Il fatto politico
30 Ottobre 2021 - 20:28
Un problema serio in vista della discussione paralmentare sulla manovra ma soprattutto in vista dell'appuntamento cruciale dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Su cui pesa l'atavica diffidenza di parte degli eletti 5 Stelle per il Pd, con cui il Movimento dovrebbe stringere un patto per il Colle forse anche nell'ottica di una contestuale intesa sulla legge elettorale proporzionalista.
Ha combattuto con le unghie e con i denti per il reddito di cittadinanza, si e' battuto con tutte le forze per salvare quanto piu' ha potuto il Superbonus sull'edilizia, ha organizzato con i suoi ministri la "trincea" a difesa dei provvedimenti targati 5 Stelle dall'assalto alla diligenza della manovra, arrivando in extremis a telefonare al premier Mario Draghi per perorare la causa delle misure M5s. In Parlamento ha riaperto il canale di dialogo con deputati e senatori, avviando un ciclo di incontri con i gruppi per organizzare il lavoro nelle Commissioni. Eppure Giuseppe Conte ancora non riesce a fare presa sugli eletti che, al di fuori della cerchia dei cosiddetti "contiani", ancora stentano a fidarsi della nuova leadership pentastellata. Un problema serio in vista della discussione paralmentare sulla manovra ma soprattutto in vista dell'appuntamento cruciale dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Su cui pesa l'atavica diffidenza di parte degli eletti 5 Stelle per il Pd, con cui il Movimento dovrebbe stringere un patto per il Colle forse anche nell'ottica di una contestuale intesa sulla legge elettorale proporzionalista. Una prospettiva su cui gia' Matteo Salvini inizia a mettersi di traverso: "significherebbe la palude, significherebbe che chiunque vince e nessuno vince: l'unica certezza sarebbe che vincerebbe il Pd, che ci ritroveremo il Pd al governo a vita". La stessa paura "atavica" che lamenta parte dei parlamentari 5 stelle, scoraggiata dal cuneo d'ombra in cui e' finito il confronto sulla legge elettorale. Intanto, dopo la battaglia persa per il rinnovo del gruppo alla Camera, con il presidente "'ortodosso" Davide Crippa che ha rifiutato l'invito a dimettersi, e dopo la nomina della squadra dei vice, tutta composta da parlamentari di sua fiducia senza lasciare spazio ad altre "correnti", lo scontro si inizia a delineare. Al Senato dove l'attuale capogruppo Ettore Licheri sembrava avere la strada spianata per una riconferma, si presentera' al voto per il direttivo del 3 novembre una contendente, Maria Domenica Castellone ,che abbraccia "il nuovo percorso con Giuseppe Conte". "Chi si aspettava faide e guerre interne rimane a bocca asciutta. Le posizioni dei candidati al ruolo di capogruppo al Senato, Licheri e Castellone, parlano chiaro: l'entusiasmo rispetto al progetto di rilancio di Conte e' evidente" commentano fonti parlamentari vicine al premier sottolineando che "entrambe" le due candidature "si inseriscono nel solco del nuovo progetto". Un progetto da cui per ora resta distante Alessandro Di Battista che oggi, a Siena dove e' esplosa la questione Mps, inizia la sua prima tappa del tour in giro per l'Italia. In Parlamento Di Battista non ha seguito mentre tutti guardano ora al Comitato dei Garanti, l'unico organismo in grado di fare da contrappeso ai poteri del leader. E dove siede il "grillino" Roberto Fico, la ex sindaca Virginia Raggi e Luigi Di Maio. I quali sembrano intenzionati ad organizzare i territori. Raggi ha invitato i candidati delle civiche un messaggio in un nuovo gruppo WhatsApp, intitolato RomEpolis2030. "Siamo pronti con l'avvio del progetto di 'Civismo attivo' per la discussione di temi ed argomenti utili alla citta' di Roma (e non solo)". A Napoli sono invece i "dimaiani" a muoversi. Come racconta Fanpage, il sindaco Gaetano Manfredi dopo la composizione della sua giunta, avrebbe ricevuto una lettera firmata da 3 consiglieri, tutti ascrivibili all'area che fa riferimento al ministro, sottoscritta anche da 19 consiglieri di Municipalita', per lamentarsi: non si sentono rappresentati dalle scelte che avrebbe fatto Roberto Fico per la giunta e chiedono di essere coinvolti.
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