Il vertice

Ecco chi parteciperà all'incontro tra Putin e Trump e perché

La delegazione russa, un mix di fedelissimi della vecchia guardia e giovani mediatori finanziari, lascia intendere che Putin voglia corteggiare Trump offrendogli prospettive di ritorno economico in cambio del suo appoggio alle condizioni russe sulla questione dell'Ucraina.

Il Corriere Redazione

15 Agosto 2025 - 12:34

Ecco chi parteciperà all'incontro tra Putin e Trump e perché

Trump sarà accompagnato anche da un gruppo dei suoi consiglieri più fidati, tra cui un magnate immobiliare, un ex miliardario di hedge fund e il responsabile della diplomazia di Washington. Di seguito la composizione delle delegazioni.

Quando il presidente russo, Vladimir Putin, atterrera' in Alaska per il suo incontro con l'omologo statunitense, Donald Trump, sara' affiancato da alcune delle figure piu' influenti della cerchia ristretta del Cremlino: politici esperti, strateghi finanziari e diplomatici che hanno contribuito a plasmare la politica estera ed economica della Russia per oltre due decenni e che conoscono molto bene la politica statunitense. La delegazione, un mix di fedelissimi della vecchia guardia e giovani mediatori finanziari, lascia intendere che Putin voglia corteggiare Trump offrendogli prospettive di ritorno economico in cambio del suo appoggio alle condizioni russe sulla questione dell'Ucraina. Trump sara' accompagnato anche da un gruppo dei suoi consiglieri piu' fidati, tra cui un magnate immobiliare, un ex miliardario di hedge fund e il responsabile della diplomazia di Washington. Il presidente degli Stati Uniti ha sempre preferito la lealta' all'esperienza e molti a Kiev e in Occidente sono preoccupati per la mancanza di veri esperti di Russia alla Casa Bianca. Ci si aspetta comunque che il clou del vertice sia il faccia a faccia tra i due leader, alla presenza solo degli interpreti. "Mettere Trump da solo in una stanza con Putin e' una scommessa imprevedibile e potenzialmente pericolosa", fa notare il Guardian. Di seguito la composizione delle delegazioni.

LA DELEGAZIONE RUSSA

Da MOSCA sono arrivati i principali ministri del governo e la figura chiave che sta negoziando il processo di ripristino delle relazioni con Washington. SERGHEI LAVROV: il ministro degli Esteri, 75 anni e in carica dal 2004, e' uno dei diplomatici di alto livello piu' longevi al mondo; diplomatico di carriera, entrato al ministero degli Esteri nel 1972, ha trascorso un decennio come ambasciatore russo alle Nazioni Unite prima di assumere l'attuale incarico. Un tempo considerato nelle capitali occidentali un diplomatico pragmatico e molto capace, Lavrov ha adottato un tono sempre piu' conflittuale, bellicoso e di microfono della propaganda, in linea con la politica radicalizzata del Cremlino di Putin. YURI USHAKOV: 78 anni, e' uno stretto consigliere del Cremlino di Putin. Diplomatico di carriera con un inglese fluente e una lunga esperienza a Washington, e' stato ambasciatore russo negli Stati Uniti dal 1998 al 2008. ANDREI BELOUSOV: economista 66enne e ministro della Difesa, e' uno dei pochi tecnocrati ad aver raggiunto i massimi livelli nel delicato settore della sicurezza della Federazione. La sua sorprendente nomina nel 2024 come sostituto di Serghei Shoigu e' stata vista come un tentativo del Cremlino di frenare la corruzione nelle forze armate e di accelerare la trasformazione dell'economia russa in un'economia di guerra su vasta scala. Profondamente religioso e leale, custodisce icone ortodosse e libri di teologia nel suo modesto ufficio. KIRILL DMITRIEV, 50 anni, e' una figura relativamente nuova al Cremlino, ma e' emerso come figura chiave tra Mosca e l'amministrazione Trump, orientata al business. Formatosi negli Stati Uniti, Dmitriev e' a capo del Fondo sovrano del Cremlino e si e' vantato apertamente dei suoi legami con le e'lite imprenditoriali americane. Ha legami personali con la famiglia di Putin: sua moglie, Natalya Popova, e' un'amica intima di una delle figlie del presidente. La rapida ascesa di Dmitriev e i suoi forti contatti con Washington hanno destabilizzato la vecchia guardia del Cremlino e si vociferano attriti con i vertici della diplomazia, tra cui lo stesso Lavrov. ANTON SILUANOV: 62 anni, ricopre l'incarico dal 2011 ed e' uno dei principali artefici degli sforzi del Cremlino per mantenere a galla l'economia nonostante i costi dell'invasione dell'Ucraina e le sanzioni occidentali. Ma sebbene le sanzioni non abbiano messo in ginocchio l'economia nazionale, la crescita ha subito un forte rallentamento e la sorprendente inclusione di Siluanov nella delegazione dell'Alaska segnala la priorita' di Mosca nel garantire la revoca delle restrizioni occidentali come parte di qualsiasi accordo di pace.

LA DELEGAZIONE USA

La delegazione statunitense come cariche appare speculare ma la formazione dei suoi componenti e' molto diversa da quella russa: MARCO RUBIO: un tempo fervente critico di Trump, il 54enne ex senatore della Florida e' ora uno dei suoi piu' stretti alleati e ricopre la carica di segretario di Stato. Nel corso del tempo, l'influenza di Rubio e' cresciuta, con la sua nomina a maggio a consigliere per la sicurezza nazionale ad interim, che lo ha reso la prima persona dai tempi di Henry Kissinger a ricoprire entrambi gli incarichi contemporaneamente. La sua posizione piu' tradizionalmente aggressiva nei confronti di Cina e Russia lo ha reso un interlocutore prezioso in Europa e a Kiev, ma potrebbe metterlo in rotta di collisione con le voci filo-russe nella cerchia ristretta di Trump, primo tra tutti l'inviato Steve Witkoff. JD VANCE: il vicepresidente, 41 anni, ha esercitato un'influenza ben maggiore nel suo ruolo rispetto alla maggior parte dei suoi predecessori, emergendo come figura centrale nella definizione della politica estera di Trump. Vance e' stato colui che ha istigato Volodymyr Zelensky al disastroso scontro avvenuto con il presidente Usa alla Casa Bianca e che ha minacciato di danneggiare irreversibilmente i gia' logori rapporti di Washington con Kiev. Vance e' da tempo contrario agli aiuti statunitensi all'Ucraina. STEVE WITKOFF: 68 anni, inviato speciale di Trump, non e' visto di buon occhio a Kiev e nelle capitali europee per i suoi cordiali legami con Mosca dove si reca in visita da solo e senza interpreti. E' rapidamente diventato l'interlocutore di fatto di Trump con Putin, pur non avendo alcuna esperienza diplomatica. In passato ha rilanciato le posizioni russe sulla guerra. Ex avvocato newyorkese diventato magnate del settore immobiliare, Witkoff ha incontrato Trump negli Anni '80 mentre lavorava a Manhattan. Da allora i due sono rimasti in buoni rapporti. SCOTT BESSENT: segretario alla Difesa, 62 anni, e' un investitore miliardario e donatore repubblicano di lunga data; e' emerso silenziosamente come una delle figure piu' influenti nell'orbita economica di Trump. Ex direttore degli investimenti di Soros Fund Management, gli e' stato affidato il compito di districarsi nell'approccio caotico e spesso imprevedibile di Trump ai dazi. In Alaska, dovrebbe esplorare potenziali incentivi economici e accordi di investimento che potrebbero essere offerti a Mosca in cambio di concessioni; un promemoria che questo vertice riguarda tanto i soldi quanto la geopolitica. PETE HEGSETH: 45 anni segretario alla Difesa con un passato da ex conduttore di Fox News e veterano dell'esercito, la sua nomina e' stata al centro dell'attenzione per le passate accuse di molestie sessuali, eccessivo consumo di alcol sul posto di lavoro e la richiesta di escludere le donne dal servizio militare. La posizione di Hegseth e' stata ulteriormente compromessa quando ha inviato informazioni dettagliate su un attacco pianificato nello Yemen a un gruppo di chat privato di Signal, al quale era stato aggiunto per errore un giornalista americano. Nonostante i critici lo associno a correnti estremiste dell'estrema destra cristiana, Hegseth ha comunque mantenuto il suo incarico, sostenuto dalla sua incrollabile lealta' a Trump. (AGI)

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