Romanzo Quirinale
29 Gennaio 2022 - 14:27
È il fallimento totale della politica, incapace di trovare soluzioni alternative al commissariamento dell'Italia, ma cambiare perché nulla cambi sta bene a tutti, soprattutto ai parlamentari che temevano una crisi di di governo, quindi le elezioni anticipate, quindi la perdita della poltrone e la maturazione della pensione. Insomma, vale sempre il vecchio detto popolare: quando altro non hai, tuo marito ti corichi.
Alla fine, stante lo stallo intorno ad una soluzione condivisa, ecco che i leader della maggioranza riuniti per l'ennesima volta siglano l'intesa per la rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Una mossa obbligata per superare l'impasse, alla luce dei consensi crescenti che negli ultimi giorni si erano indirizzati verso l'attuale capo dello Stato. Consensi testimoniati dai ben 336 voti raccolti da Mattarella, ieri sera, in occasione del sesto scrutinio nell'Aula di Montecitorio, e dai 387 di oggi, al termine della settima votazione. Decisiva la mediazione del capo dell'esecutivo, Mario Draghi, che aveva sentito in mattinata i leader dei vari partiti politici per invitarli a convergere sulla riconferma di Mattarella per "il bene e la stabilita' del Paese". Sempre oggi, Draghi aveva avuto un colloquio con il presidente della Repubblica a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte costituzionale. "Gli italiani non meritano altri giorni di confusione. Io ho la coscienza a posto, ho fatto numerose proposte tutte di alto livello, tutte bocciate dalla sinistra. Riconfermiamo il presidente Mattarella al Quirinale e Draghi al governo, subito al lavoro da oggi pomeriggio, i problemi degli italiani non aspettano", le considerazioni del segretario della Lega, Matteo Salvini. "Stamani son passato qui davanti andando alla Camera", scrive il leader del Partito democratico, Enrico Letta, che su Twitter posta una foto con uno striscione che recita "Grazie presidente Mattarella". Da segnalare "la lunga ed affettuosa telefonata", come viene definita da Forza Italia, tra Mattarella e Silvio Berlusconi, con quest'ultimo che in una nota, dall'ospedale San Raffaele di Milano dove e' ancora ricoverato, aggiunge: "Qualche giorno fa, per senso di responsabilita' e nell'interesse del Paese, avevo rinunciato alla mia candidatura, anche per favorire una soluzione unitaria - osserva l'ex premier -. Quello che e' successo dopo e' sotto gli occhi di tutti, ma non e' questo il momento della polemica. Questo e' il momento dell'unita' e tutti dobbiamo sentirlo come un dovere. Ma l'unita' oggi si puo' ritrovare soltanto intorno alla figura del presidente Sergio Mattarella, al quale sappiamo di chiedere un grande sacrificio, ma sappiamo anche che glielo possiamo chiedere nell'interesse superiore del Paese, quello stesso che ha sempre testimoniato nei sette anni del suo altissimo mandato".
Soddisfatto il presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte: "L'obiettivo primario era affrontare questo passaggio decisivo garantendo la stabilita' dell'azione dell'esecutivo - le parole del leader pentastellato lasciando la Camera -. Per noi era fondamentale non compromettere l'azione di un governo, che deve essere forte e decisa, e che non puo' interrompersi: questo risultato lo abbiamo conseguito e lo stiamo conseguendo". Dal canto suo, il fondatore di Italia viva, Matteo Renzi, rileva sui social: "Mantenere Mattarella al Quirinale e Draghi a Chigi e' l'unico modo per lasciare l'Italia al riparo dalle strampalate follie e dalla mancanza di regia politica. Mattarella e Draghi sono due scelte eccellenti, due nomi che garantiscono le istituzioni. Viva l'Italia". "Viva il Parlamento. Viva la Costituzione. Viva l'Italia", sottolinea poi su Twitter colui che fino a questa mattina era ritenuto uno dei possibili candidati per il Colle, Pier Ferdinando Casini, che posta una foto che lo ritrae insieme sempre a Mattarella. Voce fuori dal coro, quella di Giorgia Meloni. "Sarei stupita se Mattarella accettasse di essere rieletto presidente della Repubblica dopo aver fermamente e ripetutamente respinto questa ipotesi. Anche perche' sappiamo tutti che il secondo mandato presidenziale non puo' diventare una prassi, forzando gli equilibri previsti dalla nostra Costituzione. In ogni caso - si legge in una nota - Fratelli d'Italia non assecondera' questa scelta che non appare fatta nell'interesse dell'Italia, ma piuttosto per molto piu' bassi calcoli di opportunita'. I partiti hanno scelto di tirare a campare, barattando di fatto sette anni di presidenza della Repubblica in cambio di sette mesi in piu' di governo e di legislatura. Ancora una volta il Parlamento dimostra di non essere all'altezza degli italiani che dovrebbe rappresentare. Da domani Fratelli d'Italia moltiplichera' i suoi sforzi per una riforma presidenziale della nostra Repubblica e per ribadire che la sovranita' appartiene al popolo, non agli intrighi di Palazzo". Appuntamento, dunque, alle 16:30 di oggi per quello che dovrebbe rappresentare l'ottavo e decisivo scrutinio.
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