Elezioni Comunali

A Parma, dove Grillo fece la rivoluzione con Pizzarotti, il M5S non è neppure in competizione

Al voto, a Parma, andranno 146.939 cittadini che, a 10 anni dal primo insediamento di Federico Pizzarotti (eletto nel maggio 2012 quando era ancora tra i principali esponenti del Movimento 5 Stelle), sceglieranno un nuovo sindaco, tra 10 candidati, tutti maschi.

Loris Del Vecchio

11 Giugno 2022 - 11:23

A Parma, dove Grillo fece la rivoluzione con Pizzarotti, il M5S non è neppure in competizione

Grillo con Pizzarotti eletto sindaco

Le persone candidate nelle diverse liste che appoggiano gli aspiranti sindaci sono più di 600 e tra i partiti che non compaiono nella competizione elettorale c'è il Movimento 5 Stelle, che dopo la spaccatura compiuta nella città emiliana, nel settembre 2016, dopo l'espulsione di Pizzarotti, non ha espresso candidati, né liste da associare a coalizioni già formate. 

Al voto, a Parma, andranno 146.939 cittadini che, a 10 anni dal primo insediamento di Federico Pizzarotti (eletto nel maggio 2012 quando era ancora tra i principali esponenti del Movimento 5 Stelle), sceglieranno un nuovo sindaco, tra 10 candidati, tutti maschi. Le uniche due donne, Michela Canova, ex sindaca di Colorno, nel parmense, e Roberta Roberti, attualmente in Consiglio comunale, entrambe ricusate dall'Ufficio elettorale a metà maggio, sono state definitivamente tagliate fuori dalla competizione elettorale prima dal Tar, che ha respinto il loro ricorso di essere ammesse, e poi dal Consiglio di Stato. Al momento, le persone candidate nelle diverse liste che appoggiano gli aspiranti sindaci sono più di 600 e tra i partiti che non compaiono nella competizione elettorale c'è il Movimento 5 Stelle, che dopo la spaccatura compiuta nella città emiliana, nel settembre 2016, dopo l'espulsione di Pizzarotti, non ha espresso candidati, né liste da associare a coalizioni già formate. Michele Guerra, docente universitario di Cinema all'ateneo di Parma e attuale assessore alla Cultura, è il candidato del centrosinistra, appoggiato dal Partito democratico, da Effetto Parma (il progetto politico di cui Pizzarotti è presidente), Onda progressista liberale ecologista referendaria, Cantiere riformista, Parma La Sinistra Coraggiosa e, infine, dalla lista che porta il suo nome (Michele Guerra sindaco). La sintesi sul suo nome è arrivata in primavera, quando l'assessore di Parma Capitale italiana della Cultura 2020+21 ha acconsentito a candidarsi. Pietro Vignali, sindaco della città emiliana dal 2007 al 2011, è il candidato del centrodestra ed è sostenuto da Forza Italia, dalla Lega, da Sicurezza e decoro per quartieri e frazioni, da Ambiente e salute e dalla lista Vignali sindaco. L'ex primo cittadino, nel settembre 2011, aveva presentato le dimissioni dopo una serie di accuse e di arresti per corruzione che colpirono alcuni funzionari comunali e ha scelto di ripresentarsi a più di 10 anni dal commissariamento del Comune e dopo la sua riabilitazione, nel marzo 2020, ottenuta dal tribunale di Bologna. Dario Costi, il primo in città a candidarsi, è architetto e docente universitario e, appoggiato fin dall'inizio da Carlo Calenda e da Azione, gode del supporto di Civiltà parmigiana, Un progetto di comunità, Generazione con Parma e Ora (la sua lista). Priamo Bocchi è il candidato di Fratelli d'Italia, che per questa tornata elettorale ha scelto di correre in solitaria, allontanandosi dalla coalizione di centrodestra. Per lui, nei giorni scorsi, Giorgia Meloni ha organizzato un comizio in città. Giampaolo Lavagetto, medico ed ex assessore della giunta Vignali, si presenta con la sua lista Per Parma 2032. L'agente finanziario Gaetano Vilnò corre con la sua lista Noi siamo davvero e l'ambientalista Enrico Ottolini è il candidato sindaco di Europa Verde. Andrea Bui, dell'area di sinistra, è supportato da Potere al popolo e da Rifondazione Partito Comunista e Pci, mentre il docente Marco Adorni si è candidato con L'altra Parma, mentre Luca Galardi si è presentato con la lista 3V - Verità e Libertà.

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