Il vertice
25 Giugno 2025 - 14:29
Nel dettaglio, gli alleati intendono destinare "almeno il 3,5% del PIL all'anno" alla spesa militare e un ulteriore 1,5% alla sicurezza più ampia, come la "protezione delle infrastrutture critiche" e la difesa delle "reti".
I paesi della Nato si sono impegnati a investire il 5% del loro Pil in difesa e sicurezza entro il 2035. E' quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice in corso all'Aia. Nel dettaglio, gli alleati intendono destinare "almeno il 3,5% del PIL all'anno" alla spesa militare e un ulteriore 1,5% alla sicurezza più ampia, come la "protezione delle infrastrutture critiche" e la difesa delle "reti".
"Uniti di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza, in particolare alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e alla persistente minaccia del terrorismo, gli Alleati si impegnano a investire il 5% del PIL all'anno in requisiti fondamentali per la difesa, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, entro il 2035, al fine di garantire i nostri obblighi individuali e collettivi, in conformità con l'articolo 3 del Trattato di Washington". E' quanto si legge nella dichiarazione finale adottata dai leader al summit della Nato all'Aja."I nostri investimenti garantiranno la disponibilità di forze, capacità, risorse, infrastrutture, prontezza operativa e resilienza necessarie per la deterrenza e la difesa, in linea con i nostri tre compiti fondamentali: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa", si legge nel testo."Gli Alleati concordano che questo impegno del 5% comprenderà due categorie essenziali di investimenti per la difesa. Gli Alleati stanzieranno almeno il 3,5% del PIL all'anno, sulla base della definizione concordata di spesa per la difesa della NATO, entro il 2035, ai requisiti fondamentali per la difesa e al raggiungimento degli Obiettivi di Capacità della NATO. Gli Alleati concordano di presentare piani annuali che indichino un percorso credibile e progressivo per raggiungere questo obiettivo", hanno concordato i leader Nato. "Gli Alleati contribuiranno fino all'1,5% del PIL annuo, tra l'altro, a proteggere le nostre infrastrutture critiche, difendere le nostre reti, garantire la nostra preparazione e resilienza civile, stimolare l'innovazione e rafforzare la nostra base industriale di difesa. La traiettoria e l'equilibrio della spesa nell'ambito di questo piano saranno rivisti nel 2029, alla luce del contesto strategico e degli Obiettivi di Capacità aggiornati", si legge ancora nel testo.
"Gli Alleati ribadiscono il loro impegno sovrano duraturo a fornire supporto all'Ucraina, la cui sicurezza contribuisce alla nostra, e, a tal fine, includeranno i contributi diretti alla difesa dell'Ucraina e alla sua industria della difesa nel calcolo della spesa per la difesa degli Alleati". E' quanto si legge nella dichiarazione finale adottata dai leader al summit della Nato all'Aja. Il riferimento all'Ucraina è stato notevolmente ridimensionato rispetto alle dichiarazioni degli ultimi vertici. Non c'è l'impegno della Nato al sostegno di lungo termine, ma solo l'impegno sovrano degli alleati, non c'è più il riferimento al futuro percorso di adesione dell'Ucraina nella Nato.
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