Il fatto politico

Biden neppure si cura della ossequiosa Meloni per il consulto dei grandi sulla Russia

Elogiata per la sua ubbidienza alla corsa degli armamenti per l'Ucraina, la premier italiana viene esclusa dal Capo della Casa Bianca nel colloquio indetto con Macron, Scholz, Sunak per discutere degli ultimi sviluppi in Russia

Il Corriere Redazione

24 Giugno 2023 - 22:04

Biden neppure si cura della ossequiosa Meloni per il consulto dei grandi sulla Russia

"Con una certa amarezza registro che l'Italia risulta completamente ininfluente nel dialogo tra i leader per la crisi internazionale che stiamo vivendo. E no, non c'e' nulla da esultare", twitta Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia viva del Senato

Ossequiosa, ubbidiente ai diktat americani per l'invio di armi in Ucraina, Giorgia Meloni non conta di fatti nulla per la Casa Bianca quando si tratta di decidere il da farsi nelle crisi internazionali, come quella che ha interessato la Russia con la rivolta della Wagner. Con una certa amarezza registro che l'Italia risulta completamente ininfluente nel dialogo tra i leader per la crisi internazionale che stiamo vivendo. E no, non c'e' nulla da esultare", fa notare su Twitter Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia viva del Senato. Di fronte allo scontro tra la leadership militare russa e il gruppo di mercenari Wagner, Joe Biden rinsalda il fronte occidentale chiamando Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Rishi Sunak per discutere degli ultimi sviluppi in Russia e ribadire "il sostegno incrollabile" all'Ucraina in un momento di caos. Il presidente americano ha ricevuto il primo briefing nella notte tra venerdì a sabato prima di ritirarsi a Camp David, dove sta trascorrendo il weekend. Qualche ora dopo il commander-in-chief ha avuto un colloquio telefonico con i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna, mentre il segretario di Stato Antony Blinken ha contattato i ministri del G7 e l'Unione europea per "coordinarsi" sui prossimi passi da compiere. Biden ha fatto presente agli alleati che la situazione in Russia è "reale e grave" ed è importante rimanere in stretto contatto reitarando inoltre l'appoggio alle forze di Kiev per tutto il tempo necessario. Il timore dell'amministrazione Usa e dei suoi alleati, anche se nessun leader può esplicitarlo, è il dopo-Putin, soprattutto nel caso in cui arrivasse a prendere il potere qualcuno di ancora più pericoloso di colui che il presidente degli Stati Uniti ha definito "un dittatore assassinio" e che possa trascinare il Paese con il più grande arsenale nucleare al mondo in una spirale di violenza. D'altra parte, nonostante in chiaro Biden e i suoi si dicano "sorpresi" dell'escalation di Yevgeny Prigozhin, erano mesi che a Washington si parlava di tensioni all'interno delle forze armate russe e del rischio concreto di una lotta per il potere tra la Wagner e i generali. Già a gennaio il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, aveva avvertito in un briefing di crescenti tensioni tra la leadership militare di Mosca e il gruppo di mercenari mettendo in guardia sul rischio che quest'ultimo si stesse accreditando come un "centro di potere rivale dell'esercito russo". Altri funzionari all'epoca suggerirono che Prigozhin in Ucraina stesse lavorando per promuovere i propri interessi invece dei più ampi obiettivi russi. Non solo, furono proprio gli Stati Uniti a rivelare dello scontro al Cremlino tra il capo dei mercenari e Putin, un confronto considerato così significativo dai funzionari dell'amministrazione da essere inserito nel briefing quotidiano al presidente. Da allora la Casa Bianca e il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa hanno iniziato a monitorare da vicino la battaglia interna degenerata nella crisi di oggi. Quello che forse non avevano previsto né l'intelligence americana né quella europea era però l'assalto alla regione di Rostov e un'escalation così rapida da parte della Wagner. "La tensione si era accumulata da tempo e non era accaduto nulla", ha spiegato una fonte dei servizi europei alla Cnn sottolineando che se era ovvio che "il clima era sempre più caldo, in pochi avrebbero potuto prevedere i piani di Prigozhin". Per gli Stati Uniti e l'Occidente saranno cruciali le prossime 24-48 ore, dopodiché le forze della Wagner resteranno a corto di approvvigionamenti e la situazione potrebbe cambiare di nuovo.

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