Il futuro degli azzurri

Ecco la nuova Forza Italia, Tajani si "abbassa" a segretario unico: «Solo Berlusconi è il presidente»

Il ministro degli Esteri viene eletto segretario nazionale, senza vice, come recita lo statuto del partito, fino al congresso che si celebrera' prima delle elezioni europee di inizio giugno 2024.

Loris Del Vecchio

15 Luglio 2023 - 17:34

Ecco la nuova Forza Italia, Tajani si "abbassa" a segretario unico: «Solo Berlusconi è il presidente»

"In Forza Italia c'e' solo un presidente: Berlusconi", anticipa il ministro degli Esteri, incontrando di prima mattina i componenti del comitato di presidenza prima dell'avvio del consiglio nazionale. "Proporro' di sostituire, in ogni articolo dello statuto, la parola presidente con segretario nazionale", spiega. L'era Tajani inizia quindi con un passo indietro della nuova guida di FI, che, autonomamente, decide di farsi eleggere segretario, e non presidente, senza che nessuno glielo chieda. 

Segretario senza vice, in rigoroso rispetto dello statuto, fino al congresso che si celebrera' prima delle elezioni europee di inizio giugno 2024. Cosi' Antonio Tajani ha 'disegnato' l'inizio della nuova era di Forza Italia, con la sua elezione all'unanimita', a un mese e tre giorni dalla morte di Silvio Berlusconi. Sul palco della sala eventi dell'hotel Parco dei Principi di Roma, il vice premier arriva con due sorprese. La prima, piu' importante, e' il messaggio di "saluto" inviato dai figli del Cavaliere. "Carissimi, grazie per l'appoggio e per la vicinanza che avete dato sempre al nostro papa' - scrive la famiglia Berlusconi -. Grazie per tutto cio' che farete per far continuare a vivere gli ideali di liberta', progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni. Un abbraccio grande a tutti, con i migliori auguri di buon lavoro". Per la verita', il messaggio e' accompagnato da una seconda lettera proveniente dalla famiglia dell'ex premier, che Tajani tiene riservata, limitandosi a definirla "molto affettuosa e molto cordiale, di incoraggiamento" nei suoi confronti. L'altra sorpresa riguarda il suo ruolo. "In Forza Italia c'e' solo un presidente: Berlusconi", anticipa il ministro degli Esteri, incontrando di prima mattina i componenti del comitato di presidenza prima dell'avvio del consiglio nazionale. "Proporro' di sostituire, in ogni articolo dello statuto, la parola presidente con segretario nazionale", spiega. L'era Tajani inizia quindi con un passo indietro della nuova guida di FI, che, autonomamente, decide di farsi eleggere segretario, e non presidente, senza che nessuno glielo chieda. Confermato, invece, il voto unanime del consiglio alle modifiche dello statuto per l'inserimento di Silvio Berlusconi quale "presidente fondatore" del partito. L'assemblea e' tutto un tributo al Cavaliere: si apre con un video emozionale sull'ex premier, cui la platea riserva un lunghissimo applauso in standing ovation. Anche il fondale e' occupato dal Cav: sul palco troneggia una sua immagine, sopra la citazione 'Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince". 

Seguono l'approvazione delle modifiche dello statuto e del documento preparato dal comitato di presidenza - che d'ora in avanti si chiamera' segreteria nazionale - in cui si affida la guida del partito a Tajani. Poi l'elezione formale, allpunanimita', per alzato di mano, del nuovo segretario, dell'amministratore Fabio Roscioli, e del collegio dei probiviri. Poco prima del voto, interviene Manfred Weber. "Ti ringrazio per la tua leadership", scandisce il presidente del Ppe, rivolgendosi a Tajani. "Forza Italia e' il centrodestra in Italia. Forza Italia e' il Ppe in Italia. Sono fiducioso nel futuro perche' conosco Forza Italia e la sua gente e la loro motivazione", aggiunge. "Le radici cristiane ci guidano. Questa parola appartiene molto al presidente Berlusconi: liberta'. Solo Forza Italia e un forte Ppe possono guidare l'Ue. Forza Italia, Forza Europa. Tajani e' la scelta migliore". Segue l'elezione, un video in cui sono raccolti spezzoni in cui Berlusconi elogia Tajani (lui sul palco dice di non averlo visto prima) e la parola va al neo segretario, che fa dell'understatement la cifra del suo intervento. "Gradi e pennacchi non mi entusiasmano", premette, citando, pero', un sondaggio che da' FI all'11%. "Posso garantire il mio impegno, la mia determinazione e la mia volonta' di trasformare i sogni" di Berlusconi "in realta' - aggiunge - e per farlo avro' bisogno di tutti quanti voi, mi considero prima di essere il segretario nazionale un militante di Forza Italia". Tajani poi conferma che FI e' "un movimento politico che si candida a essere protagonista dell'azione di governo. Siamo al governo lealmente, senza compiacenza, ma con lealta', serieta', responsabilita' - assicura -. Dobbiamo farlo portando le nostre proposte e i nostri valori sul tavolo del governo". Forza Italia si candida a diventare la "dimora dei moderati", ripete piu' volte, di coloro che sono in fuga dal Pd che "una forza sempre piu' a sinistra e che lascia ampi spazi, deludendo elettori ex democristiani ed ex socialisti". Il neo segretario inoltre elenca le cinque sfide su cui intende incentrare il programma politico del partito: produttivita' e competitivita', salari e giovani; occupazione e demografia; Sud e politiche europee. Poi attacca il salario minimo legale, definendolo una misura "vetero-socialista" e difende le idee di FI sulla giustizia, come garantismo e separazione della carriere, sostenendo che non vanno in alcun modo contro la magistratura. In chiusura di intervento, infine, si commuove ringraziando la sua famiglia - la moglie era presente in platea - per la pazienza avuta in questi anni. 

Dopo il discorso di Tajani, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli propone di chiudere la riunione del consiglio e tutti gli iscritti rinunciano a parlare in segno di condivisione. "Nuovi ingressi? Le sorprese ve le diremo. Certamente sono persone che stanno dialogando con noi proprio perche' vogliono fare parte di questa dimora - dice Tajani, non sottraendosi alle domande dei giornalisti -. Ma lo diremo al momento opportuno. Non sempre i nomi che si fanno corrispondono alla realta'. Delle volte si volte magari perche' si vuole dispetto a qualcuno". Ora la parola d'ordine e' mostrarsi "tutti uniti" per "sopravvivere" e "non disperdere l'eredita' di Berlusconi". A chi gli chiede se si candidera' capolista alle Europee e se Marta Fascina avra' un ruolo, la risposta e' la stessa: "In politica contano i voti, non i ruoli, e io non mi sono mai tirato indietro". Infine, emerge una preoccupazione. "Bisogna attenersi scrupolosamente allo statuto e alle regole - dice Tajani ai cronisti -. Io non sono Berlusconi. Qui basta una svista e impugnano qualcosa. Avete visto quello che e' successo a Conte?". Il nuovo segretario di FI riceve le congratulazioni della premier Giorgia Meloni (che tiene a dedicare "un pensiero commosso a Berlusconi") e quelle un po' gelide del collega leghista Matteo Salvini ("In bocca al lupo e, ovviamente, non esiste un altro Berlusconi"). Tantissimi i comunicati di auguri da parte di componenti del suo partito. Mancano quelli del vice presidente della Camera, Giorgio Mule' e dell'ex capogruppo Alessandro Cattaneo. "Ma Mule' e' venuto a congratularsi con me", afferma Tajani. A chi chiedeva loro della giornata, entrando al consiglio nazionale, Mule' aveva risposto che "certamente Tajani, in quanto fondatore" di FI, sarebbe stato all'altezza dell'incarico; mentre Cattaneo aveva parlato di "giorno dell'unita'". Le diverse anime del partito potrebbero produrre altrettante candidature al congresso, che si terra' prima delle europee. "Prima si fa il congresso, meglio e'", risponde Tajani. "E' per rafforzare le idee, per chiamare alla mobilitazione, al dibattito. Il congresso non e' solo una questione di pennacchi. Oggi ho e abbiamo cercato di dare contenuti. Ben vengano altri candidati: non e' quello il problema, il problema sono i contenuti, il consenso, prendere voti. Io mi preoccupo di prendere voti, non di prendere un posto". "Se c'e' una cosa che non sopporto sono le correnti, anche Berlusconi odiava le correnti", conclude. 

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