L'emergenza
09 Agosto 2023 - 15:22
«Si teme che oltre 2.000 persone siano morte o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo dall’inizio del 2023. Questi numeri rischiano di far diventare quest’anno il peggiore in termini di vittime dal 2016», dice Save the Children. «In sei mesi 900 migranti sono annegati nel Mediterraneo, uno su tre era un bambino», denunciano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Politiche Ue di Camera e Senato. In base ai dati del Viminale, al 4 agosto scorso, erano 91.964 i migranti sbarcati dal primo gennaio scorso, di cui 9.496 minori non accompagnati. Un dato raddoppiato rispetto a 12 mesi fa: il 4 agosto del 2022 i migranti che avevano raggiunto le coste italiane erano 42.640 mentre nel 2021 erano 30.332.
La Comunità di Sant'Egidio - in un comunicato esprime il suo profondo cordoglio ai familiari delle vittime disperse nel naufragio di un barcone nel Canale di Sicilia, avvenuto lo scorso 3 agosto, ma di cui si è avuta notizia solo oggi a seguito del salvataggio degli unici quattro sopravvissuti, rimasti in mare per giorni interi. "Di fronte alla morte di 41 persone, tra cui 3 bambini, non ci si può limitare allo sdegno o al freddo aggiornamento delle cifre drammatiche delle vittime dei viaggi della disperazione nel Mediterraneo. Occorre scuotersi dal torpore e investire risorse nel salvataggio della vita di chi è in pericolo. È un forte appello a tutta l'Europa, in particolare a quei Paesi del Mediterraneo più vicini geograficamente ai naufragi, come - oltre all'Italia - Grecia, Malta e Spagna: prima di discutere su come gestire i flussi migratori occorre fare di tutto per salvare chi è in pericolo. La Commissione europea se ne faccia ulteriormente carico con tutti gli strumenti, di cui dispone, per una urgente azione di salvataggio", chiede S. Egidio nella sua nota. "È necessario poi incentivare modelli che funzionano perché favoriscono l'integrazione, come i corridoi umanitari, che la nostra Comunità porta avanti insieme a diverse realtà ormai dal 2016, ma è ormai evidente a tutti - istituzioni, mondo delle imprese e famiglie - il bisogno di allargare le possibilità di ingresso per motivi di lavoro, di cui ha tanto bisogno l'Italia, come altri Paesi europei", conclude il comunicato.
"A pochi giorni dall’ultimo naufragio si registra un’altra terribile tragedia in mare. Secondo le testimonianze che si stanno raccogliendo a Lampedusa dai 4 sopravvissuti, decine di persone avrebbero perso la vita la scorsa settimana, tra cui alcuni minori, lungo la rotta del Mediterraneo centrale". Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. "Si teme - continua la nota - che oltre 2.000 persone siano morte o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo dall’inizio del 2023. Questi numeri rischiano di far diventare quest’anno il peggiore in termini di vittime dal 2016. Dal naufragio di Cutro a quello al largo delle coste della Grecia, alle ripetute tragedie verificatesi nelle ultime settimane al largo di Lampedusa, troppe persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e povertà estrema stanno pagando con la vita il sogno di un futuro possibile per sé e per i propri figli, in assenza di canali sicuri e legali di accesso in Europa. Tutto ciò è inaccettabile e, in gran parte, evitabile: l’Italia e l’Europa si assumano la responsabilità di creare un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare la vita delle persone e aprano canali sicuri e legali di ingresso". Il team di Save the Children è attivo sull’isola, in partnership con UNICEF, fin dal primo momento dello sbarco, per fornire supporto psicosociale, ascolto e risposta ai bisogni primari ai minori soli, ai nuclei familiari e alle donne con bambini che approdano dopo la traversata del Mediterraneo.
"L'ennesimo drammatico naufragio di migranti partiti dalla Tunisia, il quarto in cinque giorni, è la drammatica dimostrazione del bluff degli accordi firmati da Meloni con il presidente tunisino Saied quasi un mese fa. Oltre 41 annegati oggi al largo di Lampedusa, 67 tra morti e dispersi l'altro ieri al largo delle coste tunisine e altre decine nei giorni precedenti. Tutti partiti dal porto tunisino di Sfax. Una strage senza fine su cui si infrange la propaganda di Meloni". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Politiche Ue di Camera e Senato. "Gli sbarchi, più che raddoppiati quest'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quasi 94mila contro 45mila), sono quintuplicati se si considerano quelli partiti dalla Tunisia (oltre 58mila rispetto ai 12mila dello scorso anno) che ormai rappresentano da soli quasi i due terzi del totale degli arrivi. In sei mesi 900 migranti sono annegati nel Mediterraneo, uno su tre era un bambino. Questa ecatombe - proseguono - va affrontata non con inutili iniziative propagandistiche come quelle della Meloni, che ridistribuisce i migranti in giro per la penisola ma non li vuole ricollocare in Europa per non scontentare i suoi amici sovranisti. E' urgente una nuova strategia europea per stroncare le reti dei trafficanti", concludono.
Al 4 agosto scorso, dal Dipartimento della Pubblica sicurezza sono 91.964, di cui 9.496 minori non accompagnati, le persone arrivate dal primo gennaio scorso. Un dato raddoppiato rispetto a 12 mesi fa: il 4 agosto del 2022 i migranti che avevano raggiunto le coste italiane erano 42.640 mentre nel 2021 erano 30.332. Nelle prossime settimane si potrebbe quindi arrivare alle centomila unità in otto mesi. Un flusso costante confermato anche dagli arrivi degli ultimi giorni. A luglio si sono registrati oltre 23.350 sbarchi mentre nei primi quattro giorni di agosto sono stati 2.806. Nelle ultime 36 ore a Lampedusa sono arrivate oltre 2.600 persone che erano a bordo di una trentina di barchini. I migranti sono stati soccorsi da motovedette della Guardia di Finanza, della Capitaneria e dalla nave Ong Nadir e Frontex. La Ong ha soccorso due natanti con a bordo 40 (19 donne e 14 minori) e 20 (2 donne) persone. Ivoriani, guineani e malesi che sono stati poi trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera. Sulle altre carrette c'erano invece 46 (16 donne e 3 minori), 44 (6 donne), 33 (2 donne), 40 (9 donne e 3 minori) e 45 (3 donne) migranti originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Gambia, Nigeria, Togo, Senegal, Sud Sudan e Congo. Una giovane nigeriana, al nono mese di gravidanza, ha perso il bimbo subito dopo lo sbarco. La ragazza è stata trasferita d'urgenza, con elisoccorso del 118, all'ospedale di Agrigento dove è stata ricoverata. La giovane faceva parte del gruppo di 39 ivoriani, nigeriani e burkinabé, soccorsi dalla Guardia di finanza, che hanno raccontato di due vittime durante la traversata iniziata da Sfax in Tunisia. I migranti, compresi i genitori che sono giunti a Lampedusa, hanno raccontato che lo scorso lunedì è morto un bimbo nigeriano di un anno e mezzo, mentre mercoledì ha perso la vita un ventenne ivoriano che era in viaggio assieme alla sorella. Entrambi i cadaveri, secondo il racconto fornito alle forze dell'ordine, sono stati abbandonati in mare.
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