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MotoGP: cosa sappiamo finora sul campionato del 2026

Mentre i piloti stanno ancora affrontando il campionato 2025 è stato annunciato il calendario della MotoGP 2026. Prenderà il via in Thailandia a febbraio e si concluderà a novembre in Spagna.

Il Corriere Redazione

06 Agosto 2025 - 12:51

MotoGP: cosa sappiamo finora sul campionato del 2026

Poco cambierà a livello di motori. La Grand Prix Commission ha infatti deciso che, in attesa delle grandi novità che verranno introdotte nel 2027, per quanto riguarda il 2026 le specifiche dei motori di MotoGP resteranno congelate.

Mentre è ancora in corsa il campionato mondiale di MotoGP 2025, scuderie e piloti si proiettano già alla stagione 2026. Succede sempre, perché la lotta nel campionato in corso si fa dura e interessante ma la squadra si pone l’obiettivo di farsi trovare già preparata alla stagione successiva ed essere subito super competitiva. Anche nel 2025 la corsa al successo finale, infatti, riguarda i soliti noti e le scommesse sulla Moto GP oggi vede ormai cosa fatta la vittoria di Marc Marquez, con una flebile speranza per suo fratello Alex e molto più staccato Francesco ‘Pecco’ Bagnaia che non ha saputo approfittare a dovere dell'assenza del campione in carica Martín in questi mesi. E intanto, pensando già al 2026, diverse sono le novità che piloti e fan dovranno affrontare. Scopriamo quali sono.

Il calendario

Mentre i piloti stanno ancora affrontando il campionato 2025 è stato annunciato il calendario della MotoGP 2026. Prenderà il via in Thailandia a febbraio e si concluderà a novembre in Spagna. Si attraverseranno tutti e cinque i continenti, con 22 Gran Premi in totale in un vero e proprio giro del mondo. E nella seconda tappa ci sarà la vera novità di quest’anno, con il GP del Brasile, che prende il posto della gara in Argentina. Altra novità lo spostamento di date per quanto riguarda il GP di Catalogna che verrà disputato in primavera anziché a fine estate. In pratica la gara di Barcellona prenderà il posto di Aragon, che, invece, si disputerà ad agosto. La sosta estiva arriverà a metà luglio, con l’ultima gara in Germania e si riprenderà a inizio agosto, con il GP di Gran Bretagna.

E allora si parte il weekend dal 27 febbraio al primo marzo con il GP di Thailandia, a Buriram e si prosegue nel doppio appuntamento dal 20 al 22 marzo con il GP di Brasile, in Goiania, e dal 27 al 29 marzo con il GP delle Americhe, ad Austin negli Usa. Calendario che proseguirà il 10-12 aprile con il GP di Qatar, a Lusail, per passare alla tre giorni dal 24 al 26 aprile e il GP di Spagna, a Jerez de la Frontera.

Due settimane e si passa, dall’8 al 10 maggio al GP di Francia, nello storico circuito di Le Mans, e una settimana dopo, dal 15 al 17 maggio al GP di Catalogna, a Montmelò. Appuntamento con il GP d’Italia dal 29 al 31 maggio, al Mugello, per passare poi al weekend del 5-7 giugno al GP d’Ungheria, a Balaton. Doppio appuntamento consecutivo prima dal 19 al 21 giugno con il GP di Repubblica Ceca, a Brno, e poi dal 26 al 28 giugno con il GP di Olanda, ad Assen, per saltare poi all’appuntamento del 10-12 luglio con il GP di Germania, al Sachsenring.

Pausa di tre settimane e si riparte dal 7 al 9 agosto con il GP di Gran Bretagna, a Silverstone, ancora una pausa e si arriva al weekend del 28-30 agosto e al GP di Aragona, ad Aragon ancora in Spagna. Dall’11 al 13 settembre sarà la volta del GP di San Marino, a Misano Adriatico, e una settimana dopo, dal 18 al 20 settembre con il GP d’Austria, a Spielberg. Dal 2 al 4 ottobre si passerà in estremo Oriente per il GP di Giappone, a Motegi, per arrivare al weekend dal 9 all’11 ottobre al GP d’Indonesia, di casa a Mandalika. Calendario che prosegue dal 23 al 25 ottobre con il GP d’Australia, a Phillip Island, e una settimana dopo, dal 30 ottobre al primo novembre con il GP di Malesia, a Sepang.

Motomondiale che va verso la conclusione prima dal 13 al 15 novembre con il GP di Portogallo, a Portimao, prima dell’ultimo appuntamento, dal 20 al 22 novembre con il GP di Valencia, a Ricardo Tormo in Spagna.

Le specifiche dei motori

Poco cambierà a livello di motori. La Grand Prix Commission ha infatti deciso che, in attesa delle grandi novità che verranno introdotte nel 2027, per quanto riguarda il 2026 le specifiche dei motori di MotoGP resteranno congelate. Una scelta che è stata fatta ovviamente per controllare i costi e non alterare le condizioni tra le scuderie, proprio in attesa di quanto programmato per il 2027. L’unica eccezione che viene concessa riguarda i motivi di sicurezza o affidabilità, e che quindi non comportano un aumento delle prestazioni. Altra eccezione riguarda i costruttori in difficoltà. I costruttori come Honda e Yamaha, in sostanza, potranno continuare a sviluppare i loro motori senza restrizioni, sempre a condizione che tutto questo non porti a un miglioramento e a un salto di categoria nel sistema di concessioni. Tutto questo per attendere il 2027 quando i motori passeranno da 1000cc a 850cc di cilindrata con la sostituzione anche dei sistemi di alimentazione. Nel nuovo regolamento infatti si prevede l’introduzione di carburanti sostenibili, cioè carburanti al 100% di origine non fossile. Infine verranno introdotte restrizioni sull’aerodinamica, una scelta fatta per ridurre i costi di produzione e sviluppo ma anche allo stesso tempo per migliorare la competitività tra le moto e lo spettacolo mediatico.

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