La guerra fuori controllo
26 Marzo 2022 - 20:36
Ora, fino a quando Biden definisce Putin «un dittatore e un macellaio» ci può ancora stare; ma quando il presidente di una delle due potenze più grandi del pianeta, cioè l'America, dice al presidente dell'altra, cioè la Russia, che «non può restare al potere», allora il livello di scontro mondiale diventa elevatissimo perché, ovviamente, dall'altra parte la risposta è «Non è qualcosa che decide Biden. È solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa»; cioè, a casa mia non puoi venire a comandare. E di rimando Mosca replica: «È strano sentire accuse contro Putin da Biden, che ha invitato a bombardare la Jugoslavia e a uccidere le persone». Uno scambio di insulti che non aiuta a fermare la guerra ucraina e mette a rischio la sicurezza di tutto il mondo. Leggi tutto
Joe Biden ha sparato da Varsavia la sua cannonata piu' potente, mirando direttamente a Vladimir Putin: "Per l'amor di Dio, quest'uomo non puo' restare al potere". E Mosca ha impiegato solo qualche minuto a replicare: "Non e' qualcosa che decide Biden. E' solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa", ha ribattuto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Lo scontro innescato dalle parole del capo del Casa Bianca rappresentano l'ennesimo, pericolosissimo innalzamento della tensione tra Mosca e Washington, in una giornata dove le due superpotenze nucleari avevano gia' scambiato bordate: incontrando i profughi ucraini, Biden aveva definito il presidente russo "un macellaio", e anche in quel caso il Cremlino aveva replicato immediatamente. "I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunita' per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti", aveva tuonato Mosca. "E' strano sentire accuse contro Putin da Biden, che ha invitato a bombardare la Jugoslavia e a uccidere le persone", aveva aggiunto lo stesso Peskov. Il messaggio lanciato dal presidente americano sembra voler cogliere l'opportunita', per Washington, di gettare benzina su presunte fronde interne contro Putin che numerose voci fanno rimbalzare in questi giorni. Qualche giorno fa il segretario di Stato Antony Blinken aveva affermato che gli Usa non sono interessati ad un cambio di regime a Mosca. Ma le parole di Biden - poco importa se poi ridimensionate dallo staff della Casa Bianca - piovono come bombe sulla Russia. E suonano a questo proposito inquietanti le riflessioni del premier giapponese Fumio Kishida nel corso di una visita a Hiroshima con l'ambasciatore Usa in Giappone Rahm Emanuel: per lui, la probabilita' che la Russia utilizzi armi nucleari "sta diventando piu' reale". "Gli orrori delle armi nucleari non devono mai ripetersi", ha aggiunto. "Viviamo in tempi senza precedenti in cui la Russia minaccia l'uso di armi nucleari, qualcosa che una volta era impensabile, persino indicibile", ha affermato da parte sua Emanuel. Che ha sottolineato: "La storia di Hiroshima ci insegna che e' irragionevole per qualsiasi nazione fare una simile minaccia". Ma Putin e' davvero a rischio caduta? Difficile dirlo, ma nessuno puo' escludere che voglia lavare 'un'offesa' come quella pronunciata da Biden. Con quali mezzi, si puo' solo aver paura ad immaginare. Pochi giorni fa Peskov aveva ricordato a tutti la dottrina militare di Mosca, che prevede l'impiego di armi atomiche in caso di "minaccia esistenziale" per la stessa Russia. In un Paese il cui leader si identifica con lo Stato, e' un monito che stasera riecheggia in maniera sinistra. (di Patrizio Nissirio, ANSA).
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