Verso il congresso

Bonaccini rompe gli indugi: «Mi candido a segretario nazionale del PD»

L'annuncio parlando nel suo circolo di Campogalliano (Modena). «La stagione in cui si sta al governo, anche se non si vince, è finita. Io credo l'abbiamo anche pagata»

Il Corriere Redazione

20 Novembre 2022 - 11:58

Bonaccini rompe gli indugi: «Mi candido a segretario nazionale del PD»

«Abbiamo davanti cinque anni di opposizione, ma fra cinque anni dovremo, insieme, aver costruito un Pd che vince. Che vince nelle urne e non governa per alchimie nate in Parlamento», ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna

"Ho creduto di dovervi parlare in questa riunione di circolo perché ho deciso di candidarmi a segretario del Partito Democratico nazionale". Come previsto, lo annuncia il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, parlando nel suo circolo di Campogalliano (Modena) e ricevendo un'ovazione dai sostenitori presenti. "Mi è parso giusto dirlo prima di tutto a voi e dirlo qui. Cioè agli iscritti del mio circolo, ai compagni e alle compagne, agli amici, nel mio comune. Peraltro, io sono nato proprio lì davanti, in questa piazza", ha aggiunto.

"Dopo la dura sconfitta del 25 settembre e la scelta di Enrico Letta di aprire il percorso congressuale, mi sono preso il tempo per ragionare e per capire se io possa essere utile al Pd. In queste settimane tantissimi mi hanno chiesto di candidarmi: iscritti ed elettori, sindaci e amministratori, donne e uomini che sono o erano nostri elettori. Persino diversi che non lo sono mai stati, ma che avrebbero voglia di guardare a noi con speranza, fossimo in grado di dargliela. Mi ha fatto molto piacere, ovviamente, anche se avverto il peso e la responsabilità di questa scelta". E' un passaggio del discorso di Stefano Bonaccini, che ha annunciato la candidatura a segretario del Pd. "Sento il peso - ha aggiunto - perché sono consapevole di come il Pd sia necessario per la stessa qualità democratica del Paese, rappresentando ideali e valori alternativi alle posizioni più conservatrici e alle derive populiste o sovraniste".

"Io sono il più convinto che ci sia tanto da fare e da rigenerare, ma dico subito che non basterà un congresso: ci aspetta una traversata nel deserto". Così il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, secondo cui il "nostro compito" è "far tornare ad essere il Pd un grande partito popolare, radicato nella società, a vocazione maggioritaria, perno di un nuovo centrosinistra capace di battere la destra nelle urne alle prossime elezioni. Riportare la prossima volta il Pd al Governo". E "essere riferimento noi anche per la famiglia socialista e democratica europea".

"Abbiamo davanti cinque anni di opposizione, ma fra cinque anni dovremo, insieme, aver costruito un Pd che vince. Che vince nelle urne e non governa per alchimie nate in Parlamento. La stagione in cui si sta al governo, anche se non si vince, è finita. Io credo l'abbiamo anche pagata". Così Stefano Bonaccini, parlando da Campogallian

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