287 Sì, 33 No e 77 astenuti

La Camera approva l'emendamento di Sisto: niente elezioni prima del 20 settembre, il centrodestra si spacca

Via libera all'emendamento di Forza Italia al decreto Elezioni che fissa una nuova finestra elettorale per le consultazioni regionali. Scontro con gli altri alleati del centrodestra che spingevano per il voto in estate

Il Corriere Redazione

08 Giugno 2020 - 17:09

La Camera approva l'emendamento di Sisto: niente elezioni prima del 20 settembre, il centrodestra si spacca

Il deputato pugliese di FI Francesco Paolo Sisto

L'intenzione del Governo rimane quella di fissare l'election day, che riguarderà anche le Elezioni comunali e il referendum costituzionale, domenica 20 e lunedì 21 settembre.

L'aula della Camera ha approvato l'emendamento a prima firma del deputato Francesco Paolo Sisto (Fi) che prevede l'inserimento dell'art. 1 del decreto recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020, le parole 'e comunque non prima del 15 settembre'. I si' sono stati 287, i no 33. In un precedente intervento, il deputato Sisto aveva sottolineato come "grazie a questo emendamento diciamo con certezza che non si puo' andare al voto alle regionali prima del 15 di settembre, cosi' che la prima data utile sara' il 20 e il 21". L'emendamento aveva ricevuto il parere favorevole della commissione e del governo. 

"Grazie a questo emendamento diciamo con certezza che non si può andare al voto alle regionali prima del 15 di settembre, così che la prima data utile sarà il 20 e il 21, questo punto di incontro cementa le posizioni nel Parlamento ed evita il balbettìo sulle date e una pressione non utile a trovare l'intesa". Francesco Paolo Sisto, esponente di Fi, interviene in Aula alla Camera durante l'esame del dl elezioni per illustrare l'emendamento a sua firma che ha ricevuto il parere favorevole della relatrice Anna Bilotti, e in questo modo esprimere il parere favorevole di Fi alla data del voto indicata dal governo per amministrative e regionali. "Non si scrivono le leggi elettorali se non con un accordo di tutte le componenti del Parlamento. Ci auguriamo che quello di oggi sia un viatico a non fare prove di forza, bracci di ferro, che nessuno faccia il furbio sulla legge elettorali. Insomma un passo avanti non solo per questo provvedimento ma anche per il futuro se farete tesoro della disponibilità delle opposzioni". 

"Forza Italia avrebbe preferito svolgere le elezioni regionali e comunali il 4 e 5 ottobre. Ma il governo, che in Parlamento ha i numeri per approvare in solitario anche le regole del gioco, voleva celebrare l'election day - accorpando a queste consultazioni anche il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari - il 6 e 7 settembre. Una data assurda e insostenibile per il Paese. Per questo motivo abbiamo presentato, a firma Sisto, un emendamento al decreto elezioni per fissare la data del voto dopo il 15 settembre. Grazie a questa iniziativa, andata a buon fine e approvata in Aula a Montecitorio, abbiamo evitato la corsa alle urne nei primi giorni di settembre. Noi auspichiamo comunque una nuova riflessione all'interno della maggioranza e che venga alla fine indicato l'ultimo week end di settembre o il primo di ottobre. Votare prima vorrebbe dire creare ulteriori problemi al settore del turismo, all'avvio dell'anno scolastico, e costringere gli italiani ad una campagna elettorale fatta in fretta e furia sotto gli ombrelloni", afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Con lapprovazione dellemendamento Sisto" al dl Elezioni "che sancisce di fatto con chiarezza che il 20 e 21 settembre si voterà per il primo turno delle comunali, per le regionali e il referendum e due settimane dopo per i ballottaggi, si realizza lunica ampia convergenza possibile, quella sulla data baricentrica tra le opposte richieste del 13 settembre (da parte dei residenti delle Regioni) e del 27 (gruppi parlamentari di opposizione)". A dirlo in una nota il deputato Pd Stefano Ceccanti mentre è in corso l'esame degli emendamenti al decreto Elezioni. "Nessuna scelta era ed è priva di controindicazioni, ma era decisivo che su una scelta chiave i consensi potessero e dovessero andare oltre la sola maggioranza parlamentare. Parlano i numeri: 287 Sì, 33 No e 77 astenuti", aggiunge. In questo caso, "col sì di Forza Italia e lastensione della Lega - conclude - si è appunto realizzata una convergenza molto ampia. Peccato per il gruppo di Fratelli dItalia che rimane da solo, ad autoescludersi, su una posizione estrema e propagandistica, secondo la quale una settimana di distanza farebbe differenza tra democrazia e non democrazia". 

IL CENTRODESTRA SI SPACCA

Fdi dice no alle Elezioni regionali dal prossimo 20 e 21 settembre, dando di fatto adito all'election day in quella data. "Non e' un buon compromesso, si tratta di una data sbagliata con la quale si fa un danno al turismo visto che le liste andrebbero presentate il 20 agosto, non tiene conto delle esigenze delle scuole che sarebbero richiuse a pochi giorni dalla riapertura e non considera i problemi delle famiglie", dice Giovanni Donzelli dando la stura ad una serie di interventi di suoi colleghi di gruppo. Francesco Paolo Sisto (Fi), autore dell'emendamento,ne ribadisce l'essere "un punto di partenza certificato che evita il balbettio delle date. Ci auguriamo che questo accordo possa essere un viatico perche' non ci siano prove di forza sulla legge elettorale". 

"Fissare l’Election Day per il 20 settembre prossimo significa togliere economia alla nostra Nazione". Lo ha detto nell’Aula di Montecitorio il capogruppo di Fratelli d’Italia alla camera, Francesco Lollobrigida, durante la discussione del Decreto elezioni."Tra candidati, famiglie, impiegati comunali si quantificano mezzo milione di persone coinvolte. Persone che non potranno quindi sostenere il settore del Turismo, uno dei comparti maggiormente colpiti da questa emergenza. Il collega Ceccanti probabilmente non ha idea di che cosa voglia dire per alcune categorie poter contare su una settimana di più, la settimana di ferragosto, quella nella quale i cittadini vanno in vacanza e spendono di più. Si sarebbe potuto votare a Giugno o i primi di Luglio, ma certamente reputiamo impensabile devastare con la campagna elettorale e il voto l’intera stagione turistica in piena emergenza economica nazionale. Votare il 20 settembre è quindi una scelta miope che non fa che penalizzare ulteriormente un settore già enormemente in crisi", ha concluso Lollobrigida. 

"Quando il confronto politico comincia a girare a vuoto e il repertorio delle minacce e delle contumelie appare esaurito, ecco che rispunta l'idea di ELEZIONI anticipate in autunno. Salvini e Meloni dimenticano, o fingono di non ricordare, che in pendenza di un referendum costituzionale che riduce il numero dei parlamentari risulta difficile per il presidente della Repubblica sciogliere il Parlamento, convocare i comizi elettorali nella quasi certezza che, una volta approvato il taglio dei parlamentari, dovrà sciogliere di nuovo il Parlamento e portare di nuovo l'Italia al voto. E, celebrato il referendum, si dimentica che vanno attivate procedure piuttosto elaborate e ridisegnati i collegi, cioè sono necessari molti mesi prima che si possa tornare al voto?". Lo scrive in una nota Osvaldo Napoli del direttivo di Fi alla Camera. "Quando in politica si esauriscono gli argomenti, oppure si ha paura di prendere un'iniziativa di largo respiro nel segno della responsabilità nazionale -sottolinea Napoli- alcuni giocatori preferiscono lanciare la palla in tribuna e invitano i tifosi a scendere in campo. Con ciò aggiungendo confusione a confusione, in una spirale che rischia di minare le già stressate istituzioni parlamentari. Il centrodestra non può pensare di raccogliere i consensi dell'Italia moderata, liberale e riformista annunciando ogni giorno spallate al governo. Se a prevalere è l'istinto bellicoso del tanto peggio tanto meglio, si fa un regalo al presidente del Consiglio e si mettono a rischio le fondamenta della coalizione di centrodestra".

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