Il fatto politico
13 Novembre 2021 - 23:23
L'Isis torna a minacciare Luigi Di Maio. Dopo il primo avvertimento del giugno scorso, con la "conquista di Roma", Daesh rimette nel mirino il nostro ministro degli Esteri, ritratto assieme al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sulla rivista del fondamentalismo, 'Al Naba', accanto a un articolo dal titolo esplicativo: "Perché il Califfato vi spaventa".
L'Isis torna a minacciare Luigi Di Maio. Dopo il primo avvertimento del giugno scorso, con la "conquista di Roma", Daesh rimette nel mirino il nostro ministro degli Esteri, ritratto assieme al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sulla rivista del fondamentalismo, 'Al Naba', accanto a un articolo dal titolo esplicativo: "Perché il Califfato vi spaventa". La reazione della politica è immediata e unanime: da destra a sinistra sono arrivati attestati di solidarietà e vicinanza all'esponente M5S, che alle minacce mostra invece i muscoli: "Sono contento di annunciare che a dicembre, insieme a Tony Blinken, apriremo la riunione della Coalizione che avvierà la 'piattaforma' per la lotta al terrorismo in Africa". Di Maio spiega che si tratta di "un progetto che mira ad estirpare il terrorismo islamico in varie aree del continente". Ma soprattutto che "l'Italia non fa passi indietro sulla lotta all'Isis e al terrorismo. Stiamo dando il massimo su questo fronte e ne è dimostrazione la riunione della Coalizione anti-Daesh, che abbiamo organizzato, per la prima volta in Italia, a giugno scorso e che ho copresieduto con il collega americano". Il responsabile della Farnesina non dimentica Valeria Solesin, la giovane italiana uccisa sei anni fa dalla ferocia jhadista negli attentati di Parigi al Bataclan, che costarono la vita a 130 innocenti: "La vita non è barattabile con nulla, l'attenzione contro il terrorismo deve essere massima. Oggi, il nostro pensiero va alla famiglia di Valeria".La lotta contro il fondamentalismo unisce la politica: dal presidente del M5S, Giuseppe Conte, alla leader di FdI, Giorgia Meloni, ai capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, i ministri di FI, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, passando per il segretario del Pd, Enrico Letta, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, la vice ministra al Mims, Teresa Bellanova, il presidente dei senatori Iv, Davide Faraone, e il presidente della Camera, Roberto Fico, il coro di condanna alle minacce è unanime. "Chi tocca Luigi tocca ognuno di noi", twitta l'ex premier. Ma l'elenco è lungo: ci sono Virginia Raggi, Federico D'Incà, il presidente del Copasir, Adolfo Urso, la sua vice, la pentastellata Federica Dieni, il presidente della commissione Politiche Ue della Camera, Sergio Battelli, la vice ministra del Mef, Laura Castelli. "Ferma condanna per le minacce rivolte al Ministro Luigi Di Maio al quale rivolgo la mia solidarietà. L'Italia è e resterà in prima linea nella lotta all'Isis e contro ogni forma di terrorismo", tuona il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. "Il suo impegno è quello di tutto il Governo in prima linea contro il terrorismo globale e in difesa della democrazia e della libertà", twitta il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Un segnale di unità molto forte, ma soprattutto un messaggio contro Daesh e il terrorismo
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