Focus Economia
05 Agosto 2025 - 14:09
I numeri riportati confermano l’ascesa inarrestabile del settore del gioco che vale oggi circa 184 miliardi di dollari, a fronte dei 33,9 miliardi generati dal botteghino del cinema, dato del 2023, e dei 28,6 miliardi della musica, anche qui dato relativo al 2023.
Sono ormai diversi anni che il gaming non rappresenta più un settore di nicchia, bensì un’industria globale dal valore economico complessivo davvero alto. Il comparto è stato capace di trasformarsi arrivando ad offrire esperienze ben più complete e immersive rispetto agli iniziali giochi per console o PC. Navigando per la rete si possono trovare piattaforme di browser gaming, casinò online con sale di bingo o game show, così come app per smartphone con giochi di carte, giochi con realtà virtuale e perfino piattaforme di streaming dedicate al gioco competitivo. Questa versatilità e capacità di declinarsi in forme sempre nuove ha reso possibile tale crescita impressionante che ha portato il gaming a superare, in termini di valore di mercato, addirittura l’industria cinematografica e quella musicale messe insieme.
I numeri
La statistica è stata resa nota da un rapporto sullo stato del gioco risalente a ottobre 2024, pubblicato da Dentsu in collaborazione con GWI. I numeri riportati confermano l’ascesa inarrestabile del settore del gioco che vale oggi circa 184 miliardi di dollari, a fronte dei 33,9 miliardi generati dal botteghino del cinema, dato del 2023, e dei 28,6 miliardi della musica, anche qui dato relativo al 2023. Si tratta di un divario enorme che testimonia in maniera chiara come l’ambito dei videogiochi, e di tutto ciò che vi ruota attorno, sia diventato il principale motore dell’intrattenimento mondiale.
Il rapporto sancisce che i giocatori nel mondo sono circa 3,38 miliardi. Tra questi, 2,4 miliardi utilizzano dispositivi personali per giocare, e la metà è abbonata a un servizio di streaming di intrattenimento. Un dato molto interessante riguarda l’evoluzione del pubblico con l’età media dei gamer che è passata dai 33 anni del 2015 ai 37 anni di oggi. Un aumento che fa capire come ormai gli adulti e genitori (questi ultimi dal 50% al 56%) siano definitivamente entrati a far parte del mondo del gioco online, con una capacità di spesa ovviamente maggiore.
Il legame tra gioco e consumi è sempre più stretto: dato che la maggior parte acquirenti di prodotti di lusso sono anche giocatori, mentre oltre la metà utilizza il telefono come piattaforma di gioco. Ciò spiega l’interesse crescente dei brand verso il gaming, testimoniato da collaborazioni come quella tra Porsche e Overwatch 2, esempi di come le aziende stiano entrando in contatto con un pubblico eterogeneo e coinvolto. Si annoverano anche sempre più partnership fra i marchi di moda e i videogiochi.
Obiettivi futuri
Nonostante il settore abbia acquisito un peso economico considerevole, la spesa pubblicitaria legata al gaming rappresenta ancora meno del 5% degli investimenti complessivi. Per Brent Koning, EVP Global Gaming Lead di Dentsu, ad oggi si tratta di un’occasione che non viene colta. I marchi che sapranno integrare strategie mirate al mondo dei giochi potranno costruire relazioni autentiche con le community e ottenere in cambio credibilità e fedeltà.
Il videogioco non è dunque più solo un prodotto di intrattenimento perché il gioco si fonde con creazione. Il momento del gioco coincide con altre situazioni quotidiane e ogni tipo di azienda può trovare nel gaming un terreno fertile per campagne integrate e collaborazioni innovative comprendendo a pieno le dinamiche del settore. Il futuro del gaming si prospetta sempre più centrale vista la capacità di quest’ultimo di attrarre utenti di ogni età.
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