La risoluzione

Via libera al piano di riarmo dell'Europa: il Pd si spacca, Lega e M5S contrari. Ecco le ragioni dei guerrafondai, tra cui Fratelli d'Italia e Forza Italia

Sono dieci i deputati del Partito democratico che hanno votato si. Undici componenti della delegazione Dem, invece, hanno optato per l'astensione.

Il Corriere Redazione

12 Marzo 2025 - 14:54

Via libera al piano di riarmo dell'Europa: il Pd si spacca, Lega e M5S contrari: ecco le ragioni dei guerrafondai, tra cui Fratelli d'Italia e Forza Italia

Tra gli altri partiti italiani, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno votato a favore, mentre Movimento 5 stelle, Lega e Alleanza verdi sinistra si sono espressi in maniera contraria. Tredici eurodeputati del Partito democratico, inoltre, hanno votato contro il paragrafo 68, che "accoglie" il piano ReArm Europe.

Sono dieci i deputati del Partito democratico che hanno votato si' alla risoluzione del Parlamento europeo sul Libro bianco per la difesa, contenente il piano ReArm Europe presentato da Ursula von der Leyen. Undici componenti della delegazione Dem, invece, hanno optato per l'astensione. Tra gli altri partiti italiani, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno votato a favore, mentre Movimento 5 stelle, Lega e Alleanza verdi sinistra si sono espressi in maniera contraria. Tredici eurodeputati del Partito democratico, inoltre, hanno votato contro il paragrafo 68, che "accoglie" il piano ReArm Europe.

LE RAGIONI DEI GUERRAFONDAI

"L'Unione europea si trova in un momento di svolta in cui il mantenimento dello status quo non è più un'opzione di fronte alle minacce e agli attacchi alla sicurezza europea". Lo affermano i deputati europei che hanno adottato - con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astensioni - una risoluzione non vincolante che invita l'Unione ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza. Ciò significa, secondo i deputati, rafforzare le relazioni con i Paesi che condividono gli stessi principi. Nel testo, che rappresenta il contributo dei deputati al cosiddetto 'Libro bianco' sul futuro della Difesa europea, che la Commissione e l'Alta rappresentante presenteranno mercoledì prossimo, l'Eurocamera chiede misure concrete per avviare "sforzi realmente innovativi" e azioni "simili a quelle utilizzate in tempo di guerra". Il Parlamento sostiene il piano 'ReArm Europe' proposto dalla Commissione, e chiede di verificare la possibilità di introdurre un sistema di obbligazioni europee per finanziare investimenti militari su larga scala e di fare ricorso ai 'coronabond' inutilizzati, a integrazione del 'ReArm Europe'. Inoltre, nel testo adottato si invita la Banca europea per gli investimenti (Bei) a investire più attivamente nell'industria europea della Difesa grazie a l’abolizione delle restrizioni al finanziamento della Difesa, nonché alla possibilità di emettere debito a destinazione vincolata. Il testo sottolinea che l'Ue deve sostenere l'Ucraina e diventare più resiliente, perché l'Europa sta affrontando "la più profonda minaccia militare alla sua integrità territoriale dalla fine della guerra fredda". In questo contesto, gli eurodeputati invitano i Paesi Ue, i partner internazionali e gli alleati della Nato a rimuovere tutte le restrizioni sull'uso dei sistemi d'arma occidentali forniti all'Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo.

Nella risoluzione si evidenzia che "la Russia, sostenuta dai suoi alleati Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran", rappresenta "la minaccia diretta e indiretta più significativa per l'Ue e la sua sicurezza". Perciò i deputati sottolineano come le recenti dichiarazioni e azioni dell'amministrazione Usa di Donald Trump abbiano aumentato le preoccupazioni sul futuro atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Russia, della Nato e della sicurezza europea. In questo contesto, l'Aula "condanna fermamente le minacce degli Stati Uniti nei confronti della Groenlandia". Per il Parlamento, gli sforzi di Difesa dell'Ue "non possono rimanere di dimensioni limitate, frammentati in termini di portata e lenti quanto ai risultati" e sono richiesti "maggiori sforzi non solo nel settore militare, ma anche in quello industriale, tecnologico e dell'intelligence". Nel testo si sottolinea che "l'Ue deve essere in grado di muoversi e prendere decisioni molto più rapidamente in caso di guerra o altre crisi di sicurezza su larga scala" e, pur evidenziando l'importanza della cooperazione tra Ue e Nato, i deputati chiedono lo sviluppo di un pilastro europeo pienamente operativo all'interno della Nato, capace di agire autonomamente quando necessario. 

 I deputati ritengono che l'Unione debba definire una visione unitaria e chiara per l'industria della Difesa europea, basata nel lungo termine sulla cosiddetta 'preferenza europea', ma senza che tale preferenza pregiudichi la prontezza alla Difesa dell'Unione. Insistono anche sulla necessità di semplificare il processo decisionale, chiedendo la creazione di un Consiglio dei ministri della Difesa e il passaggio dall'unanimità alla maggioranza qualificata per le decisioni dell'Ue in questo settore, ad eccezione delle operazioni militari con mandato esecutivo. Infine, il Parlamento avverte che, senza un aumento sostanziale degli investimenti, gli obiettivi di sicurezza e Difesa dell'Ue non potranno essere raggiunti, sia per quanto riguarda il supporto militare all'Ucraina sia per il miglioramento della sicurezza comune europea. 

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