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Controlli Non Distruttivi: cosa sono e a cosa servono

I Controlli Non Distruttivi sono delle metodologie che hanno come scopo quello di mettere alla prova i componenti, alla ricerca di difetti o irregolarità, senza danneggiare questi stessi componenti

Il Corriere Redazione

17 Ottobre 2025 - 14:33

Controlli Non Distruttivi: cosa sono e a cosa servono

Per poter eseguire correttamente i CND è importante seguire dei corsi sui controlli non distruttivi, che permettono di ricevere la giusta formazione. Non va dimenticato che eseguire dei CND è un compito di grande responsabilità. I corsi di formazione sono gestiti e proposti da aziende come Cefosmet.

Negli ultimi anni nel mondo delle industrie si è iniziato a parlare di “controlli non distruttivi”. Si tratta di tecniche che servono per valutare quale sia la reale integrità di un componente, senza per questo doverne compromettere le funzionalità. Spesso vengono anche abbreviati con l’acronimo CND.

Per poter eseguire correttamente i CND è importante seguire dei corsi sui controlli non distruttivi, che permettono di ricevere la giusta formazione. Non va dimenticato che eseguire dei CND è un compito di grande responsabilità. I corsi di formazione sono gestiti e proposti da aziende come Cefosmet.

Le caratteristiche dei Controlli Non Distruttivi

In maniera più specifica possiamo dire che i Controlli Non Distruttivi sono delle metodologie che hanno come scopo quello di mettere alla prova i componenti, alla ricerca di difetti o irregolarità. Sono metodologie che permettono di eseguire questi test senza danneggiare questi stessi componenti. Esistono numerose tecniche che si possono applicare, tra cui:

  • Liquidi Penetranti (PT): Queste sostanze, che spesso sono colorate o fluorescenti, riescono a mettere in evidenza eventuali irregolarità delle superfici;
  • Esame Visivo (VT): Grazie a degli strumenti ottici, o usando semplicemente gli occhi, si effettuano delle osservazioni degli oggetti alla ricerca di anomalie;
  • Magnetoscopia (MT): Quando si ha a che fare con dei materiali ferromagnetici è possibile utilizzando le caratteristiche dei campi magnetici per riconoscere dei difetti;
  • Radiografie industriali (RT): Grazie ai raggi X si possono riconoscere difetti o problemi sorti all’interno di un oggetto;
  • Ultrasuoni (UT): In questo caso si usano delle onde ultrasoniche per studiare la struttura interna di un componente.

I corsi CND

Nell’ambito dei controlli non distruttivi non ci si può improvvisare. Esistono specifiche normative che regolano il lavoro degli operatori che si occupano di CND. Devono essere formati in maniera adeguata, in modo tale da usare in totale sicurezza i vari macchinari, e evitare al tempo stesso di danneggiare ciò che viene esaminato. Tra le norme più importanti c’è UNI EN ISO 9712.

Frequentare un corso CND è fondamentale, soprattutto in considerazione degli esami di certificazione che si devono passare per poter essere riconosciuti come professionisti in questo ambito. Le certificazioni si dividono in tre livelli.

Avendo in mano una certificazione CND si può trovare più facilmente lavoro, visto che oggi molte imprese sono alla ricerca di tecnici e operatori da inserire nel loro organico. Effettuare controlli non distruttivi aiuta ad aumentare la qualità dei propri prodotti, migliorando gli standard.

La struttura dei corsi CND

Affidandosi ad aziende come Cefosmet si possono seguire corsi in ambito CND, al termine dei quali è possibile ricevere la tanto agognata certificazione. Ricordate che questi corsi devono essere organizzati da enti accreditati, in modo tale da ricevere una certificazione che sia realmente valida.

Di solito questi corsi si dividono in due parti. Da un lato la preparazione teorica, che comprende lo studio delle normative di riferimento e dei principi fisici che consentono di operare in maniera precisa e sicura. Dall’altro una parte pratica, con l’utilizzo in prima persona degli strumenti e dei macchinari. Spesso il corso comprende anche una preparazione in vista dell’esame.

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