Il fatto
04 Marzo 2022 - 14:35
Domani, sabato 5 marzo, alle ore 13.30 da piazza della Repubblica a Roma partira' la manifestazione nazionale "Cessate il fuoco. Per un'Europa di pace", convocata dalla Rete Italiana Pace e Disarmo con l'adesione di numerose organizzazioni della societa' civile italiana per la pace tra cui Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Cgil, Movimento Nonviolento. Leggi tutto
"Quanto riportato da alcuni organi di stampa, secondo i quali la senatrice a vita Liliana Segre domani concludera' la manifestazione a Roma, indetta dalla Rete italiana pace e disarmo, non corrisponde a verita'". Cosi' l'ufficio stampa del gruppo Misto di palazzo Madama smentisce tale notizia. Domani, sabato 5 marzo, alle ore 13.30 da piazza della Repubblica a Roma partira' la manifestazione nazionale "Cessate il fuoco. Per un'Europa di pace", convocata dalla Rete Italiana Pace e Disarmo con l'adesione di numerose organizzazioni della societa' civile italiana per la pace tra cui Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Cgil, Movimento Nonviolento, Un Ponte Per, Archivio Disarmo, Associazione Ong Italiane, Link 2007, Rete della Conoscenza, Anpi, Greenpeace e molte altre ancora. Il corteo si concludera' a piazza San Giovanni con interventi delle realta' aderenti e testimonianze da varie zone di conflitto: dall'Ucraina, dalla Siria, dai Balcani, dall'Afghanistan e dalla Palestina. Migliaia di persone saranno in piazza per chiedere "la fine immediata della guerra in Ucraina e dire no a tutte le guerre, con la prospettiva di costruire insieme un'Europa di pace, senza armi nucleari dall'Atlantico agli Urali".
La Rete Italiana Pace e Disarmo e le organizzazioni aderenti ribadiscono "la condanna dell'azione militare in Ucraina da parte della Federazione Russa esprimendo massima solidarieta' alle popolazioni coinvolte e sostenendo tutti gli sforzi della societa' civile pacifista e dei lavoratori e lavoratrici in Ucraina e Russia che si oppongono alla guerra con la nonviolenza. Chiediamo si arrivi ad una cessazione degli scontri - spiegano i promotori - con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralita' attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace ma solo acuire il conflitto. La prima urgenza e' quella di fermare le azioni belliche militari e attivare interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile, con la garanzia di un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto". Tra le testimonianze dai conflitti che si alterneranno sul palco Batool Karim (co-portavoce dell'Iraqi Social Forum), Silvia Maraone (IPSIA Acli attiva nei Balcani), la rifugiata siriana Yasmine Azeem, Amos Basile (Casco bianco in Ucraina per IBO Italia socio Focsiv), Malak Mattar (studentessa e pittrice palestinese di Gaza), due donne afghane della Fondazione Pangea. Oltre ad un messaggio delle organizzazioni di madri di soldati russi, ucraini e bielorussi contro l'arruolamento. Ospite internazionale della manifestazione sara' Beatrice Fihn, direttrice esecutiva della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, insignita nel 2017 del Premio Nobel per la Pace, che evidenziera' il pericolo di escalation nucleare del conflitto in Ucraina.
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