Il confronto
14 Dicembre 2024 - 19:52
Conte non ha risparmiato critiche al governo guidato da Giorgia Meloni, in particolare sulla gestione economica e la politica estera. L'intervento di Conte ad Atreju si è concluso con una nota di ironia, riflettendo sul numero di applausi ricevuti rispetto ai fischi. "Non applaudite troppo vi prego. Se sto per prendere la tessera di FdI? Non credo", conclude quindi Conte congedandosi con una battuta dalla location: "Ho preso più applausi che fischi? Allora mi devo preoccupare...".
Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e attuale leader del Movimento 5 Stelle, ha fatto il suo ritorno ad Atreju, la manifestazione organizzata da Fratelli d'Italia, in un contesto politico che lo vede più forte dopo il recente voto interno al suo partito. Un evento che ha visto Conte confrontarsi apertamente con il pubblico, ricevendo una miscela di fischi e applausi, ma soprattutto offrendo una visione chiara e critica della situazione politica attuale.
UN RITORNO DA LEADER: CONTE E IL NUOVO CORSO DEL M5S
Giuseppe Conte si è presentato ad Atreju non più come presidente del Consiglio, ma come un leader consolidato del Movimento 5 Stelle, forte del sostegno della base che ha recentemente sancito la fine del rapporto con il fondatore Beppe Grillo. "Non ho sfidato Grillo, è lui che ha sfidato la comunità M5s. Ma non ha vinto Conte, ha vinto la base", ha dichiarato Conte, sottolineando come il suo ruolo sia quello di rappresentare la volontà collettiva del movimento e ribadendo che avrebbe fatto un passo indietro in caso di esito diverso ("certo che mi sarei ritirato dalla politica"). La sua presenza ad Atreju è stata caratterizzata da un atteggiamento aperto al dialogo, ma fermo nelle sue posizioni, ribadendo che non avrebbe mai accettato un'alleanza con una maggioranza di destra. "Una cosa è una prospettiva conservatrice, che io rispetto. Altra cosa sono le derive reazionarie. Perché oggi dobbiamo creare nuove fattispecie di reato? Perché andiamo a reprimere il dissenso politico? Perché dobbiamo mettere il bavaglio sempre più stretto ai giornalisti? Avete bisogno di questo per governare?".Rivolgendosi al pubblico, poi, Conte confessa che "se fossi un elettore di FdI rimarrei molto deluso per le tante piroette e le tante giravolte. E come cittadino e leader di un'altra forza politica oggi sono qui a dire che ci sono tante cose che non vanno. La situazione è drammatica. Non voglio rovinare il clima di festa ma far finta che va tutto bene non è possibile". Rispetto al fatto che una testata come 'Politico' ha nominato Meloni la leader più potente d'Europa, dice invece di aspettarsi "che di fronte alle difficoltà di Scholz e Macron l'Italia ne approfitti. Questa congiuntura come la sta sfruttando Meloni? Perché ha sottoscritto il 'pacco' di stabilità che riporta all'austerità? Io contesto che avete rinunciato a combattere".
CRITICHE AL GOVERNO MELONI: AUSTERITÀ E POLITICA ESTERA
Conte non ha risparmiato critiche al governo guidato da Giorgia Meloni, in particolare sulla gestione economica e la politica estera. Ha contestato la sottoscrizione del "pacco" di stabilità, che secondo lui riporta l'Italia verso l'austerità, e ha criticato la linea dell'esecutivo sul dossier Ucraina, sostenendo che l'Italia dovrebbe essere protagonista di una svolta di pace. "Non si può perseguire la vittoria militare sulla Russia. Non è nel nostro interesse nazionale", ha affermato, ponendo l'accento sulla necessità di una politica estera più autonoma e orientata alla pace.
LA QUESTIONE CINESE E L'ECONOMIA ITALIANA
Un altro tema caldo affrontato da Conte è stato l'accordo con la Cina sulla Via della Seta, definito un "grande errore" dal governo Meloni. Secondo Conte, l'Italia ha perso un'opportunità strategica, costringendo Meloni a recarsi in Cina per cercare un nuovo partenariato. Conte va all'attacco anche parlando della "grande arrabbiatura per quello che è accaduto nell'accordo con la Cina sulla via della Seta. Quando agisci per interessi nazionali non agisci per prendere una carezza di Washington. È stato un grande errore ripudiare l'accordo. Non andava cancellato perché poi Meloni è dovuta andare in Cina col cappello in mano per chiedere un partenariato strategico, che è anche di più". Il leader del M5s punge anche sul lato economico sottolineando che "lo spread tenuto sotto controllo non è merito del governo ma dei mercati finanziari" e che, anche se il governo si vanta del record assoluto per quanto riguarda i numeri degli occupati, i numeri dicono altro: "In quei dati oggi ci sono anche i cassintegrati che fino a 3 mesi sono considerati in quella platea. Nei primi nove mesi la cassa integrazione è aumentata del 23%. Se fossi il presidente del Consiglio mi preoccuperei per i dati tendenziali, l'Italia è ferma".Nel corso dell'intervista l'ex premier si sofferma sul posizionamento del M5s ribadendo che "non saremo mai il cespuglio, il junior partner di nessun altra forza politica. Ho sempre detto che non siamo per una alleanza organica col Pd o con le altre forze, perché snaturerebbe le nostre battaglie". "Se sono di sinistra? Se sinistra oggi significa combattere il governo attuale nel solo nome dell'antifascismo, non ci sto", afferma riscuotendo l'approvazione della platea.
IL POSIZIONAMENTO DEL M5S: AUTONOMIA E IDENTITÀ
Nel corso dell'intervista, Conte ha ribadito la posizione autonoma del Movimento 5 Stelle, affermando che non sarà mai il "junior partner" di nessun'altra forza politica. Ha escluso un'alleanza organica con il Partito Democratico o altre forze, per non snaturare le battaglie del movimento. "Se sono di sinistra? Se sinistra oggi significa combattere il governo attuale nel solo nome dell'antifascismo, non ci sto", ha dichiarato, riscuotendo l'approvazione del pubblico.
UN DIALOGO APERTO E UN FUTURO INCERTO
L'intervento di Conte ad Atreju si è concluso con una nota di ironia, riflettendo sul numero di applausi ricevuti rispetto ai fischi. "Non applaudite troppo vi prego. Se sto per prendere la tessera di FdI? Non credo", conclude quindi Conte congedandosi con una battuta dalla location: "Ho preso più applausi che fischi? Allora mi devo preoccupare...".
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