La guerra in corso

La Camera autorizza Draghi a inviare armi in Ucraina e personale militare alla Nato

L’aula alla Camera ha approvato in prima lettura, con 367 voti a favore, 25 contrari e 5 astensioni, il dl Ucraina. Il decreto, che scade il 26 aprile, deve passare all'esame del Senato.

Il Corriere Redazione

17 Marzo 2022 - 13:09

La Camera autorizza Draghi a inviare armi in Ucraina e personale militare alla Nato

Previsto l'invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all'Ucraina.  Si autorizza fino al 30 settembre la partecipazione di personale militare all’iniziativa della Nato. È inoltre previsto l’invio di 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali e 5 mezzi aerei.  La consistenza massima per lo svolgimento delle missioni è pari a 1.970 unità, con un onere di poco superiore a 88 milioni di euro, di cui circa 67 milioni nel 2022 e 21 milioni nel 2023. Leggi tutto

Dall’autorizzazione della cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, alla possibilità di ridurre il consumo di gas delle centrali elettriche massimizzando l’uso di carbone e olio combustibile, fino all’accoglienza dei profughi. Sono alcune delle principali misure contenute nel dl Ucraina, approvato in prima lettura dalla Camera. Il testo racchiude in sostanza due provvedimenti, poiché il decreto legge n. 16 del 2022 varato il 28 febbraio è confluito - con un emendamento di rifusione presentato dal Governo - nel precedente dl varato il 25 febbraio. In occasione dell’adozione di questo primo provvedimento da parte del Cdm, Palazzo Chigi aveva spiegato che “gli sviluppi militari della crisi ucraina e le conseguenti decisioni che l’Italia, assieme ai Paesi alleati, ha assunto nel contesto della Nato, includono l’attivazione di una serie misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto. In particolare, al fine sia di rassicurare gli alleati più esposti sul fianco Est dell’Alleanza, che di svolgere un’azione di deterrenza nei confronti della Russia, il Consiglio atlantico ha ribadito il potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle Nazioni nel contesto delle operazioni Nato già attive, e la disponibilità di un contingente di forze in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi, quale quella attuale”.

Vediamo nel dettaglio. DISPOSITIVI NATO Si prevede in primo luogo la proroga per l’anno in corso di taluni dispositivi Nato già in atto e l’avvio di contribuzioni aggiuntive attraverso la mobilitazione delle forze ad alta prontezza. Si autorizza, quindi, fino al 30 settembre, la partecipazione di personale militare all’iniziativa della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata ‘Very High Readiness Joint Task Force-Vjtf’. Il contingente italiano, la cui consistenza massima sarà di 1.350 unità, prevede l’impiego di un comando di componente per operazioni speciali e relative capacità operative correlate, una unità del genio militare per il supporto alle operazioni terrestri e aeromobili per la ricerca e il soccorso di personale isolato, la raccolta informativa, il trasporto tattico e il rifornimento in volo. È inoltre previsto l’invio di 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali e 5 mezzi aerei. La spesa complessiva ammonta a circa 86.129.000 euro. Viene poi autorizzata la proroga della partecipazione di personale militare italiano al potenziamento di quattro dispositivi Nato già autorizzati dal Parlamento per il 2021: dispositivo Nato per la sorveglianza dello spazio aereo dell’area Sud-orientale dell’Alleanza; dispositivo Nato per la sorveglianza navale nell’area Sud dell’Alleanza (Mediterraneo orientale e Mar Nero), attraverso l’impiego del numero massimo di 235 unità di personale, due mezzi navali e di uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo; dispositivo per la presenza della Nato in Lettonia (Enhanced Forward Presence) attraverso l’impiego del numero massimo di 250 unità di personale, di 139 mezzi terrestri e il ricorso a una componente di manovra e a una di logistica, che verranno ulteriormente potenziate e rafforzate anche attraverso il rischieramento permanente di un team per la protezione cibernetica delle reti non classificate; dispositivo Nato per la sorveglianza dello spazio aereo dell’Alleanza Air Policing, che prevede l’impiego del numero massimo di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania, e attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco Est, attraverso due mezzi aerei (un rifornitore e un mezzo per raccolta dati). La consistenza massima per lo svolgimento delle missioni è pari a 1.970 unità, con un onere di poco superiore a 88 milioni di euro, di cui circa 67 milioni nel 2022 e 21 milioni nel 2023.

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