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CONO D'OMBRA
crisi ucraina
06 Marzo 2022 - 15:30
All'ospedale torinese "Regina Margherita" tredici bambini oncologi ucraini salvati dalla Regione Piemonte potranno proseguire serenamente il duro percorso terapeutico senza dover pensare alle bombe e ai bunker. Accompagnati da cinque fratellini e quattordici familiari adulti, costretti, al freddo e al gelo, ad attraversare la frontiera con la Moldavia a piedi, appena finito il coprifuoco, i medici torinesi si sono fatti trovare al confine per prenderli. «Non si reggevano in piedi ed erano impauriti - hanno riferito - alcuni avevano ancora la flebo al braccio e hanno dovuto essere sorretti dalle madri, cariche di borse e con i fratellini per mano». Poco dopo le 17 di ieri l'arrivo all'aeroporto di Caselle, per poi raggiungere in ambulanza l'ospedale, che ha già richiamato il personale necessario per eseguire tutti gli esami necessari e riprendere subito le cure interrotte dalle bombe. «Per noi è un momento delicato e drammatico ma anche di gioia e speranza, che ci permette di dimostrare che, oltre a condannare la guerra, pensiamo alle vittime», sottolinea, con non poca emozione, il governatore della regione Piemonte Alberto Cirio.
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