Il fatto

Coronavirus, il Cts: «Non ci sono le condizioni per aumentare il pubblico negli stadi»

Il Comitato tecnico scientifico si è detto contrario, al momento, a rivedere la quota di mille spettatori autorizzata negli impianti sportivi.

Il Corriere Redazione

26 Settembre 2020 - 22:37

Coronavirus, il Cts: «Non ci sono le condizioni per aumentare il pubblico negli stadi»

Gli eventi sportivi "rappresentano la massima espressione di criticità per la trasmissione del virus, anche in considerazione del recente avvio dell'anno scolastico, il cui impatto sulla curva epidemica dovrà essere oggetto di analisi nel breve periodo", ha sentenziato il Cts

Un nuovo altolà, dopo quello di ieri del ministro della Salute, Roberto Speranza, all'aumento del pubblico negli stadi. Il Comitato tecnico scientifico si è detto contrario, al momento, a rivedere la quota di mille spettatori autorizzata negli impianti sportivi. Il Cts, dopo aver analizzato il documento ricevuto dal ministro della Salute relativo alla partecipazione del pubblico alle manifestazioni sportive, predisposto dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome, ha confermato che gli eventi sportivi "rappresentano la massima espressione di criticità per la trasmissione del virus, anche in considerazione del recente avvio dell'anno scolastico, il cui impatto sulla curva epidemica dovrà essere oggetto di analisi nel breve periodo". Il Comitato dunque ritiene che, "sulla base degli attuali indici epidemiologici ed in coerenza con quanto più volte raccomandato, non esistano - al momento - le condizioni per consentire negli eventi all'aperto e al chiuso, la partecipazione degli spettatori nelle modalità indicate dal documento predisposto dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome", che chiedevano la possibilità di aumentare il numero di spettatori, in particolare per le gare di serie A.Non solo. Per il Cts "resta, comunque, imprescindibile assicurare - per ogni evento autorizzato dalle norme attualmente in vigore - la prenotazione e la preassegnazione del posto a sedere con seduta fissa, il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico di almeno 1 metro, l'igienizzazione delle mani e l'uso delle mascherine". Il Comitato ha stabilito di subordinare una nuova decisione su questo tema a una valutazione dell'andamento epidemiologico a seguito della riapertura delle scuole: "Pur comprendendo le aspettative di un ritorno graduale degli spettatori alla fruizione in presenza degli eventi sportivi - spiega il documento del Cts -, si ritiene che la proposta operata dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome potrà essere riconsiderata sulla base dei risultati del monitoraggio di impatto delle riaperture della scuola e della pubblica amministrazione". Una doccia fredda per quanti speravano di poter ammettere allo stadio più dei mille spettatori autorizzati al momento, chiedendo di poter arrivare quanto meno al 25% di capienza degli impianti. Per tornare in massa allo stadio si dovrà dunque aspettare ancora.Soddisfatto della decisione il Codacons, che sottolinea: "Il Cts smentisce in modo categorico alcuni esponenti del Governo e le Regioni che negli ultimi giorni hanno fatto pressioni per favorire la lobby del calcio e riaprire con una maggiore capienza gli stadi. Un'idea folle che, se attuata, avrebbe ripercussioni pesantissime sul fronte della salute pubblica".

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