Il fatto politico

"Non serve un'indagine": i 27 Paesi dell'Ue, tra cui l'Italia, condannano Putin per la morte di Navalny

La risposta che ha dato oggi a Bruxelles Peter Stano, il portavoce dell'Alto Rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Josep Borrell, alla domanda di un giornalista italiano sulle posizioni espresse dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini

Il Corriere Redazione

20 Febbraio 2024 - 14:32

"Non serve un'indagine": i 27 Paesi dell'Ue, tra cui l'Italia, condannano Putin per la morte di Navalny

Josep Borrell

"Posso solo dire - ha osservato Stano durante il briefing quotidiano per la stampa della Commissione a Bruxelles - che la posizione dell'Ue sulle questioni di politica estera, inclusa purtroppo la morte di Alexey Navalny, o il suo assassinio da parte del regime di Putin, è oggetto di dichiarazioni a 27. Una dichiarazione a 27 significa che ha avuto l'accordo anche dall'Italia.

La dichiarazione a Ventisette, con cui ieri l'Ue ha attribuito al presidente russo Vladimir Putin e al suo regime la responsabilità per la morte in carcere dell'oppositore politico Alexey Navalny, è stata sottoscritta anche dal governo italiano, e tutti i membri dei governi degli Stati membri dovrero esserne a conoscenza. E' la risposta che ha dato oggi a Bruxelles Peter Stano, il portavoce dell'Alto Rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Josep Borrell, alla domanda di un giornalista italiano sulle posizioni espresse dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, secondo cui prima di accusare il regime di Putin bisognerebbe attendere che i magistrati russi chiariscano le cause della morte di Navalny. "Posso solo dire - ha osservato Stano durante il briefing quotidiano per la stampa della Commissione a Bruxelles - che la posizione dell'Ue sulle questioni di politica estera, inclusa purtroppo la morte di Alexey Navalny, o il suo assassinio da parte del regime di Putin, è oggetto di dichiarazioni a 27. Una dichiarazione a 27 significa che ha avuto l'accordo anche dall'Italia. E la dichiarazione" pubblicata ieri al termine del Consiglio Esteri di Bruxelles "dice che 'l'Unione europea è indignata per la morte dell'oppositore russo Alexey Navalny, della quale la responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe'". "Non serve - ha continuato il portavoce - un'indagine penale su che cosa esattamente abbia causato la morte di Alexey Navalny. Ricordiamo che ci sono state intimidazioni continue nei confronti di Navalny, incarcerandolo prima, poi mettendolo in isolamento e portandolo oltre il Circolo polare artico". "E non dimentichiamo - ha aggiunto Stano - che cosa è successo all'inizio: venne avvelenato con un'arma chimica di tipo militare, il Novichok, alcuni anni fa, una cosa sulla quale fino a oggi le autorità russe non hanno indagato in modo appropriato. Quindi c'era già stato un attentato alla sua vita, usando un agente nervino, che è in possesso di organismi dello Stato. Se guardiamo a tutto questo, è molto chiaro chi è responsabile di questa morte". "E i 27 Stati membri in effetti sono stati molto chiari su questo. Forse la raccomandazione che si potrebbe fare ai membri dei governi è almeno quella di leggere ciò che i governi hanno in effetti approvato e adottato", ha concluso il portavoce.

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