Il giro di vite contro il Covid

Scuola, la didattica a distanza potrebbe riguardare tutti: dalla terza media in su

Non si escludono poi chiusure mirate a macchia di leopardo, ascoltando le esigenze dei territori più flagellati dall'epidemia. Domani mattina il ministro Boccia e il ministroSperanza, incontreranno le Regioni e i Comuni.

Il Corriere Redazione

31 Ottobre 2020 - 20:36

Scuola, la didattica a distanza potrebbe riguardare tutti: dalla terza media in su

Il presidente Conte e la ministra Azzolina

Lucia Azzolina continua a difendere la frequenza, perché il rischio sarebbe quello di "ampliare il divario tra famiglie benestanti e famiglie svantaggiate" e questa "è una responsabilità enorme".  Tenere aperte le scuole, afferma, "Significa contrastare l'aumento delle disuguaglianze, un effetto purtroppo già in corso, a causa della pandemia. Significa tutelare gli studenti, ma anche tante donne, tante mamme, che rischiano di pagare un prezzo altissimo". 

L'intenzione, almeno quella dichiarata, è che questa volta la scuola sia l'ultima roccaforte da chiudere. Ma la proposta del premier durante il vertice con i capi delegazione delle forze di governo, secondo quanto filtra, è che si vada verso una didattica in presenza fino alla seconda media, mentre il resto sarà a distanza. Non si escludono poi chiusure mirate a macchia di leopardo, ascoltando le esigenze dei territori più flagellati dall'epidemia. Un primo avvertimento Giuseppe Conte lo dà intervenendo alla festa del Foglio. Per la sicurezza negli istituti si è "lavorato tanto in estate", ricorda. Ma aggiunge anche che si deve prendere atto che la curva epidemiologica "sta subendo un'impennata così ripida che rischia di mettere in discussione anche la didattica in presenza e alcuni governatori hanno già optato per questo". E anche se la promessa, in un primo momento, è quella di "difendere fino a quando sarà possibile" la didattica tra i banchi, l'obiettivo principale, deve ammettere, "resta la salvezza del Paese". Continua a difendere il fortino la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che punta sulla tutela delle fasce deboli e sul rischio di dispersione: tenere aperte le scuole, afferma, significa aiutare questa parte di popolazione. "Significa contrastare l'aumento delle disuguaglianze, un effetto purtroppo già in corso, a causa della pandemia. Significa tutelare gli studenti, ma anche tante donne, tante mamme, che rischiano di pagare un prezzo altissimo". In mezzo a tante incognite, la certezza per la titolare di viale Trastevere è che la chiusura delle scuole "non produce gli stessi effetti per tutti. La forbice sociale si allarga, il conto lo pagano i più deboli". Il rischio, avverte l'esponente M5S di governo, sarebbe quello di "ampliare il divario tra famiglie benestanti e famiglie svantaggiate" e questa "è una responsabilità enorme".Domani mattina il ministro per le politiche regionali, Francesco Boccia, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, incontreranno le Regioni e i Comuni. Nel pomeriggio, poi, si riuniranno di nuovo i capidelegazione con il premier. Quindi, ci sarà un vertice tra i capigruppo di maggioranza con il probabile coinvolgimento dei rappresentanti delle opposizioni. Tutto in vista del prossimo Dpcm, che dovrebbe arrivare già nella serata di lunedì. 

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