Il caso politico
15 Febbraio 2021 - 13:28
A quanto apprende l'Adnkronos ci sarebbero almeno quattro aspetti da tenere presenti nei criteri di scelta, dei 'parametri' in un certo senso compensativi rispetto alla scelta dei ministri: più donne, più Sud, redistribuzione delle poltrone secondo i nuovi equilibri tra i partiti con le new entries di Lega e FI e nessun declassamento degli ex ministri del governo Conte.
Il toto-sottosegretari impazza ma le carte potrebbero non venire scoperte prima di venerdì. A quanto apprende l'Adnkronos ci sarebbero almeno quattro aspetti da tenere presenti nei criteri di scelta, dei 'parametri' in un certo senso compensativi rispetto alla scelta dei ministri: più donne, più Sud, redistribuzione delle poltrone secondo i nuovi equilibri tra i partiti con le new entries di Lega e FI e nessun declassamento degli ex ministri del governo Conte. PIU' QUOTE ROSA. Sulla scia delle polemiche per la scarsa rappresentanza femminile nel governo Draghi, solo 8 donne su 23 ministri, la scelta di sottosegretari e viceministri terrebbe maggiormente conto delle quote rose. Questa esigenza non dovrebbe avere difficoltà ad essere soddisfatta. SUD. Oltre a una sottorappresentanza femminile, al nuovo esecutivo si contesta una scarsa presenza 'meridionale' con la gran parte dei ministri pescati dal centro e dal Nord Italia. Equilibrio questo forse più difficile da garantire per il nuovo esecutivo.
VALZER POLTRONE CON LEGA E FI. I partiti che nei dicasteri avevano due rappresentanti di sottogoverno dovranno cederne uno in favore dei nuovi partner di governo: Lega e Forza Italia. O almeno questo varrebbe per i dicasteri guidati dai tecnici (come Mef guidato dall'ex Bankitalia Daniele Franco o al Mit dell'economista Enrico Giovannini per esempio). Nel caso del Tesoro per esempio M5S e Pd perderebbero un posto a testa. I pentastellati sembrano orientati a riconfermare Laura Castelli e i dem Antonio Misiani, ma se andasse indicata un 'quota rosa' allora potrebbe avere la meglio la dem - già ministro alla Pa - Marianna Madia. Sui nuovi ingressi su fronte del Carroccio, gira il nome di Massimo Bitonci, ex sottosegretario con l'allora ministro dell'Economia Giovanni Tria o quello di Claudio Durigon, già al dicastero del Lavoro dove fu l'ideologo di Quota 100. NO DECLASSAMENTO EX MINISTRI CONTE. Escluso inoltre che nel sottogoverno finiscano ex ministri dell'esecutivo Conte: un altro dei mantra che circola nei palazzi è infatti la volontà di non declassare i ministri uscente, seppur nella volontà di evitare scossoni. Al Mef ad esempio ad un certo punto era circolato il nome della dem Paola De Micheli, con alle spalle già un mandato al Tesoro, ma avendo ricoperto l'incarico di ministro ai Trasporti l'ipotesi è subito tramontata.
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