Il genocidio

Papa Francesco condanna Israele: «bombarda i bambini»

«Sono stati bombardati dei bambini. Questo è crudeltà. Questo non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore», le pesanti parole di Bergoglio contro lo sterminio a Gaza, dove le persone massacrate sono 45.227 e i feriti 107.573

Il Corriere Redazione

21 Dicembre 2024 - 20:54

Papa Francesco e la sua accusa a Israele: un appello alla pace e al dialogo

Il Papa ha anche denunciato il mancato ingresso del Patriarca Latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, nella Striscia di Gaza. «Ieri il Patriarca non l'hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso», le parole di Francesco.

In un contesto internazionale sempre più complesso e teso, le parole di Papa Francesco risuonano come un richiamo alla coscienza collettiva. Il Pontefice, nonostante un raffreddore che lo costringerà a recitare l'Angelus dalla cappella di Casa Santa Marta, non ha esitato a lanciare un'accusa diretta contro Israele durante il suo discorso alla Curia e ai dipendenti vaticani. Un'accusa che ha immediatamente suscitato una reazione da parte dell'Ambasciata d'Israele presso la Santa Sede.

IL DISCORSO ALLA CURIA: UN'ACCUSA CHE SCUOTE
Nel suo discorso, Papa Francesco ha espresso profonda preoccupazione per la situazione a Gaza, sottolineando il mancato ingresso del Patriarca Latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, nella Striscia di Gaza. "Ieri il Patriarca non l'hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questo è crudeltà. Questo non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore", ha affermato il Papa, con parole che non lasciano spazio a fraintendimenti. La replica dell'Ambasciata d'Israele non si è fatta attendere, definendo le accuse come false e sottolineando che la richiesta del Patriarca era stata accolta.

UN PONTEFICE VICINO AI PIÙ DEBOLI
Papa Francesco ha sempre dimostrato una particolare attenzione verso i più deboli e i civili coinvolti nei conflitti. La sua preoccupazione per i bambini di Gaza, i primi a soffrire delle atrocità della guerra, è palpabile. Il Papa ha dichiarato che occorre indagare con attenzione per determinare se ciò che sta accadendo a Gaza possa essere definito genocidio, secondo la definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali. Le sue parole sono un invito a non distogliere lo sguardo dalle sofferenze umane e a cercare soluzioni di pace.

LA MANO TESA AI DIPENDENTI VATICANI
Oltre alle questioni internazionali, il Papa ha affrontato anche temi interni alla Santa Sede. Durante l'incontro con i dipendenti, ha riconosciuto i malumori emersi a causa delle difficoltà economiche che richiedono sacrifici anche ai lavoratori vaticani. "Se qualcuno ha qualche difficoltà speciale, per favore parlate, per favore ditela", ha esortato il Papa, sottolineando l'importanza del dialogo rispetto al silenzio o alle grida. L'associazione dei dipendenti ha accolto l'invito, pur evidenziando che spesso le loro richieste di confronto sono rimaste inascoltate.

UN APPELLO ALLA COERENZA E ALLA BENEDIZIONE
Nel suo discorso, Papa Francesco ha anche invitato alla coerenza e alla benedizione, piuttosto che alla maledizione. "Dobbiamo essere coerenti: non possiamo scrivere benedizione e poi parlare male del fratello e della sorella", ha affermato, richiamando tutti a un comportamento che rispecchi i valori cristiani di amore e rispetto reciproco.

UN FUTURO DI IMPEGNI E SPERANZE
Nonostante il raffreddore, il Papa si prepara a una settimana ricca di impegni, continuando a portare avanti il suo messaggio di pace e dialogo. La preghiera dell'Angelus sarà trasmessa sui maxi-schermi a Piazza San Pietro, permettendo ai fedeli di unirsi spiritualmente al Pontefice. Le parole di Papa Francesco, cariche di umanità e determinazione, continuano a ispirare milioni di persone in tutto il mondo, ricordando che la pace è un cammino che richiede coraggio e perseveranza.

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