Il cortocircuito
21 Febbraio 2022 - 12:53
Walter Ricciardi oggi, ieri attore di sceneggiate con Mario Merola
«Ad oggi per la popolazione generale non ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta dose», afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe (sostenuta anche da aziende farmaceutiche), a Radio Cusano Campus. È evidente che la pandemia richiede seri provvedimenti lenitivi per gli esperti che si avvicendano sul palcoscenico mediatico.
"Lo stato di emergenza può cessare, ma con l'accortezza di mantenere i pilastri che reggono la nostra libertà attuale". Lo afferma Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute Speranza, in una intervista a La Stampa. Fine dello stato di emergenza? "E' una decisione politica, ma bisogna distinguere tra l'emergenza dal punto di vista legislativo, che consente decisioni rapide, e quella sanitaria che continua non solo in Italia, ma nei Paesi dell'Est e a Hong Kong per esempio. Certe strutture e pratiche straordinarie possono finire, non l'organizzazione per la vaccinazione di massa". La pandemia sta finendo o è solo una pausa? "Impossibile dirlo, ma la pandemia finirà quando cesserà in tutto il mondo. Una buona notizia è il nuovo hub vaccinale in Sudafrica per produrre dosi per tutto il continente africano, in accordo con l'Europa. La volontà dei governi è indurre le case farmaceutiche al trasferimento tecnologico o alla sospensione temporanea dei brevetti". La quarta dose ai fragili è l'inizio di un richiamo generalizzato? "È un inizio alla luce dell'esperienza israeliana per i fragili, ma è probabile che in autunno sarà utile a tutti", dopo 4 mesi "l'immunità anticorpale cala, ma quella cellulare potrebbe durare più a lungo. Si vedrà" e "nessuno può sapere se e quando uscirà una nuova variante. Sta emergendo in alcuni Paesi Omicron 2, per esempio, più contagiosa ancora e non si sa quanto patogenica. A varianti ferme dovremmo vivere tranquillamente fino all'autunno, ma l'equilibrio è precarissimo". Come mai la vaccinazione dei bambini arranca? "Per una serie di problemi. Molti genitori non hanno chiara la pericolosità per i figli di Omicron, temendo erroneamente di più i vaccini. Poi solo la Puglia ha organizzato la vaccinazione nelle scuole agevolando le famiglie. Questa sarebbe una mossa da fare ovunque".
"Il numero di prime dosi scende di settimana in settimana. In fascia pediatrica c'è un numero molto elevato di guariti, circa 660mila da meno di 180 giorni che non possono essere vaccinati. La campagna 5-11 non è mai decollata. Questo dipende anche dalle scelte delle Regioni: in PUGLIA siamo al 43% di ciclo completo, in Provincia di Bolzano e nelle Marche a poco più del 15%. La scelta della PUGLIA di vaccinare nelle scuole è stata vincente". Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a Radio Cusano Campus, sulla campagna vaccinale. E aggiunge: "Oggi sappiamo che la copertura vaccinale sul contagio declina rapidamente. Sulla copertura contro la malattia grave, il vaccino consente, dopo 3-4 mesi dal booster, una protezione del 90%. L'EMA ha chiesto, già il 18 gennaio, ai Paesi europei di prendere in considerazione una dose ulteriore per gli immunodepressi. Ad oggi per la popolazione generale non ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta dose"
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