Lunedì confronto con i sindacati
14 Novembre 2020 - 21:08
Giuseppe Conte
Ma è difficile orientarsi nelle 200 pagine della bozza di un provvedimento che spazia dal congedo di paternita' ai crediti fiscali per lo spettacolo, dalle fondazioni bancarie alla crisi della sanità.
Una manovra partita fra i ritardi, che lunedi' vedra' un primo confronto fra il premier Giuseppe Conte e i sindacati in vista della discussione parlamentare prima di essere licenziata ed approdare a Bruxelles. Ma sulla legge di bilancio ancora sotto forma di bozza, 38 miliardi di euro in deficit che portano a qualcosa come oltre 100 miliardi di euro lo stimolo complessivo per rispondere allo shock pandemico, piovono critiche da categorie, politica, gruppi d'interesse. Una coperta perennemente troppo corta se e' vero che lo scostamento di bilancio appena varato rischia di non bastare - avverte Carlo Cottarelli, presidente dell'Osservatorio sui conti pubblici - di fronte a stime di crescita e deficit ormai superate dagli effetti della 'seconda ondata' del virus. Probabilmente - spiega Cottarelli all'ANSA - i numeri della Nadef sul deficit dovranno essere rivisti alla luce di una crescita piu' bassa, il 6% su cui e' basata la legge di bilancio appare molto difficile". Le spese per i ristori a seguito delle chiusure di attivita' si estenderanno per il prossimo anno e "sara' necessario alzare quel 7% di deficit (sul 2021, ndr) facendo ricorso "a un altro scostamento, forse gia' per quest'anno, sicuramente per il prossimo". La cifra complessiva stanziata dal Governo dallo scorso marzo - fra cassa integrazione, bonus agli autonomi e partite iva, soldi a fondo perduto, ristori alle imprese, prestiti garantiti, cancellazione del saldo e acconto Irap, riduzioni di bollette e affitti commerciali, esoneri dalle tasse per l'occupazione del suolo pubblico - ormai supera i 100 miliardi di euro. Solo nella legge di bilancio c'e' un fondo speciale di 4 miliardi per le attivita' produttive piu' colpite, dopo i due decreti ristori per partite iva, commercianti, artigiani, imprese con otto miliardi complessivi. E sul lato del mondo del lavoro figurano 5,3 miliardi per ulteriori 12 settimane di cassa integrazione e altri 200 milioni per il reddito di cittadinanza per il prossimo anno. E ancora, il taglio del cuneo fiscale, l'esonero dai contributi per le assunzioni degli Under 35. Soldi che - pur se distribuiti in numerosi rivoli - entrano in circolo nell'economia, a sostegno della domanda aggregata in un momento in cui gli investimenti sono al chiodo. "Qualunque manovra espansiva va comunque a favore delle imprese: le famiglie spendono soldi e vanno cosi' a creare domanda per le imprese. Dunque la distinzione fra misure a favore delle famiglie e misure a favore delle imprese penso sia sbagliata, bisogna guardare alla spinta complessiva", spiega l'ex responsabile per la spending review ed ex alto dirigente del Fondo monetario internazionale. Dalle categorie, tuttavia, e' un tuonare di proteste. "Si sono dimenticati il credito di imposta su ricerca e sviluppo", tuona il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. "Uno Stato che non sostiene ricerca e sviluppo e' un fallimento". E ancora, nella bozza della manovra "non abbiamo trovato traccia" della promessa cabina di regi'a sulla gestione delle risorse del recovery fund europeo". E poi: "Per i commercianti io fin dall'inizio ho tenuto la posizione che gli interventi dovevano essere fatti sul fronte fiscale e non tanto con i ristori". Sul recovery anche Maurizio Landini, leader della Cgil, chiede un maggior coinvolgimento. Il presidente dell'Associazione nazionale dei consulenti del lavoro, Dario Montanaro, dice che "i contenuti normativi dei decreti ristori e ristori bis sono sostanzialmente incomprensibili e non era chiaro chi dovesse essere interessato dalla sospensione dei versamenti che scadevano dopo pochi giorni. A tale confusione si aggiungono le disposizioni dell'Inps" contro cui invita alla disobbedienza civile. Dal mondo della politica e' Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, a prendere di mira la legge di bilancio: "Dopo aver dilapidato 100 miliardi in mille rivoli e bonus inutili, dalle bozze della nuova manovra di bilancio spuntano 4 miliardi di euro in piu' per il fallimentare reddito di cittadinanza" che invece andrebbero usati "per garantire la continuita' delle imprese piegate dall'emergenza Covid". La cifra dei 4 miliardi per la misura anti-poverta' dei Cinque Stelle, in realta', e' una proiezione sul prossimo decennio, non uno stanziamento sull'esercizio 2021. Ma e' difficile orientarsi nelle 200 pagine della bozza di un provvedimento che spazia dal congedo di paternita' ai crediti fiscali per lo spettacolo, dalle fondazioni bancarie alla crisi della sanita'.
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