al partito democratico affinché Biden consideri il ritiro sono cresciute esponenzialmente. Secondo la CNN, il presidente avrebbe chiesto ai suoi consiglieri se Kamala Harris, la vicepresidente, potesse vincere le elezioni in caso di suo ritiro. Harris è da sempre considerata la favorita per prendere il posto di Biden, e i funzionari democratici ritengono che un'operazione di questo tipo potrebbe essere efficace prima del 7 agosto, termine ultimo fissato dallo stato dell'Ohio per la presentazione delle candidature. Nancy Pelosi, ex presidente della Camera dei Rappresentanti, avrebbe detto in privato a Biden che la sua candidatura potrebbe "distruggere le possibilità dei democratici di vincere le elezioni". Anche Chuck Schumer, leader dei democratici al Senato, ha consigliato a Biden di ritirarsi, esprimendo preoccupazioni sulla capacità del presidente di sconfiggere Donald Trump a novembre.

IL DILEMMA DELLA SUCCESSIONE: KAMALA HARRIS E ALTRI PAPABILI
Se Biden decidesse di ritirarsi, Kamala Harris sarebbe la candidata naturale per prendere il suo posto. Tuttavia, la strada per Harris non sarebbe priva di ostacoli. La vicepresidente ha affrontato critiche per la sua gestione di vari dossier e non gode di un sostegno unanime all'interno del partito. Inoltre, secondo alcuni sondaggi, altri candidati democratici farebbero meglio di lei contro Trump. Tra i nomi che circolano come possibili successori di Biden ci sono Adam Schiff, deputato californiano e alleato di Nancy Pelosi, che ha pubblicamente esortato Biden a "passare la torcia". Schiff ha espresso dubbi sulla capacità del presidente di battere Trump, sottolineando che una seconda presidenza Trump minerebbe le fondamenta della democrazia americana.

IL FUTURO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE: VOTO ANTICIPATO E STRATEGIE DEMOCRATICHE
In questo contesto di incertezza, alcuni funzionari del partito democratico hanno proposto di accelerare il processo di nomina di Biden introducendo un sistema di voto anticipato. Questo sistema consentirebbe di votare durante la prima settimana di agosto, anziché aspettare la convention democratica che inizierà a Chicago il 19 agosto. Tuttavia, questa proposta ha suscitato critiche all'interno del partito, con alcuni democratici che la vedono come un tentativo di forzare la candidatura di Biden senza considerare alternative. Le tensioni all'interno del partito sono palpabili, e la diagnosi di Covid-19 di Biden potrebbe essere la scintilla che innesca un cambiamento radicale. La domanda che molti si pongono è: Biden riuscirà a superare questa crisi e a rilanciare la sua campagna, o cederà alle pressioni interne e passerà il testimone a un altro candidato?

CONCLUSIONE: UN BIVIO PER LA POLITICA AMERICANA
La diagnosi di Covid-19 di Joe Biden ha aperto un nuovo capitolo nella politica americana, mettendo in luce le fragilità e le divisioni all'interno del partito democratico. Con le elezioni presidenziali all'orizzonte, il futuro di Biden e del partito è più incerto che mai. La decisione che il presidente prenderà nelle prossime settimane potrebbe avere ripercussioni profonde non solo per la sua carriera politica, ma anche per il futuro degli Stati Uniti.

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