Il decreto però è stato firmato

Dpcm, Conte nel pallone: le Regioni sbandate non sanno ancora in quali zone rientrano

A poche ore dalle nuove restrizioni decise dal Governo, regna la confusione totale sulla definizione delle zone rosse, arancioni e verdi: le Regioni, infatti, sono in attesa di capire in quali fasce ricadono

Il Corriere Redazione

04 Novembre 2020 - 13:28

Dpcm, Conte nel pallone: le Regioni sbandate non sanno ancora in quali zone rientrano

L'unica cosa certa è il coprifuoco per tutti dalle ore 22 alle 5, da domani fino al 3 dicembre. Per il resto, sulla ripartizione dell'Italia nelle fasce di rischio, secondo gli scenari 4 (zona rossa), 3 (zona arancione) e quelli 2 e 1, con Rt più basso (cioè le zone verdi), vi sono solo previsioni che generano confusione tra la gente. 

Il nuovo Dpcm di Conte è in Gazzetta ufficiale, firmato questa notte, ma regna la confusione totale sulla definizione delle zone rosse, arancioni e verdi: le Regioni, infatti, sono in attesa di capire in quale fasce ricadono. L'unica cosa certa è il coprifuoco per tutti dalle ore 22 alle 5, da domani fino al 3 dicembre. Per il resto, sulla ripartizione dell'Italia nelle fasce di rischio, secondo gli scenari 4 (zona rossa), 3 (zona arancione) e quelli 2 e 1, con Rti più basso (cioè le zone verdi), vi sono solo previsioni che i governatori non confermano perché anche loro in attesa di conoscere le indicazioni del Governo. Le determinazioni che, in un primo momento, venivano affidate a provvedimenti co-decisi dal ministro della Salute Roberto Speranza e dai presidenti delle Regioni non valgono più: decide tutto il Governo, questa è la novità, e quindi anche i governatori regionali sono in attesa di sapere come verranno ripartite le aree. Nel frattempo la confusione della gente è sovrana.

Il Veneto, insieme con le altre Regioni, ha fatto richieste precise al Governo per il Dpcm. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, in conferenza stampa. "Si finanzi subito il congedo parentale per chi ne ha bisogno, che deve tenere i figli a casa perché la scuola è chiusa, e si ristorino subito le categorie più colpite. Abbiamo chiesto anche come muoverci sulla parte della chiusura di vie e piazze, perché non è ben specificato", ha spiegato. "Ieri in Giunta abbiamo voluto deliberare un comitato di crisi per il coronavirus. Condividiamo il percorso con questo executive board". Per quanto riguarda il Dpcm e la divisione delle regioni per fasce, ha aggiunto, "i chiarimenti, anche per capire bene in che fascia siamo, dovrebbero arrivare già nel primo pomeriggio. Vedremo di capire quali siano le classificazioni, ci è stata garantita comunque un'interlocuzione. Il colore della fascia uno se lo deve meritare, non si può bluffare. Ma la mia preoccupazione non è solo avere magari la fascia verde, ma che si capisca che comunque non sarebbe un 'semaforo verde': dobbiamo stare tutti attenti perché il contagio non si diffonda ancora".

"Noi non sappiamo ancora in quale fascia siamo, attendiamo il confronto delle prossime ore. Ma indipendentemente dal colore passare da una fascia all'altra significherà maggiori restrizioni. e il nostro obiettivo è quello di tenerci la fascia che avremo all'inizio". Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa. "E questo dipende da tutti noi, dipende da tutti i cittadini del Veneto nel mantenere le misure di protezione, usare la mascherina sempre, evitare gli assembramenti e mantenere il distanziamento sociale per non far crescere la diffusione del contagio", ha sottolineato Zaia ricordando poi che "il monitoraggio della fascia dovrebbe essere ogni 15 giorni o settimanale". Zaia quindi ha tenuto a chiarire che "il Dpcm prevede la possibilità per le regioni di fare delle mini-chiusure territoriali o comunali se si sviluppa un focolaio". Mentre sul tema dello sgombero delle piazza con assembramenti Zaia ha sottolineato che "non si sa ancora chi deve prendere questa misura".

 "Ritengo che come presidenti di Regione non si potranno piu' fare ulteriori restrizioni rispetto al Dpcm, perche' mentre fino a questa estate noi avevamo la possibilita' di attuare diverse indicazioni normative con l'ordinanza del presidente della Regione, sia con la deroga di alcune cose, sia restringendo su altre, mentre col Dpcm di 10 giorni ci fu data solo la possibilita' di deroghe in negativo, cioe' di un maggiore restringimento. Da come ho letto, nel nuovo Dpcm ci e' stato tolto anche questo". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a margine della cerimonia di commemorazione dell'alluvione di Firenze del 1966 sul Ponte alle Grazie. "Noi dovremmo - ha aggiunto - recepire ed essere attuatori di quello che e' la valutazione che viene fatta dal Governo sia nel Dpcm di Conte sia giorno per giorno nelle valutazioni del Comitato tecnico scientifico. 

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