cultura
29 Marzo 2022 - 17:39
Gabriella Sica
Un libro di versi da sparpagliare, come si faceva un tempo con il grano mietuto. Un libro di figure, temi e auspici, come in un diario in versi. Libro di alberi e di animali, di nuvole e terremoti. Libro del nostro tempo di pochi incanti e di molti naufragi. Un libro che si distende su Roma, amata città di sempre, ma anche su altri luoghi, in particolare Milano. Libro di una “pellegrina” che fa incontri immaginari con poeti lontani e viaggi altrettanto immaginari. Camminando incontra eventi e persone, amici e familiari, antichi dèi e poeti. E ritrova lampi di storia e scampoli autobiografici. Libro calibrato sui mesi e le stagioni, sul tempo e sulle perdite, in cui ricorre come filo conduttore il tema della capigliatura sacrificata e mutata in stella come figura parziale di un tutto. Un libro pieno d’aria necessaria per respirare perché senza aria non c’è parola come senza aria non c’è salvezza del corpo. Ecco perché questo titolo alla cui necessità personale d’aria e di vita dopo una malattia, ha corrisposto una necessità collettiva nelle emergenze storiche che abbiamo vissuto negli ultimi anni. “Per paradosso -dichiara l’autrice- Poesie d’aria è il mio libro più cittadino, apparentemente distante dalla natura, anche se la natura è pur sempre sorella dell’aria. E l’aria chiede una ricompensa, una liberazione dall’inquinamento atmosferico”.
BLOG
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia