Il fatto politico
20 Marzo 2021 - 21:10
Il leader di Italia viva riparte dal 2% del suo partito ma ne amplifica i successi: con quel consenso ancora all'osso, "abbiamo dettato la linea, sconfiggendo il populismo. Figuriamoci se avessimo il 10%", azzarda aprendo l'assemblea del partito, rigorosamente on line e con 8 mila utenti sui social. E facendo il verso a Vasco Rossi, insiste: "Gli altri sono andati via, noi siamo ancora qua, eh gia'". Ma per sopravvivere non basta.
Matteo Renzi rivendica il "capolavoro" d'inverno compiuto con la caduta del governo Conte e la nuova stagione di Mario Draghi e scommette sulla primavera. Ossia sfida il Pd sulle riforme, chiedendogli di schierarsi su giustizia e cantieri, e prova a riorganizzarsi lanciando la 'Primavera delle idee', una specie di Leopolda lunga tre mesi. Il leader di Italia viva riparte dal 2% del suo partito ma ne amplifica i successi: con quel consenso ancora all'osso, "abbiamo dettato la linea, sconfiggendo il populismo. Figuriamoci se avessimo il 10%", azzarda aprendo l'assemblea del partito, rigorosamente on line e con 8 mila utenti sui social. E facendo il verso a Vasco Rossi, insiste: "Gli altri sono andati via, noi siamo ancora qua, eh gia'". Ma per sopravvivere non basta. E il rottamatore lo sa bene, anche alla luce dei rumours che danno altri tre parlamentari pronti a dare l'addio a Italia viva (il senatore Eugenio Comincini potrebbe annunciare a breve il ritorno al Pd). Cosi' a meta' dei suoi 50 minuti di intervento, Renzi traccia ai suoi l'orizzonte: basta stare sulla difensiva, serve "giocare in attacco ma un calcio totale, non il catenaccio", precisa. Quindi chiama in causa il Pd del neosegretario e vecchio nemico, Enrico Letta: "Se davvero si vuole affermare l'inizio di una nuova stagione riformista, passiamo dalle parole ai fatti" citando giustizia, sud, cantieri, diritti, riforme, lavoro. "Sono i contenuti del riformismo, vediamo il Pd da che parte sta", sentenzia. In particolare, chiede ai Dem come si schiereranno sul tema spinoso della prescrizione: "Dalla parte del diritto o dei grillini? In Parlamento c'e' una maggioranza garantista: il Pd sta con noi o con Bonafede?". Oppure sul reddito di cittadinanza, altra bandiera dei 5 Stelle da cui l'ex premier prende le distanze: "Il Jobs Act ha funzionato, il reddito di cittadinanza no, la proroga dei navigator ne e' la prova", taglia corto. Parole che non sembrano preoccupare i Dem, impegnati nell''impresa' di darsi un'identita' dopo l'esperienza di Zingaretti e risalire nei consensi. Nel breve invece c'e' da definire i ruoli in Parlamento: martedi' Letta incontrera' i suoi deputati e senatori e chissa' che non si spinga a rinnovare i vertici, sostituendo i capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci voluti all'epoca da Renzi. Altro fronte aperto tra i due partiti e' quello delle alleanze elettorali. Cosi' Renzi, per cercare di stanare il Nazareno che non disdegna il confronto con l'ex alleato nel Conte bis, pianta i suoi paletti. Pur riconoscendo che "Letta rappresenta una svolta rispetto all'epoca Zingaretti", il leader di Iv avvisa che non ci sta ad alleanze elettorali piu' o meno dirette con il M5s. "Non ci candiremo alle elezioni ne' con i sovranisti ne' con i populisti", assicura deciso, perche' "questo e' il nostro posizionamento politico: il riformismo". Piu' diretto e' successivamente il deputato renziano Luciano Nobil: "Il Pd vuole cambiare strada? Come prima occasione tangibile, sostenga insieme a noi Calenda a sindaco di Roma". Infine, in attesa di vedere lo scenario politico che verra', il senatore di Rignano prende tempo. Anzi, usa "questo tempo senza elezioni che abbiamo davanti" per avviare una campagna di dibattiti e incontri da domani fino al 21 giugno, stile "vecchi tavoli della Leopolda", probabilmente on line e aperti a chi vorra' iscriversi. Saranno - poi spiega - discussioni con almeno dieci persone su tanti argomenti, dall'economia alle infrastrutture, dalla geopolitica all'organizzazione del partito "nella speranza che Iv impari qualcosa". E conclude: "Sara' un modo per costruire una piattaforma di contenuti e programmatica per essere nel dibattito politico da protagonisti", annunciando che lui ne fara' personalmente uno alla settimana. Il primo sara' sulla transizione ecologica con il ministro Cingolani.
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