Per fronteggiare la crisi

Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al Def con una richiesta extradeficit fino a 55 miliardi

Il Governo intende richiedere al Parlamento "un ulteriore innalzamento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare

Il Corriere Redazione

24 Aprile 2020 - 14:24

Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al Def con una richiesta extradeficit fino a 55 miliardi

Giuseppe Conte

La Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di Pil) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del Pil)".

Stop alle clausole di salvaguardia, un crollo del Pil dell'8%, con un rimbalzo del 4,7% l'anno prossimo, che spingerebbe il deficit oltre 10%, e un'impennata del debito al 155%. E' la fotografia della crisi innescata dal coronavirus scattata nel Def. Il via libera al nuovo quadro dei conti sara' accompagnato dalla richiesta di extra deficit che raggiungera' i 55 miliardi, necessaria per finanziare il dl aprile che in termini di fabbisogno viaggia nell'ordine dei 100 miliardi. Il Def terra' conto dell'impatto del lockdown e delle misure restrittive imposte per fronteggiare il coronavirus e dovrebbe prevedere la disattivazione delle clausole di salvaguardia con gli aumenti Iva e delle accise introdotte a garanzia dei saldi di bilancio rinviando alla legge di bilancio per le misure compensative. Dopo il via libera del Cdm, che potrebbe tenersi tra stasera e domani, il Def e la relazione con la richiesta di deficit aggiuntivo approderanno in Parlamento. L'obiettivo e' di arrivare al voto unico delle Camere il 29 aprile per consentire cosi' di varare entro la prossima settimana il decreto aprile. 

 La maxi manovra che l'esecutivo sta mettendo a punto dovrebbe prevedere fondi per circa 30-40 miliardi da destinare a Cassa depositi e prestiti (che peseranno sul fabbisogno ma non sull'indebitamento netto) per consentirle di entrare nel capitale di aziende strategiche in crisi per l'emergenza, di tutte le dimensioni, per evitare eventuali scalate ostili da parte di investitori stranieri, sfruttando la maggiore flessibilita' delle norme europee in materia di aiuti di Stato nel contesto dell'emergenza. L'operazione, ancora allo studio, potrebbe cosi' avvicinare la Cassa al modello tedesco di Kfw. Il governo potra' ricorrere a meno di 10 miliardi di fondi europei non spesi e alle emissione straordinarie di titoli di Stato. Circa 30 miliardi, che non andranno a incidere sul disavanzo, saranno necessari per finanziare le garanzie sui prestiti alle imprese avviate con il decreto liquidita'. Per il rifinanziamento della Cig serviranno 13 miliardi e altri 2 per l'allungamento della Naspi e della discoll. Circa 7 miliardi saranno messi in campo per prorogare per due mesi il bonus per gli autonomi che passera' da 600 a 800 euro. La misura dovrebbe costare circa 4 miliardi il primo mese e 3 miliardi il secondo con una riduzione della platea. Mentre 500 milioni serviranno per rinnovare i congedi parentali e i bonus baby-sitter. Il governo studia anche misure per garantire forme di sostegno al reddito ai collaboratori domestici, rimasti esclusi finora dalle tutele. Si sta valutando la possibilita' di un indennizzo o di ricorrere alla Naspi. 

Sembrerebbe, invece, accantonata la possibilita' di utilizzare la cassa integrazione in deroga perche' comporterebbe tempi lunghi e colf e badanti rischierebbero di rimanere senza sostegno fino all'estate. Quella della Naspi viene considerata un'ipotesi estrema, in quanto comporterebbe la cessazione del rapporto di lavoro, quindi il licenziamento o le dimissioni per giusta causa. Il collaboratore domestico avrebbe diritto alla Naspi per un massimo di 2 anni sempre che abbia lavorato per almeno 30 giorni negli ultimi 12 mesi e abbia maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. La misura costerebbe circa 1,3 miliardi. Oltre 10 miliardi arriveranno per le imprese, tra indennizzi diretti e ristori per affitti e bollette. Circa 8 miliardi dovrebbero essere destinati agli indennizzi a fondo perduto alle pmi sotto i 10 dipendenti, come annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Mentre altri 1,7 miliardi serviranno per finanziare i ristori per tre mesi per gli affitti e circa 600 milioni saranno destinati all'alleggerimento delle bollette. Circa 12 miliardi serviranno per anticipare i pagamenti alle imprese creditrici della pubblica amministrazione. Il reddito di emergenza e' ancora oggetto di scontro nella maggioranza. M5s, con il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, punta a estendere piu' possibile la platea prevedendo un bonus variabile tra 400 e 800 euro in base al numero dei componenti il nucleo familiare. Una misura destinata a 3 milioni di beneficiari che costerebbe oltre 2 miliardi. Ma il Mef frena, sostenuto anche da Italia Viva che vorrebbe piu' soldi per le famiglie. Al momento, secondo quanto si apprende, sarebbe prevalsa la linea del Tesoro che ridurrebbe il costo della misura a 1 miliardo circa: un sussidio di circa 500 euro per due mesi destinato a 1 milione di beneficiari. Il decreto stanziera' anche nuove risorse, circa 4 miliardi, per il potenziamento della Sanita' e della Protezione civile. Alla Salute dovrebbero essere destinati 2,3 miliardi: 2 miliardi per il potenziamento della terapia intensiva, 1,5 per l'assistenza domiciliare, e 250 milioni per le assunzioni e gli specializzandi. Alla Protezione civile arriveranno 1,5 miliardi, 130 milioni andranno al comparto sicurezza e 90 milioni alla Difesa. Dovrebbe essere anche confermato il rinvio al 2021 della sugar e della plastic tax, misura che costa 199 milioni di euro.

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