I centri rimpatri non sono la soluzione: così parla Rama (al voto) che ne ha concesso uno bello grosso a Meloni

«Non si può immaginare l'Europa senza migranti. L'Europa muore di vecchiaia se non riesce a accogliere e integrare», dice l'uscente premier del Paese delle Aquile dove oggi si vota per il rinnovo del Parlamento

Il Corriere Redazione

11 Maggio 2025 - 09:31

I centri rimpatri non sono la soluzione: così parla Rama (al voto)  che ne ha concesso uno bello grosso a Meloni

Oltre 3,7 milioni di cittadini sono chiamati al voto nella tornata elettorale che vedra' per la prima volta la partecipazione della diaspora albanese all'estero. I seggi sono aperti oggi dalle 7 alle 19 e i cittadini albanesi voteranno per eleggere i 140 deputati della prossima legislatura, decisiva nel traghettare il Paese verso l'ingresso nell'Unione europea. In corsa ci sono undici tra partiti e coalizioni politiche ma la sfida principale e' tra il Partito socialista del premier Edi Rama e il Partito democratico guidato dall'ex presidente Sali Berisha, che tornerebbe al potere dopo 12 anni all'opposizione. 

"Non bastano i centri di rimpatrio. Bisogna fare tante altre cose. Non si può immaginare l'Europa senza migranti. L'Europa muore di vecchiaia se non riesce a accogliere e integrare. È la Storia a dircelo. Ma tutto questo non può essere fatto in modo ideologico. Serve un modo ordinato. Ma è anche vero che l'Europa deve avere più amici. Se rimane sola, isolata, autoreferenziale, muore". Lo afferma in una intervista a La Stampa il premier Albanese, Edi Rama. Ora c'è il Giro d'Italia in Albania ma questo è stato anche l'anno centri italiani per migranti a Shengjin e Gjader. "Io non li giudico. Abbiamo concesso la giurisdizione allo Stato italiano su quel territorio. Spetta al governo italiano occuparsene", afferma Rama. Giorgia Meloni "è di destra, certamente, ma è di una destra europea. Sta cercando di trovare delle strade per tenere l'Europa unita. Giorgia è stata una sorpresa per tutti. Quindi non si può dire che io sia un socialista che va in giro con una fascista", sostiene il premier Albanese. Quanto alla sfida con Berisha alle elezioni legislativa, Rama osserva: "Fai attenzione a chiedere qualcosa di nuovo perché ti potrebbe arrivare qualcosa di più vecchio ancora. Parlo del Paese più potente del mondo. Che ha qualcuno, a capo del governo, sugli ottant'anni, mi riferisco a Trump. Per me non è un problema di età, ma di energia, di idee e di capacità. Ed è un problema di democrazia: è la gente che decide".

L'ALBANIA AL VOTO

Urne aperte in Albania per le elezioni parlamentari. Oltre 3,7 milioni di cittadini sono chiamati al voto nella tornata elettorale che vedra' per la prima volta la partecipazione della diaspora albanese all'estero. I seggi sono aperti oggi dalle 7 alle 19 e i cittadini albanesi voteranno per eleggere i 140 deputati della prossima legislatura, decisiva nel traghettare il Paese verso l'ingresso nell'Unione europea. In corsa ci sono undici tra partiti e coalizioni politiche ma la sfida principale e' tra il Partito socialista del premier Edi Rama - che corre per un quarto mandato consecutivo dal 2013 - e il Partito democratico guidato dall'ex presidente Sali Berisha, che tornerebbe al potere dopo 12 anni all'opposizione. Secondo il portale di sondaggi "PolitPro", Rama potrebbe aggiudicarsi fino al 48,7 per cento delle preferenze. La Coalizione guidata da Berisha e formata dal principale partito di opposizione, il Partito democratico, e dall'Alleanza per una Grande Albania (Ashm) (che comprende, oltre a vari piccoli partiti di opposizione, anche il Partito della Liberta' dall'ex presidente della Repubblica Ilir Meta), dovrebbe fermarsi al 39,4 per cento dei voti.

Le elezioni di oggi, quindi, dovrebbero segnare un periodo di continuita' con l'attuale governo che si e' impegnato a garantire l'ingresso di Tirana in Unione europea entro il 2027, con il Paese che solo quest'anno beneficera' di 76 milioni di euro, tra prestiti e sovvenzioni europee. Anche per questo, l'intero processo elettorale e' stato attentamente monitorato sia a livello nazionale che internazionale per scongiurare fenomeni di corruzione e compravendita di voti. Sul fronte dei reati elettorali, infatti, dall'inizio della campagna elettorale sono 35 i procedimenti penali avviati dalla Procura speciale contro la corruzione e la criminalita' organizzata (Spak), e 54 i verbali di denuncia registrati dalla Procura generale albanese. A garanzia di una tornata elettorale quanto piu' trasparente possibile e' stato previsto il dispiegamento di 5 mila agenti di polizia nei 5.225 seggi allestiti nel Paese, mentre saranno circa cento gli osservatori inviati dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Nella partita per le sorti del Paese giochera' il suo ruolo importante anche la diaspora albanese all'estero che per la prima volta ha potuto votare tramite posta elettronica.

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