La protesta
24 Febbraio 2024 - 23:09
Il corteo milanese non è stato l'unico. Manifestazioni si sono svolte anche in altre città. In Friuli-Venezia Giulia, attivisti sono scesi in piazza sia a Trieste che a Udine, a Roma è andato in scena un flashmob in piazza del Campidoglio, mentre a Torino, gli studenti del Collettivo di Giurisprudenza hanno presentato un esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja.
Milano, la metropoli della moda e del design, si è trasformata in un palcoscenico di protesta. Un corteo pacifico, ma con qualche momento di tensione, ha attraversato le vie della città, raccogliendo migliaia di persone provenienti da tutta Italia. Ma cosa ha chiamato a raccolta così tanti individui, trasformando per qualche ora la città nel fulcro della protesta nazionale?
UN CORTEO PER LA PALESTINA
Il motivo di tale partecipazione? La difesa della Palestina e la protesta contro quello che viene definito un genocidio a Gaza. Sindacati, antagonisti, l'Associazione dei Palestinesi d'Italia e dei Giovani Palestinesi hanno preso parte alla manifestazione, che ha visto la partecipazione di 15mila persone circa, anche se gli organizzatori sostengono che in piazza ci fossero oltre 20mila persone.
MOMENTI DI TENSIONE
Nonostante la protesta si sia svolta in maniera pacifica, ci sono stati alcuni momenti di tensione. Alcuni partecipanti, vestiti di nero e con il volto coperto, hanno imbrattato un supermercato Carrefour, danneggiando le vetrine con dei sassi. Un'agente della polizia locale è rimasta ferita alla testa e portata al vicino ospedale Fatebenefratelli dai sanitari del 118. Altri attimi di tensione in piazza della Repubblica, dove un gruppo di attivisti ha cercato di raggiungere il consolato degli Stati Uniti.
UNA PROTESTA CHE SUPERA I CONFINI DELLA CITTÀ
Il corteo milanese non è stato l'unico. Manifestazioni si sono svolte anche in altre città. In Friuli-Venezia Giulia, attivisti sono scesi in piazza sia a Trieste che a Udine, a Roma è andato in scena un flashmob in piazza del Campidoglio, mentre a Torino, gli studenti del Collettivo di Giurisprudenza hanno presentato un esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja.
IL MESSAGGIO DELLA PROTESTA
Tra i cartelli esposti, anche alcune sagome "insanguinate" di politici, tra cui la premier Giorgia Meloni, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e i ministri Guido Crosetto e Giuseppe Valditara. L'invito a "fermare il genocidio" è stato il leitmotiv del corteo milanese, un grido di protesta che ha risuonato per le vie della città.
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