Focus

Analisi storica del VIX: l'indice di volatilità e le sue fluttuazioni nel tempo

L'indice Volatility Index (VIX) è stato creato per riflettere l'incertezza e il rischio percepito dagli investitori. Il VIX tende a crescere durante periodi di instabilità finanziaria e crisi economiche, mentre scende in tempi di relativa calma sui mercati.

Il Corriere Redazione

08 Ottobre 2024 - 16:31

Analisi storica del VIX: l'indice di volatilità e le sue fluttuazioni nel tempo

Il mercato spera in un soft landing, ovvero una diminuzione graduale dei tassi d'interesse senza provocare una recessione. Tuttavia, l'impennata del VIX ad agosto e la crescente disoccupazione sollevano preoccupazioni circa la possibilità di un hard landing.

L'indice CBOE Volatility Index (VIX), noto anche come "indice della paura", è una misura della volatilità implicita attesa nel mercato azionario, specificamente legata all'indice S&P 500. È stato creato per riflettere l'incertezza e il rischio percepito dagli investitori. Il VIX tende a crescere durante periodi di instabilità finanziaria e crisi economiche, mentre scende in tempi di relativa calma sui mercati.

L'Andamento Storico del VIX

Nel corso degli anni, il VIX ha mostrato ampie fluttuazioni, spesso in risposta a eventi di crisi finanziaria o shock economici. Analizziamo alcuni momenti chiave nella sua evoluzione storica:

La Crisi del 2008 e la Grande Recessione

Il VIX ha toccato il suo picco storico nel 2008, durante la crisi finanziaria globale, con un massimo di 80,86. Questo rappresenta il livello più alto mai raggiunto, segnalando il panico estremo e l'incertezza del mercato in quel periodo. L'indice è aumentato del 77,78% rispetto all'anno precedente, chiudendo a 40,00, il che rifletteva una forte instabilità del mercato azionario.

Gli Anni Post-Crisi e la Graduale Stabilizzazione

Dopo il picco del 2008, il VIX ha visto una discesa graduale, passando da 31,48 nel 2009 a livelli più gestibili nel decennio successivo. Nel 2017, ad esempio, l'indice è sceso a una media annuale di 11,09, un chiaro segnale di stabilizzazione dopo anni turbolenti. Questo periodo è stato caratterizzato da una relativa calma nei mercati finanziari globali.

Il 2020: La Pandemia di COVID-19

Un altro momento significativo nella storia del VIX è stato il 2020, durante la pandemia di COVID-19. Con l'interruzione globale delle attività economiche e l'incertezza sul futuro, il VIX ha nuovamente toccato livelli estremamente alti, raggiungendo un massimo di 82,69. Questo picco è paragonabile a quello del 2008, evidenziando la gravità della situazione economica globale. La chiusura dell'anno ha visto l'indice stabilizzarsi a 22,75, ma con un aumento annuale del 65,09%.

Gli Ultimi Anni: Dalla Calma al Ritorno dell'Incertezza

Negli anni successivi, il VIX ha riflesso l'incertezza derivante da vari fattori economici e geopolitici. Nel 2021, con la ripresa economica post-pandemia, l'indice è sceso, chiudendo l'anno a 17,22, con una variazione negativa del 24,31%. Tuttavia, nel 2022 l'incertezza è tornata, con il VIX che ha raggiunto un massimo di 36,45 e ha chiuso a 21,67, registrando un aumento del 25,84%.

Nel 2023, l'indice ha continuato a scendere, chiudendo a 12,45, con una diminuzione annuale del 42,55%, in linea con la ripresa economica e un contesto macroeconomico più stabile. Tuttavia, il 2024 ha già mostrato segni di volatilità crescente, con il VIX che ha toccato un massimo di 38,57, chiudendo al 19,26 con un aumento del 54,70%.

Il Ruolo del VIX negli Investimenti

Il VIX è uno strumento utilizzato dagli investitori per misurare la volatilità attesa e può essere utile per prendere decisioni strategiche sui mercati. Quando il VIX è alto, gli investitori tendono a cercare rifugi sicuri, come l'oro o le obbligazioni, mentre un VIX basso suggerisce stabilità e minore avversione al rischio.

In sintesi, l'indice VIX ha dimostrato di essere un indicatore fondamentale per comprendere il sentiment del mercato e l'incertezza economica. Le sue fluttuazioni nel corso degli anni evidenziano come gli eventi globali influenzino il comportamento degli investitori, rendendolo uno strumento prezioso per anticipare i cambiamenti nei mercati finanziari.   Inizio modulo

L'argomento "The VIX and the Fed" analizza la relazione tra la volatilità dei mercati, rappresentata dal VIX, e le decisioni della Federal Reserve riguardo ai tassi d'interesse. A settembre 2024, l'attenzione non è tanto su se la Fed taglierà i tassi d'interesse a breve termine, ma piuttosto di quanto e per quali motivi. Il VIX, l'indice di volatilità del Chicago Board Options Exchange, è spesso visto come un barometro della paura del mercato, misurando l'aspettativa di volatilità futura basata sui prezzi delle opzioni dell'S&P 500.

La Volatilità del VIX nel 2024

Durante il 2024, il VIX ha oscillato tra i valori di 12 e 15 per la maggior parte del tempo, segnalando una relativa stabilità nei mercati finanziari. Tuttavia, il 5 agosto, il VIX ha subito un'impennata drammatica, raggiungendo un picco di 65, un livello che l'autore afferma di aver visto solo durante crisi economiche significative come la Grande Crisi Finanziaria e la pandemia di COVID-19. Tale volatilità ha riacceso il dibattito sui futuri interventi della Fed.

La Federal Reserve tra soft landing e hard landing

La questione cruciale è come il presidente della Fed, Jerome Powell, affronterà l'attuale contesto economico, caratterizzato da tassi d'interesse elevati e un'inflazione in calo ma ancora non del tutto sotto controllo. Powell ha l'arduo compito di evitare una recessione (soft landing), obiettivo perseguito sin dall'inizio del 2022, quando la Fed ha iniziato ad aumentare i tassi per combattere l'inflazione. Ad oggi, l'inflazione si attesta intorno al 3%, in calo rispetto ai massimi raggiunti negli anni precedenti, ma ancora lontana dall'obiettivo del 2% fissato dalla Fed.

Un altro problema emergente è il crescente tasso di disoccupazione, passato dal minimo del 3,4% nel luglio 2023 al 4,3% attuale. Questo aumento potrebbe indurre la Fed a tagliare ulteriormente i tassi, poiché un tasso di disoccupazione troppo alto segnala una possibile recessione. Powell, nel suo discorso a Jackson Hole, ha dichiarato di non volere un ulteriore raffreddamento delle condizioni del mercato del lavoro, suggerendo che l'aumento della disoccupazione potrebbe rendere più urgente un intervento sui tassi.

La Fed si trova in una situazione delicata: un taglio di soli 25 punti potrebbe indicare che Powell è ancora preoccupato per l'inflazione, mentre un taglio di 50 punti potrebbe segnalare una paura crescente per una recessione. In ogni caso, le dinamiche inflazionistiche e i dati sull'occupazione che verranno pubblicati prima di questa data saranno fondamentali per orientare la decisione della Fed.

Conclusione

Il mercato spera in un soft landing, ovvero una diminuzione graduale dei tassi d'interesse senza provocare una recessione. Tuttavia, l'impennata del VIX ad agosto e la crescente disoccupazione sollevano preoccupazioni circa la possibilità di un hard landing. Gli investitori devono essere preparati a ulteriori turbolenze, poiché i prossimi mesi saranno cruciali per determinare il destino dell'economia americana.

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

BLOG