Il caso politico
16 Settembre 2022 - 16:38
Per Cappato si tratta di "un vero e proprio ricatto istituzionale. Il governo fa pendere sulla testa del giudice del Tribunale di Milano la responsabilità dello spostamento delle elezioni, che però sarebbe solo e soltanto conseguenza dell'inerzia e dell'inanità del governo stesso"
"La possibilità di rinvio delle elezioni è responsabilità diretta dei ritardi del governo stesso". Così il promotore della lista 'Referendum e Democrazia", Marco Cappato, nella conferenza stampa convocata dopo che il governo si è costituito contro l'ammissione della lista, esclusa dalle elezioni politiche per la mancata accettazione delle firme digitali, a tre giorni dall'udienza per la trattazione del ricorso, prevista il 19 settembre al tribunale di Milano. Le elezioni - si legge nella memoria depositata da parte dell'Avvocatura dello Stato - sono un "complesso procedimento, con rigorose scansioni temporali che, in caso di accoglimento del ricorso, sarebbero completamente stravolte al punto da imporre di fissare una nuova data per la convocazione dei comizi elettorali. Di fatto il provvedimento cautelare auspicato dai ricorrenti imporrebbe di differire lo svolgimento delle elezioni". Per Cappato si tratta di "un vero e proprio ricatto istituzionale. Il governo fa pendere sulla testa del giudice del Tribunale di Milano la responsabilità dello spostamento delle elezioni, che però sarebbe solo e soltanto conseguenza dell'inerzia e dell'inanità del governo stesso", spiega il promotore della lista, chiedendo che quello di "lunedì 19 settembre sia un giudizio libero da una pressione che equivale a un ricatto". (Alb/Adnkronos)
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