Lo scontro
10 Luglio 2025 - 12:57
"Il voto odierno" sulla mozione di sfiducia alla Commissione e a Ursula Von der Leyen "non è la nostra battaglia e le nostre delegazioni non hanno partecipato alla votazione". Termina così un comunicato sottoscritto dal capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo Carlo Fidanza, e i capi delegazione della maggioranza del gruppo Ecr.
"La pessima Ursula Von Der Leyen rimane al suo posto. La Lega, unico partito della maggioranza di Governo, ha votato compatta per mandarla a casa ma la sinistra l'ha salvata. Peccato". Così in una nota Silvia Sardone, vicesegretario ed eurodeputata della Lega. "Von Der Leyen rimane una grande collezionatrice di fallimenti. Poco trasparente, lontana dalle esigenze dei cittadini, incapace di tenere a bada le frange di estrema sinistra della sua coalizione. La follia più grossa, senza dubbio, della sua gestione è il famoso Green Deal che mette in ginocchio famiglie e imprese, soprattutto quelle italiane. Assolutamente fallimentari anche la sua gestione della pandemia, il cosiddetto piano di riarmo, le politiche sull'agricoltura. Scandalosa anche la sua incapacità di dare forza all'Europa sui grandi temi di politica internazionale. Lento e inadeguato anche il suo lavoro sull'immigrazione. Ursula Von de Leyen non è più credibile. E se anche è riuscita a salvarsi - conclude Sardone - ciò non toglie il fatto che la sua maggioranza sia ormai al capolinea e che i cittadini europei siano sempre più preoccupati dell'incapacità di questa commissione".
“Sulla mozione di sfiducia noi siamo stati coerenti nel bocciare la peggiore Commissione della storia europea. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia invece sono passati dal ‘mai inciuci con la sinistra’ a fare da stampella a Ursula von der Leyen unendo i loro voti a quelli dei Verdi europei e dei Socialisti.Che brutta fine”. Così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. “L’elenco dei disastri di questa Commissione europea è lunghissimo: nell’ultimo anno ha sposato il riarmo anziché una prospettiva di pace in Ucraina, non è intervenuta con decisione per impedire il genocidio a Gaza, ha abbandonato l’industria al proprio destino, ha rinnegato gli impegni ambientali, tagliato i fondi di coesione destinati alle regioni del Sud e adesso si appresta a penalizzare le nostre imprese accettando dei dolorosissimi dazi da Trump senza reagire. Giorgia Meloni è complice di tutto questo perché non c’è provvedimento al Parlamento europeo che non passi senza la firma dei suoi europarlamentari. Le politiche di Ursula Von der Leyen sono contrarie all’interesse nazionale e questo sarà ancora più evidente settimana prossima quando verrà presentato il bilancio pluriennale e i tagli ai nostri agricoltori e alle nostre Regioni. Prima va a casa questa Commissione meglio è, la nostra vittoria è solo rinviata”, conclude la nota
BLOG
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia