La questione delle messe
28 Aprile 2020 - 01:49
Giuseppe Conte nel punto stampa a Milano
Tra le ipotesi circolate, quella sulle messe feriali liberalizzate in virtu' dello scarso afflusso di fedeli, e regole piu' stringenti, ma comunque riapertura anche se con tutte le restrizioni, per quelle domenicali.
"Lavoreremo per definire un protocollo di massima sicurezza per garantire a tutti i fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche: contiamo di definire questo protocollo in pieno spirito di collaborazione con la Cei". Sono quanto mai concilianti le parole di Giuseppe Conte sul nodo messe, all'indomani dell''ira funesta' dei vescovi sulla liberta' di culto violata, per il Dpcm che prolungava la chiusura. "Dispiace molto perche' questo governo rispetta tutti i principi costituzionali - dice il premier ai cronisti a Milano -. Dispiace di creare un comprensibile rammarico della Cei. Ci siamo anche sentiti con il presidente Bassetti, non c'e' un atteggiamento materialista da parte del governo, nessuna mancanza di sensibilita'. C'e' si', una certa rigidita' del Cts anche sulla base della letteratura scientifica che loro hanno a disposizione sui contagi". Dopo lo scontro di ieri, nel governo si lavora per trovare una soluzione, che porti a una riapertura delle celebrazioni. Sono infatti previste a breve, in settimana, delle modifiche al Dpcm, che terranno conto delle indicazioni della Cei. Quali siano queste modifiche e' presto per dirlo, ma tra le ipotesi circolate, quella sulle messe feriali liberalizzate in virtu' dello scarso afflusso di fedeli, e regole piu' stringenti, ma comunque riapertura anche se con tutte le restrizioni, per quelle domenicali. Intanto a reagire al nuovo stop non e' solo la Chiesa cattolica, rappresentata in prima istanza dalla Cei, ma anche da innumerevoli gruppi, associazioni, singoli esponenti e parlamentari: la protesta sulla liberta' di culto intaccata dal Dpcm per la 'Fase 2' si allarga ad altre fedi. Oggi a fianco della Conferenza episcopale si sono schierati anche i rappresentanti di diverse confessioni: come gli evangelici, che tramite la Commissione per i Rapporti con lo Stato (Ccers) hanno invocato il diritto alla liberta' di culto anche per i protestanti e le altre minoranze religiose. O i musulmani, che per voce della Coreis hanno criticato l'"insensibilita'" del governo "nei confronti di tutti i credenti, di qualsiasi fede". Piu' variegata la posizione degli ebrei italiani, che con la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni assicurano che "le loro rappresentanze istituzionali si atterranno scrupolosamente a quanto previsto con grande realismo e senso di responsabilita', nel decreto" Conte, mentre il rabbino di Roma Riccardo Di Segni ha avvertito che "l'esecutivo non dovrebbe trascurare le esigenze spirituali delle collettivita' religiose, ciascuna con le sue specificita'". Ma e' soprattutto dal fronte cattolico che e' venuto un fuoco di fila di prese di posizione a sostegno delle barricate alzate dai vescovi per la ripresa, con le giuste misure di contenimento anti-contagio, della celebrazione dell'eucaristia, oltre che - come gia' previsto dal Dpcm - dei funerali con i soli parenti stretti. Per l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, quella del governo e' "una proposta sconcertante", ha detto al Tgr Lazio, ed "e' terminato il tempo del digiuno". Circa 40 associazioni cattoliche hanno promesso di impugnare il decreto, ritenuto 'arbitrario' e 'ingiusto'. Il Centro Livatino ha promesso ricorso al Tar. A fianco della Cei, in nome della liberta' religiosa che rischia di essere violata, un gran numero di gruppi e movimenti, mentre i favorevoli alla ripresa delle messe si fanno sempre piu' decisi anche a livello politico, non solo dall'opposizione, ma anche dalla file della maggioranza, tant'e' vero che il Pd presentera' giovedi' in aula alla Camera un emendamento che avvia il percorso normativo per la celebrazione delle messe domenicali e dei riti delle altre religioni, dice all'ANSA Stefano Ceccanti, costituzionalista. Per lo stesso ministro Paola De Micheli, "una soluzione si trovera' quanto prima". E che nel governo ci fossero posizioni in favore della riapertura delle messe lo dimostra anche l'interlocuzione che nei giorni scorsi la Cei aveva avuto con la titolare dell'Interno, Luciana Lamorgese, in cui erano state concordate anche le misure di contenimento anti-contagio per poter riprendere le celebrazioni. Poi tutto, almeno per il momento, andato in fumo, per la contrarieta' del Comitato tecnico-scientifico.
BLOG
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia