Il provvedimento

Coronavirus, la Francia proroga lo stato di emergenza fino al 24 luglio

Lo stato d'emergenza sanitaria in Francia per la pandemia da coronavirus e' stato prorogato fino al 24 luglio. Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Olivier Véran

Il Corriere Redazione

02 Maggio 2020 - 14:31

Coronavirus, la Francia proroga lo stato di emergenza fino al 24 luglio

Il ministro della Sanità francese Olivier Véran

Per gestire e arginare l'epidemia di Covid-19, organizzare il confinamento e il deconfinamento, il presidente Emmanuel Macron e il governo hanno puntato su competenze scientifiche e diverse figure esperte. «La fiducia nella scienza. Ascoltare quelle e quelli che sanno», e' questo il 'mantra' piu' volte dichiarato da Macron nelle sue allocuzioni alla nazione.

Lo stato d'emergenza sanitaria in Francia per la pandemia da coronavirus e' stato prorogato fino al 24 luglio. Lo ha annunciato il ministro della Sanita', Olivier Véran.

Il governo francese ha pubblicato la prima mappa del de-confinamento con i dipartimenti rossi, verdi e arancioni in base ai criteri con cui saranno decise le misure di riapertura dal prossimo 11 maggio quando iniziera' la fase due della pandemia di Covid-19. Allo stato attuale - la mappa verra' aggiornata ogni giorno fino al 7 maggio - risultano 36 dipartimenti in rosso, 30 in arancione e 36 in verde. E qualche regione, in particolare Lot nell'Occitania, protesta per la classificazione ritenuta troppo restrittiva. Non sorprende invece che siano rossi l'intera Ile de France e tutto il Nord-Est del Paese, che rappresentano il primo focolaio del nuovo coronavirus nel Paese. Rossi anche l'Alta Corsica (che protesta), Cher e Mayotte. Il 7 maggio resteranno solo due categorie - verde e rosso - che determineranno il livello di allentamento delle restrizioni decretate il 17 marzo. Nei dipartimenti in verde, la minore presenza del virus consentira' una riapertura piu' ampia. Quelli in arancione (una categoria provvisoria) presentano solo uno dei due criteri: circolazione attiva del virus o sovraccarico dei reparti di rianimazione. Il terzo criterio riguarda invece la capacita' di fare test per rilevare la presenza del virus tra la popolazione. 

SCIENZIATI ED ESPERTI AL FIANCO DI MACRON In FRANCIA per gestire e arginare l'epidemia di Covid-19, organizzare il confinamento e il deconfinamento, il presidente Emmanuel Macron e il governo hanno puntato su competenze scientifiche e diverse figure esperte. Dall'11 marzo sono stati costituiti due comitati scientifici e si sono insediati un 'Controllore' e un 'Signor Deconfinamento', due incarichi istituiti ad hoc. "La fiducia nella scienza. Ascoltare quelle e quelli che sanno", e' questo il 'mantra' piu' volte dichiarato da Macron nelle sue allocuzioni alla nazione. Il primo comitato scientifico e' stato creato l'11 marzo con la missione di accompagnare il governo nella gestione della crisi sanitaria. Costituito da 11 specialisti, medici in infettivologia ed immunologia, un sociologo e un'antropologa, e' presieduto dal professore immunologo Jean-Francois Delfraissy, 71 anni (che nel 2014 aveva gia' guidato la task force interministeriale per l'epidemia di Ebola). Il comitato scientifico del coronavirus viene consultato dall'esecutivo francese per aiutarlo a chiarire alcune situazioni e a prendere i necessari provvedimenti. "La decisione rimane politica ma il Consiglio e' qui per guidarla" ha spiegato il ministro della Salute, Olivier Ve'ran. In un mese il consiglio, che si riunisce tutti i giorni virtualmente o fisicamente, ha presentato 6 avvisi pubblici, tutti diffusi sul sito del ministero della Salute. Ad esempio e' stato consultato in merito allo svolgimento del primo turno delle elezioni municipali, alla chiusura delle scuole e per stabilire le regole del confinamento sul modello del lockdown italiano. Il governo non e', obbligato a seguire le sue raccomandazioni, ma finora il presidente Macron lo ha sempre fatto. Totalmente indipendente, al comitato puo' fare appello direttamente il ministero della Salute ma lo stesso comitato puo' sollevare questioni specifiche da esaminare. Oltre che alle competenze interne, si appoggia sui lavori di ricercatori stranieri, anche non pubblicati, e riceve ospiti esterni. Ne fanno parte Denis Malvy, specialista di malattie tropicali a Bordeaux; Didier Raoult, il primo ad aver testato la cura all'idroclorochina a Marsiglia; Yazdan Yazdanpanah, responsabile del servizio malattie infettive dell'ospedale Bichat a Parigi; il virologo Bruno Lina, direttore del centro nazionale di riferimento sull'influenza a Lione; Arnaud Fontanet, epidemiologo dell'Istituto Pasteur; Lila Bouadma, medico specializzato in rianimazione e medico di base; Pierre-Louis Druais, fondateur del Colle'ge di medicina generale; Simon Cauchemez, epidemiologo; l'antropologa Laetitia Atlani-Duault e il sociologo Daniel Benamouzig. Il 24 marzo il presidente Macron ha creato un secondo comitato di scienziati, il Comitato di analisi, ricerca ed expertise (Care). "E' grazie alla scienza e alla medicina che vinceremo sul virus" ha infatti insistito, nel presentarlo, il capo di Stato francese. In tutto 12 medici e ricercatori - di cui due siedono al Consiglio scientifico - hanno come missione di consigliare il governo su test, cure, innovazioni e pratiche di backtracking per identificare le persone entrate in contatto con quelle gia' contagiate dal Covid-19. Il Care e' presieduto da Francoise Barre'-Sinoussi, virologa dell'Istituto Pasteur/Inserm, premio Nobel nel 2008 per la scoperta del virus dell'Aids. L'Acade'mie de me'decine, indipendente, costituita da centinaia di membri, viene inoltre consultata dal governo per stabilire la sua politica di sanita' pubblica. Lo scorso 3 aprile l'Accademia ha suggerito di riconoscere il Covid-19 come "malattia professionale" in alcuni settori, ottenendo il consenso del governo che si e' espresso favorevolmente. Sulla mascherina l'Accademia ha raccomandato di farla indossare a tutti, valutando che la mascherina dovrebbe essere resa obbligatoria durante le uscite necessarie nel periodo di confinamento. Tuttavia su questo punto l'esecutivo non ha seguito il suo parere. 

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