L'intesa dopo lo scontro

Accordo tra Governo e vescovi: via libera alle messe dal 24 o dal 31 maggio

Non e' improbabile, secondo il giornale della Cei, che l'Eucaristia con la presenza di fedeli possa riprendere gia' per l'Ascensione o per la Pentecoste, cioe' o il 24 o il 31 maggio.

Manuela Tulli, Roma

02 Maggio 2020 - 20:57

Accordo tra Governo e vescovi: via libera alle messe dal 24 o dal 31 maggio

"Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, piu' in generale, della comunita' ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentira', nelle prossime settimane, sulla base dell'evoluzione della curva epidemiologica, di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo", ha annunciato il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti.

L'accordo di massima sulle messe, tra il governo e la Conferenza Episcopale Italiana, e' stato raggiunto. "Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, piu' in generale, della comunita' ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentira', nelle prossime settimane, sulla base dell'evoluzione della curva epidemiologica, di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo", ha annunciato il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti. Questo significa che, "probabilmente entro la fine del mese", come indica Avvenire, si potrebbe tornare a tutte le liturgie. Non e' improbabile, secondo il giornale della Cei, che l'Eucaristia con la presenza di fedeli possa riprendere gia' per l'Ascensione o per la Pentecoste, cioe' o il 24 o il 31 maggio. "Come Chiesa - riconosce Bassetti - abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volonta' di cercare strappi o scorciatoie, ne' di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un'ottica di responsabilita', a tutela soprattutto dei piu' esposti. Ribadisco l'importanza che non si abbassi la guardia ma si accolgano le misure sanitarie nell'orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio". La Chiesa della Sardegna avrebbe potuto accelerare visto che il governatore Christian Solinas aveva dato l'ok gia' dal 4 maggio. Ma i vescovi locali frenano e aspettano le indicazioni della Cei. In tutta Italia invece da lunedi' 4 maggio saranno dunque consentiti i funerali anche se le disposizioni, tra termoscanner e mascherine, stanno creando delle complicazioni organizzative, e i vescovi rispondono in ordine sparso. Da Venezia ad Aosta, da Alba a Chioggia, qualche vescovo ha gettato gia' la spugna e chiede ai parroci di restare alle modalita' adottate durante le settimane di confinamento: una benedizione veloce al cimitero con pochi parenti, dotati di mascherine e distanziati. Nelle grandi diocesi, Roma e Milano in testa, la Chiesa invece preme sull'acceleratore perche' saranno proprio i funerali l'apripista per il protocollo sulle messe, sul quale la Cei prosegue la trattativa con il governo. Tra i commenti piu' duri, rispetto alle nuove disposizioni, c'e' quello vescovo di Chioggia, mons. Adriano Tessarollo: "Allora diciamo alla gente: niente funerale in chiesa, ci hanno gabbato. Ho comunicato ai preti di fare come si e' fatto in questi due mesi: cioe' al cimitero". Ma anche senza questo sfogo polemico sono diversi i vescovi che chiedono ai parroci di attendere ed evitare troppe responsabilita', tra le quali la necessita' di misurare la temperatura e mandare via chi ha oltre 37 e mezzo di febbre. Sono invece pronte a partire le parrocchie di Roma che riceveranno i termoscanner dal Vicariato e potranno chiedere al Campidoglio un aiuto per sanificare chiese e locali. Atteggiamento positivo e' quello espresso anche dalla diocesi di Milano, la piu' grande del mondo e tra le piu' toccate in Italia dal Covid-19, che da' il via ai funerali anche per le persone decedute nelle settimane scorse, quindi anche senza bara o con la presenza delle ceneri del defunto. Decisioni assolutamente eccezionali, che pero' rispondono anche al momento eccezionale vissuto dal Paese. (ANSA). 

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