Medio Oriente in fiamme
14 Aprile 2024 - 08:56
Il rappresentante permanente di Teheran presso le Nazioni Unite, Amir-Saeid Iravani
L'Iran "non cerca un'escalation o un conflitto nella regione" ma "se il regime israeliano dovesse commettere nuovamente un'aggressione militare, la risposta dell'Iran sara' sicuramente e decisamente piu' forte e piu' risoluta". Lo ha scritto in una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu il rappresentante permanente di Teheran presso le Nazioni Unite, Amir-Saeid Iravani, dopo l'attacco della notte scorsa "contro obiettivi militari israeliani" in risposta a quello delle Forze armate di Israele che lo scorso 1 aprile ha provocato 7 morti nel consolato iraniano a Damasco.
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana avverte gli Stati Uniti: se sosterranno e parteciperanno a una qualsiasi azione che danneggia l'Iran, ci sara' una risposta proporzionale alle minacce provenienti da qualunque Paese. La dichiarazione, riportata dall'agenzia di stampa ufficiale Irna, fa seguito agli attacchi di droni e missili contro siti militari israeliani come rappresaglia per l'attacco dello Stato ebraico al consolato iraniano in Siria lo scorso 1/mo aprile. Nella nota si contesta la mancanza di condanne, da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e della comunita' internazionale, di quella che viene definita "l'aggressione del regime sionista e l'attacco alla sezione consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco come parte del territorio del nostro paese e il martirio di 7 consiglieri". Dopo 10 giorni di silenzio internazionale, spiegano i guardiani della rivoluzione, "in risposta a tali crimini e in adempimento dei precedenti avvertimenti e nel rispetto dei diritti dell'Iran e nel punire l'aggressore, hanno attaccato e distrutto posizioni militari chiave dell'esercito terrorista sionista nei territori occupati, utilizzando le loro capacita' di intelligence strategica, missilistiche e droni". "Il governo terrorista degli Stati Uniti e' avvertito che qualsiasi sostegno e partecipazione nel danneggiare gli interessi dell'Iran si tradurra' in una risposta decisiva da parte delle forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran. Gli Stati Uniti sono anche responsabili delle azioni malvagie del regime sionista e dovrebbero accettarne le conseguenze se non riescono a controllare questo regime che uccide i bambini nella regione". Inoltre, "pur sottolineando la politica di buon vicinato con i paesi vicini e regionali, si afferma che qualsiasi minaccia proveniente da qualsiasi Paese da parte del governo terrorista degli Stati Uniti e del regime sionista ricevera' una risposta reciproca e proporzionale da parte della Repubblica Islamica dell'Iran contro l'origine della minaccia".
"Pur esprimendo la propria adesione ai principi sanciti dall'Onu e dal diritto internazionale, l'Iran è determinato a difendere le proprie sovranità, integrità territoriale e interesse nazionale contro qualsiasi uso illegale della forza e dell'aggressione", ha detto ancora nel suo messaggio il rappresentante di Teheran alle Nazioni Unite, citato dall'agenzia Irna. "Le misure adottate difensive dall'Iran - continua il messaggio - indicano il suo approccio responsabile alla pace e alla sicurezza regionali e internazionali, in un momento in cui il regime di apartheid di Israele continua a praticare atti illegali e di genocidio contro la Palestina, aggressioni militari ripetute contro stati vicini oltre a manovre foriere di guerra nella regione e oltre". Teheran, si aggiunge, "senza dubbio intraprenderà ulteriori misure difensive, se necessario, per salvaguardare i propri legittimi interessi contro qualsiasi tipo di aggressione militare o di uso illegale della forza".
Il ministro degli Esteri giordano Ayman al-Safadi ha fatto riferimento oggi all'attacco notturno con missili e droni dell'Iran contro Israele ed ha affermato che "il modo per fermare l'escalation nella regione è fermare gli attacchi a Gaza e porre fine all'occupazione" israeliana dei territori palestinesi.
Il movimento islamista palestinese Hamas ha dichiarato che "l'operazione militare condotta dall'Iran contro l'entita' sionista (Israele) e' un diritto naturale e una risposta dovuta al crimine di aver preso di mira il consolato (iraniano) a Damasco". Lo ha dichiarato il gruppo islamista su Telegram, sottolineando il "diritto naturale" dei Paesi e dei popoli della regione a difendersi "di fronte alle aggressioni sioniste (di Israele)". "Facciamo appello alla nostra nazione araba e islamica, ai popoli liberi del mondo e alle forze di resistenza della regione affinche' continuino a sostenere l'Alluvione al Aqsa", ha aggiunto Hamas, riferendosi all'attacco sferrato il 7 ottobre 2023 contro Israele, a cui sono seguite le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.
UN ATTACCO SENZA PRECEDENTI
Nella notte tra sabato e domenica, l'Iran ha lanciato un massiccio attacco, atteso da giorni, contro Israele, in risposta al presunto bombardamento israeliano del consolato iraniano a Damasco, in Siria, del primo aprile scorso. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha dichiarato che il 99 per cento dei circa 300 droni e missili lanciati nella notte dall'Iran contro Israele sono stati intercettati dalle difese aeree. Secondo quanto riferito da Hagari, citato dal quotidiano "The Times of Israel", l'Iran ha lanciato 170 droni contro Israele, ma nessuno e' entrato nello spazio aereo israeliano e sono stati tutti abbattuti fuori dai confini del Paese. Anche 30 missili da crociera sarebbero stati lanciati e nessuno sarebbe entrato nello spazio aereo israeliano. Secondo il portavoce delle Idf, 25 di essi sono stati abbattuti dall'aviazione israeliana. Hagari ha aggiunto che l'Iran ha lanciato anche 120 missili balistici, alcuni dei quali sono riusciti ad aggirare le difese israeliane, colpendo la base aerea di Nevatim, nel sud di Israele. Sono stati causati danni lievi alle infrastrutture di Nevatim, ma la base aerea funziona come sempre, ha spiegato il portavoce, aggiungendo che durante l'attacco e' stata lanciata una raffica di droni e missili dall'Iraq e dallo Yemen, nessuno dei quali e' entrato nello spazio aereo israeliano. Durante l'attacco della notte scorsa, piu' di 400 droni sono stati lanciati in diverse ondate anche dai territori di Iran, Iraq e Yemen contro Israele, secondo quanto reso noto dall'emittente televisiva panaraba "Al Arabiya", di proprieta' saudita. In risposta ai circa 40 razzi lanciati da Hezbollah verso il nord di Israele durante la notte, le Forze di difesa israeliane hanno riferito di aver colpito siti attribuiti al movimento sciita libanese filo-iraniano a Jbaa, Khiam e Kafr Kila, nel sud del Libano. In un post su X pubblicato questa mattina a seguito di una riunione con il membro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, e il ministro della Difesa, Yoav Gallant, il premier d'Israele, Benjamin Netanyahu, ha affermato: "Abbiamo intercettato. Abbiamo bloccato. Insieme vinceremo". Secondo quanto affermato da funzionari israeliani, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Giordania hanno contribuito a intercettare la massiccia raffica di droni che l'Iran ha lanciato contro Israele durante la notte. Da parte sua, il capo di Stato maggiore delle Forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, ha dichiarato che l'operazione condotta nella notte contro Israele "ha raggiunto tutti i suoi obiettivi" e che Teheran non ne condurra' altre se lo Stato ebraico non rispondera', secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa iraniana "Tasnim".
L'Iran "non cerca un'escalation o un conflitto nella regione" ma "se il regime israeliano dovesse commettere nuovamente un'aggressione militare, la risposta dell'Iran sara' sicuramente e decisamente piu' forte e piu' risoluta". Lo ha scritto in una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu il rappresentante permanente di Teheran presso le Nazioni Unite, Amir-Saeid Iravani, dopo l'attacco della notte scorsa "contro obiettivi militari israeliani" in risposta a quello delle Forze armate di Israele che lo scorso 1 aprile ha provocato 7 morti nel consolato iraniano a Damasco.
Lo Stato Maggiore iraniano sostiene che l'attacco di ieri notte ha portato alla distruzione di due importanti siti militari israeliani. Si legge in una nota che "Israele ha oltrepassato i limiti prendendo di mira il nostro consolato in Siria, e si è dovuto rispondere. Il nostro attacco è terminato e non desideriamo continuarlo ma risponderemo con forza se Israele prenderà di mira i nostri interessi. Se Washington partecipasse ad un attacco contro di noi, prenderemo di mira le sue basi nella regione e non sarà sicuro". Intanto un Comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana ha spiegato all'emittente al Jazeera che "Avremmo potuto lanciare un'operazione su vasta scala, ma abbiamo individuato obiettivi specifici nei territori occupati. La nostra operazione è stata limitata e di successo e abbiamo colpito i siti che costituivano il punto di partenza per prendere di mira il nostro consolato in Siria". Nel frattempo la televisione di stato iraniana ha affermato che Teheran ha messo in guardia Washington, attraverso la Svizzera, dal prendere di mira le sue basi se avesse sostenuto una qualsiasi risposta israeliana.
LA RISPOSTA INTERNAZIONALE
Gli Stati Uniti non esiteranno a proteggere le proprie forze e a sostenere Israele. E' la linea espressa in queste ultime ore dal ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, e dal segretario di Stato Antony Blinken. Austin ha invitato l'Iran a "fermare immediatamente qualsiasi ulteriore attacco, anche da parte delle sue forze per procura". Gli Stati Uniti, ha aggiunto in una dichiarazione, non "cercano il conflitto" con l'Iran, ma ha spiegato che "non esiteranno ad agire per proteggere le proprie forze e sostenere la difesa di Israele". "L'impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele e' blindato" ha detto anche Blinken in un post su X, aggiungendo anche che "gli Usa condannano l'attacco dell'Iran a Israele". L'esercito israeliano ha lavorato a stretto contatto con Stati Uniti, Regno Unito e Francia durante l'attacco all'Iran. Lo ha riferito il portavoce di Idf, Daniel Hagari, aggiungendo che i tre Paesi "hanno agito insieme" durante gli attacchi iraniani. "Questa partnership e' sempre stata stretta, ma nella notte si e' manifestata in modo insolito", ha detto Hagari.
Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha dichiarato che la Francia e' stata tra i Paesi coinvolti nella difesa dall'attacco dell'Iran contro Israele di questa notte. Hagari, citato dal quotidiano "The Times of Israel", ha dichiarato: "La Francia ha un'ottima tecnologia, caccia e radar. E so che ha contribuito a pattugliare lo spazio aereo", aggiungendo di non avere dettagli precisi sul fatto che i caccia francesi abbiano abbattuto uno dei missili lanciati dall'Iran. I funzionari israeliani hanno affermato questa mattina che anche gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Giordania hanno contribuito a intercettare la massiccia raffica di droni che l'Iran ha lanciato contro Israele durante la notte. Le Idf hanno riferito che nell'attacco iraniano, il primo diretto della Repubblica islamica contro Israele, sono stati lanciati circa 170 droni, 30 missili da crociera e 120 missili balistici.
Il Presidente americano Joe Biden ha reso noto, in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, che oggi convocherà una riunione dei leader del G7 "per coordinare una risposta diplomatica unitaria alla sfacciato attacco dell'Iran". Gli Usa si impegneranno anche con i Paesi della regione e "rimarremo a stretto contatto con i leader israeliani", si precisa. "Non ci sono stati attacchi contro le nostre forze o i nostri siti ma rimarremo all'erta per ogni minaccia e non esiteremo ad adottare tutte le azioni necessarie per proteggere i nostri", ha affermato inoltre.
L'ITALIA IN ALLERTA
"L'Italia è al centro del Mediterraneo: una nuova crisi rappresenterebbe una tragedia che non voglio nemmeno immaginare. Già adesso la regione del Mar Rosso è in crisi: può sembrarci un'area molto lontana, ma dal Canale di Suez passa gran parte del nostro export. Il governo è comunque pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario", ha detto il ministro Antonio Tajani.
"Come ho già fatto con l'Iran", in una telefonata con il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, "dico anche a Israele di usare la massima prudenza". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a uno speciale del Tg2. "L'Iran ci ha assicurato che sarà rispettata l'incolumità del nostro contingente" in Libano, ha aggiunto Tajani. "Voglio tranquillizzare, in questo contesto complicato, tutti gli italiani su quanto accade nel Nord di Israele"
"E' un fatto positivo che l'attacco si sia concluso e non ne siano previsti altri. Da un punto di vista militare è stato bloccato dalla reazione israeliana con il sostegno degli alleati. Mi auguro che il governo israeliano adotti una regola, quella della prudenza, che non ci sia un contrattacco al contrattacco iraniano" dopo che a inizio mese è stato colpito un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria, "dove c'era una riunione di pasdaran, Hezbollah e probabilmente anche Hamas". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Rtl 102.5.
LA SPERANZA DI UNA SOLUZIONE PACIFICA
Nonostante la tensione, l'Italia spera in una soluzione pacifica. Tajani ha sottolineato che il ruolo dell'Italia è quello di invitare tutti alla prudenza per evitare l'esplosione di una crisi che nessuno vuole. Ha inoltre espresso la speranza che la risposta dell'Iran si fermi all'attacco di quella notte. La situazione in Medio Oriente è in costante evoluzione e richiede un monitoraggio attento. L'Italia, come molti altri paesi, è in allerta e pronta a gestire qualsiasi scenario. Ma la speranza è che la prudenza prevalga e che si possa trovare una soluzione pacifica a questa crisi.
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