Coronavirus, M5S attacca Fontana: «La Lombardia conosceva la pericolosità da gennaio»

"Quello che emerge dalla gestione in Lombardia dell'epidemia assume toni sempre piu' inquietanti. La Regione Lombardia sembra fosse informata dal 23 gennaio, ben 28 giorni prima del primo caso nel lodigiano, senza pero' fare nulla". E' quanto dicono in una nota congiunta i deputati del Movimento 5 stelle eletti in Lombardia. "Le istituzioni regionali, infatti, hanno dichiarato di aver informato per tempo alcune categorie, come i medici di base che, a questa notizia, sarebbero caduti dalle nuvole, infatti non erano stati neanche forniti di dispositivi di sicurezza. Se esistono responsabilita' di natura amministrativa, o penale, saranno le indagini della magistratura ad accertarlo. Ma senza aspettare che la giustizia faccia il suo corso possiamo gia' affermare, senza tema di smentita, che esistono responsabilita' politiche gravissime", sottolineano i pentastellati.

"Il sistema sanitario della Regione - proseguono i 5 stelle eletti in Lombardia - che si basava su una organizzazione evidentemente inadeguata ad affrontare una situazione che richiedeva una forte rete territoriale e di fronte all'emergenza ha mostrato la sua fragilita' ed e' crollato come un castello di carta. E la classe politica, responsabile di questo sfacelo, cosa ha fatto? Ha tentennato, balbettato, e rimandato le responsabilita' ad altri. Il governatore Fontana e buona parte della sua giunta - concludono i parlamentari pentastellati lombardi - hanno dimostrato di essere totalmente inadeguati a gestire l'epidemia, e continuano a esserlo ancora oggi, invocando una riapertura totale senza alcuna garanzia di sicurezza e senza un piano strategico progressivo con relativi controlli per la tutela di tutti i cittadini che non sono ancora fuori dal pericolo di contagio. Per non dire di quanto e' accaduto nelle case di cura, una strage di anziani che merita giustizia". (AGI)