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Naspi e Naspi-com: tutto quello che c’è da sapere

In un’Italia sempre più sofferente e dal lavoro precario, rappresenta un valido aiuto per potersi rimettere in piedi dopo aver perso il lavoro e, quindi, trovare una nuova posizione con una base economica erogata dallo Stato. 

Il Corriere Redazione

29 Maggio 2024 - 11:06

Naspi e Naspi-com: tutto quello che c’è da sapere

Scopriamo insieme i requisiti di accesso e in cosa consiste il modello Naspi-com.

La Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) è una indennità di disoccupazione erogata da INPS.

In un’Italia sempre più sofferente e dal lavoro precario, rappresenta un valido aiuto per potersi rimettere in piedi dopo aver perso il lavoro e, quindi, trovare una nuova posizione con una base economica erogata dallo Stato. Scopriamo insieme i requisiti di accesso e in cosa consiste il modello Naspi-com.

Naspi: chi può accedervi?

Hanno diritto alla Naspi tutti coloro che si trovano in stato di disoccupazione involontaria, compresi:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

 Per disoccupazione involontaria si intende qualsiasi caso in cui il lavoratore abbia il lavoro a seguito di:

  • dimissioni per giusta causa: che avvengono quando il lavoratore si dimetta non per una libera scelta ma a causa di una improseguibilità oggettiva del rapporto di lavoro (es. mobbing, mancato pagamento delle buste paga da parte del datore di lavoro, maltrattamenti, molestie, etc.);
  • dimissioni a seguito di maternità:
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, a patto che sia intervenuta nell'ambito della procedura di conciliazione, dovuta al rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda che sia distante più di 50 km dalla residenza del lavoratore;
  • licenziamento con accettazione dell'offerta di conciliazione di cui all'articolo 6, decreto legislativo 22/2015;
  • licenziamento disciplinare.

Sono dunque esclusi tutti i lavoratori che sono disoccupati a seguito di dimissioni, e coloro che sono stati licenziati con risoluzioni consensuali diverse da quelle rassegnate per cambio di sede, di cui sopra.

Il lavoratore deve, inoltre, essere in regola con i contributi, e sono richieste non meno di 13 settimane contributive negli ultimi 4 anni antecedenti.

Come presentare domanda? 

La domanda va presentata online, attraverso l’apposito servizio dedicato sul sito INPS. In alternativa, è possibile fare domanda tramite:

  • contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato e intermediari dell'Istituto.

Importi e durata della Naspi

La NASpI viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, per una durata totale dunque di 24 mesi al massimo.

Il suo importo ammonta:

  • al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, quando è pari o inferiore ad un importo che viene stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell'indice ISTAT;
  • al 75% dell'importo stabilito sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile e il suddetto importo, quando tale retribuzione media mensile imponibile risulta essere invece superiore al suddetto importo stabilito. 

Quando presentare domanda?

La domanda va presentata in via telematica entro e non oltre 68 giorni dal momento di cessazione del rapporto di lavoro, pena la decadenza.

NASPI e Naspi COM

Il Modello Naspi-com è invece un modello comunemente utilizzato dai percettori di Naspi, quando nella situazione economica del percettore avvengano dei cambiamenti quali l'inizio di un’attività di lavoro subordinato, o altre attività lavorative.

Bonusepagamenti.it  spiega infatti che Naspi-com va presentato nei casi di:

  • inizio di attività autonoma, con annessa indicazione del reddito presunto;
  • inizio di attività di lavoro parasubordinato, con annessa indicazione del reddito presunto;
  • espatrio per cercare lavoro o per motivi personali, ricovero ospedaliero (in questi casi la Naspi viene sospesa fino al rientro del percettore)
  • l’inizio della fruizione di altre prestazioni (malattia, maternità, ricovero) non comunicati telematicamente;
  • presentazione della domanda di pensione ad istituzione diversa da INPS
  • inizio di un'attività di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, ma solo nei casi in cui il datore di lavoro non sia tenuto alle comunicazioni obbligatorie preventive di assunzione.

In tutti questi casi, il percettore è tenuto a dare tempestiva comunicazione dell’inizio dell’attività. INPS procederà dunque a un ricalcolo se il suo reddito presunto non supera le soglie. Le soglie di reddito soggette a ricalcolo sono:

  • 4800 per il lavoro autonomo;
  • 4800 per il lavoro occasionale.

E’ invece fissata in 8145 euro la soglia per il reddito da lavoro subordinato, che però ha due esiti differenti dal mero ricalcolo:

  • se il lavoratore subordinato, infatti, ha un reddito superiori a tali somme e un contratto della durata superiore a 6 mesi, la sua domanda per la disoccupazione decade;
  • se invece ha un reddito inferiore ed un contratto entro e non oltre i 6 mesi, la domanda dell’indennità viene sospesa per poi cessare una volta decorsi i termini naturali di durata del contratto.

 

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