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Questione demografica: Andrea Montanino (CDP) mette in guardia sul paradosso dei Boomers

L'Istat ha recentemente lanciato un allarme sulla crisi demografica in Italia, sottolineando come il misero 12,1% della popolazione sotto i 14 anni rappresenti una minaccia per il futuro del Paese.

Il Corriere Redazione

03 Giugno 2024 - 12:59

Questione demografica: Andrea Montanino (CDP) mette in guardia sul paradosso dei Boomers

L'analisi di Andrea Montanino sulla crisi demografica italiana e il ruolo cruciale del welfare per affrontare le sfide future. Innovazione e adattamento per un sistema generativo

La questione demografica è ormai al centro delle preoccupazioni per il nostro Paese. La demografia del Paese mostra segni di invecchiamento preoccupanti, con solo il 12,1% della popolazione sotto i 14 anni, un dato che certifica l'inverno demografico dell'Italia.

In un recente articolo sul Sole 24 Ore, Andrea Montanino di Cassa Depositi e Prestiti interviene sulla questione, offrendo una panoramica approfondita sulle implicazioni economiche e sociali del calo demografico.

La crisi demografica in Italia: una sfida urgente

L'Istat ha recentemente lanciato un allarme sulla crisi demografica in Italia, sottolineando come il misero 12,1% della popolazione sotto i 14 anni rappresenti una minaccia per il futuro del Paese.

Monica Pratesi, direttrice del dipartimento per la produzione statistica di Istat, ha evidenziato che un ragazzo su tre fino a 19 anni desidera trasferirsi all'estero e uno su quattro teme per il proprio futuro. Questo panorama, che dipinge una gioventù disillusa e senza prospettive, richiede interventi immediati per evitare che l'Italia scivoli in un "inferno demografico".

Andrea Montanino: il paradosso dei Boomers

Andrea Montanino, Chief Economist di Cdp, ha sottolineato un paradosso interessante: mentre i boomers sono disposti a lavorare più a lungo per compensare la carenza di lavoratori giovani, la competitività del Paese ne risente.

Montanino cita il Giappone come esempio di una Nazione che ha perso 32 posizioni su 35 nella leadership dei brevetti dal 2010 a causa dell'invecchiamento della popolazione. Questo evidenzia come un Paese con una popolazione anziana possa faticare a mantenere la propria competitività internazionale, mettendo in rilievo l'urgenza di innovare e di adattare l'economia ai nuovi bisogni.

Andrea Montanino ha enfatizzato la necessità di un approccio innovativo per affrontare la crisi demografica. Egli suggerisce che l'Italia deve sviluppare una propensione all'innovazione e adattare la domanda economica ai nuovi bisogni di una popolazione in invecchiamento. Questo significa ripensare i prodotti e i servizi offerti, nonché le infrastrutture necessarie per supportare una popolazione più anziana. L'uso della finanza pubblica deve essere riconsiderato, specialmente in un contesto di calo del Pil e della popolazione.

Andrea Montanino: vitale l’adattamento del mercato del lavoro

Un altro punto chiave sollevato da Montanino riguarda l'adattamento del mercato del lavoro. Con l'aumento dell'età media della forza lavoro, è essenziale vedere i lavoratori anziani non come un costo, ma come una risorsa preziosa.

Ciò richiede politiche mirate a valorizzare l'esperienza e le competenze dei lavoratori più anziani, promuovendo un modello di welfare generativo. Questo modello non solo gestisce le risorse contributive e socio-assistenziali, ma genera anche valore per la persona, contribuendo a una maggiore inclusione e partecipazione attiva.

Le sfide per il futuro del Welfare

Gabriele Fava, neo presidente dell'Inps, ha contribuito al dibattito sottolineando l'importanza di intercettare i nuovi bisogni di welfare che sono emersi negli ultimi venti anni. Fava propone di trasformare il sistema di welfare da difensivo a generativo, in modo da creare valore per la persona e rispondere meglio alle esigenze di una popolazione in evoluzione. Questo richiede un approccio più dinamico e flessibile, in grado di adattarsi ai cambiamenti sociali e lavorativi.

Per contrastare la povertà educativa e ridurre il desiderio dei giovani di emigrare, è cruciale investire in educazione e formazione. Questo non solo migliorerà le prospettive future dei giovani, ma contribuirà anche a creare una forza lavoro più qualificata e competitiva. Politiche mirate e investimenti significativi nelle scuole e nelle università, nonché programmi di supporto per le famiglie in difficoltà, sono essenziali per raggiungere questo obiettivo.

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