Il caso degli orsi

Fugatti, l'animale che Salvini dovrebbe chiudere in gabbia

La specie a cui appartiene il leghista presidente della Provincia autonoma di Trento è la più pericolosa tra gli animali politici che popolano il bosco e il sottobosco delle istituzioni italiane

Il Corriere Redazione

30 Aprile 2023 - 13:49

Fugatti, l'animale che Salvini dovrebbe chiudere in gabbia

La sua «è ormai un'ossessione volendo a tutti i costi uccidere l'orsa per poterla esibire come un macabro trofeo di fronte ai suoi accoliti», fa giustamente osservare la LAV commentando la seconda ordinanza di abbattimento firmata dal governatore del Trentino, sospesa appunto dal Tar fino all'11 maggio, nei confronti dell'orsa resasi responsabile dell'aggressione mortale di Andrea Papi, 26 anni di Caldes, mentre faceva running sui sentieri del monte Peller. E c'è una bella differenza tra l'orsa, che segue il suo istinto animale, e Fugatti: l'animale politico che segue il suo istinto assassino.

"Fugatti si ostina a invocare la morte dell'orsa JJ4 con una condanna che dovrebbe essere eseguita l'11 maggio ad opera dei veterinari dell'azienda sanitaria di Trento, dipendenti dello stesso presidente. E' chiaro che quella di Fugatti è ormai un'ossessione volendo a tutti i costi uccidere l'orsa per poterla esibire come un macabro trofeo di fronte ai suoi accoliti". Lo comunica la Lav contentando nuovamente la seconda ordinanza di abbattimento firmata dal governatore del Trentino, sospesa appunto dal Tar fino all'11 maggio, nei confronti dell'orsa resasi responsabile dell'aggressione mortale di Andrea Papi, 26 anni di Caldes, mentre faceva running sui sentieri del monte Peller. "Abbiamo già fornito indicazioni precise sui due rifugi che si sono resi disponibili da giorni a prendere in carico l'orsa - aggiunge la Lav -. Uno è in Germania, l'altro in Giordania. Attendiamo con fiducia l'esito del nostro ricorso al Tar con il quale speriamo di bloccare l'accanimento di Fugatti contro un'orsa che ormai non costituisce alcun pericolo e che se ci fosse affidata provvederemmo a trasferire in un rifugio all'estero a nostre spese". 

"A fronte di mille famiglie numerose a basso reddito senza casa e del migliaio di alloggi Itea vuoti, la preoccupazione dell'attuale presidente dell'Istituto e del presidente Fugatti non sembra quella di trovare soluzioni e attivarsi per risolvere i gravi problemi di edilizia pubblica ma, piuttosto, per l'una quella di trovare il momento giusto per dimettersi dal ricco incarico e per l'altro negoziare fuori dall'ambito istituzionale il nuovo incarico a miserrimi fini strumentali e politici senza alcun vantaggio per i cittadini e le famiglie in difficoltà", dice il segretario generale Uil del Trentino, Walter Alotti, commentando il futuro della presidenza dell'Istituto di edilizia pubblica: l'attuale presidente, Francesca Gerosa, è a un passo dalle dimissioni in quanto candidata per Fratelli d'Italia alla presidenza della Provincia. "Nella sola zona di Trento sono 1.222, l'11 per cento in più dell'anno passato, le domande di contributo per l'affitto presentate ma il dato d'aumento di richiesta risulta generalizzato su tutto il territorio e le altre comunità di valle - aggiunge Alotti -. La Uil si augura una maggior attenzione su questo versante anche nell'annunciata ma ancora 'vuota' variante di bilancio che andrà in aula nei prossimi giorni".

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

BLOG