Il punto

Che pena che fa il povero Salvini

È davvero difficile reggere il peso di una doppia personalità politica per il leader della Lega nel sostenere ed elogiare Draghi e, al contempo, attaccare le politiche del governo capeggiato da Draghi, di cui fa parte

Il Corriere Redazione

07 Agosto 2021 - 22:34

Che pena che fa il povero Salvini

Prendiamo solo l'ultimo caso, quello dell'aggressione ai Carabinieri di Marotta, per cui l'indignazione del capo del Carroccio è condivisibile. «Si continuano a far sbarcare centinaia di clandestini (800 solo nelle ultime 24 ore), mentre agli italiani si chiedono regole e rigore: una situazione inaccettabile», scrive il leader della Lega, usando un impersonale "si continuano", "si chiedono". Oh, Salvini: è il tuo governo che fa sbarcare i clandestini e chiede regole e rigore! Quindi, o taci o lasci il governo Draghi: le due parti in commedia sono davvero penose. 

L'INCUBO DI SALVINI

Qualcuno svegli Salvini dall'incubo che sta vivendo: dorme con Draghi credendo sia Conte. È da giorni che il leader della Lega, pur copulando politicamente con il presidente del Consiglio, tessendone le lodi, attacca le politiche dell'Esecutivo su migranti e green pass, come se, appunto, l'attuale governo sia quello di Conte e non già il suo, partecipato dai suoi ministri, sostenuto dal suo partito. L'ultimo caso, riguardante l'accerchiamento dei Carabinieri a Marotta, nelle Marche, da parte di quelle che definisce «bande di stranieri violente» è, poi, emblematico. Si continuano a far sbarcare centinaia di clandestini (800 solo nelle ultime 24 ore), mentre agli italiani si chiedono regole e rigore: una situazione inaccettabile», scrive il leader della Lega, usando un impersonale "si continuano", "si chiedono". Oh, Salvini: è il tuo governo che fa sbarcare i clandestini e chiede regole e rigore! Quindi, o taci o lasci: le due parti in commedia sono davvero penose. Reggere il peso di una doppia personalità politica alla lunga stanca anche il più bravo degli equilibristi, certamente stanca la gente che comprende di trovarsi di fronte ad un maldestro illusionista che si fa gioco soprattutto della sua coerenza. Allora, o di là con il Governo e tutte le decisioni di cui si fa carico, comprese quelle votate dai ministri leghisti, o di qua a farsi voce dei tanti che quelle politiche non le condividono, scegliendo di stare all'opposizione come ha scelto di fare la Meloni con una coerenza che non a caso le accresce i consensi. Due piedi in una scarpa non si possono tenere, se si ha cervello fino lo si capisce. 

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