Le elezioni USA
06 Novembre 2024 - 14:00
Il ritorno di Trump, che 4 anni fa non aveva accettato la sconfitta scatenando la rivolta di Capitol Hill, arriva al termine di una campagna travagliata e piena di colpi di scena, passata per due attentati al tycoon e il ritiro di Joe Biden dalla corsa in favore di Harris. Decisivi per Trump sono stati, com'era atteso, gli Stati chiave. Dei 7 cosiddetti 'swing State' - cioè Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin - al tycoon ne sono stati assegnati inizialmente con certezza 3, North Carolina, Georgia e soprattutto la Pennsylvania, considerato il più cruciale degli Stati chiave per il suo bottino di 19 voti elettorali. Poi la vittoria è scattata quando è stato dato vincitore anche in Wisconsin, che lo ha fatto volare a 277 voti elettorali contro i 224 della vicepresidente Dem.
Il panorama politico americano è stato scosso da un evento che, fino a pochi anni fa, sembrava improbabile: il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Con la sua elezione a 47esimo presidente degli Stati Uniti, Trump diventa il primo leader a ricoprire due mandati non consecutivi dai tempi di Stephen Grover Cleveland, alla fine del XIX secolo. Questo risultato non solo segna un trionfo personale per Trump, ma rappresenta anche un cambiamento significativo nel panorama politico americano, con implicazioni che si estendono ben oltre i confini degli Stati Uniti.
UN RITORNO INASPETTATO
Donald Trump, a 78 anni, è ora il presidente più anziano ad insediarsi nella storia degli Stati Uniti. La sua vittoria è stata confermata da Fox News, mentre la sua avversaria, la democratica Kamala Harris, ha scelto di non parlare immediatamente ai suoi sostenitori, in attesa di ulteriori conteggi. Questo ritorno alla presidenza è stato caratterizzato da una serie di eventi senza precedenti: Trump ha superato due impeachment, vari processi e due condanne penali, oltre a numerosi scandali che avrebbero potuto distruggere la carriera di qualsiasi altro politico.
IL MANDATO DEL POPOLO
Il trionfo di Trump non si limita alla conquista degli stati chiave, ma si estende anche al voto popolare. Con oltre 66 milioni di voti, pari al 51,2% del totale, Trump ha superato Kamala Harris di quasi 5 milioni di voti. Questo risultato rappresenta un chiaro mandato da parte del popolo americano, che ha scelto di affidarsi nuovamente a un leader che promette cambiamenti radicali. Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ha commentato su X, esprimendo entusiasmo per il futuro sotto la guida di Trump.
LA SVOLTA DI TRUMP
Il discorso della vittoria il tycoon lo aveva però già tenuto quando la corsa era ancora ritenuta 'too close to call'. "È stata una magnifica vittoria del popolo americano", "l'America ci ha dato un mandato senza precedenti", ha detto il repubblicano parlando al suo 'watch-party' organizzato a West Palm Beach, in Florida, poco dopo che le proiezioni di Decision Desk HQ e Fox News lo avevano dato vincitore contro Kamala Harris. "Voglio ringraziare il popolo americano per lo straordinario onore di essere stato eletto 47esimo presidente", ha detto Trump, accompagnato sul palco da tutta la famiglia, con la moglie Melania e i figli, promettendo alla folla di sostenitori che "aiuteremo il Paese a guarire". Silenzio invece da parte di Harris, il cui staff prima ancora del discorso di Trump aveva fatto sapere che la vicepresidente e candidata Dem non avrebbe parlato nella notte elettorale ma il giorno dopo. Il ritorno di Trump, che 4 anni fa non aveva accettato la sconfitta scatenando la rivolta di Capitol Hill, arriva al termine di una campagna travagliata e piena di colpi di scena, passata per due attentati al tycoon e il ritiro di Joe Biden dalla corsa in favore di Harris. Decisivi per Trump sono stati, com'era atteso, gli Stati chiave. Dei 7 cosiddetti 'swing State' - cioè Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin - al tycoon ne sono stati assegnati inizialmente con certezza 3, North Carolina, Georgia e soprattutto la Pennsylvania, considerato il più cruciale degli Stati chiave per il suo bottino di 19 voti elettorali. Poi la vittoria è scattata quando è stato dato vincitore anche in Wisconsin, che lo ha fatto volare a 277 voti elettorali contro i 224 della vicepresidente Dem. Oltre che nella corsa per la Casa Bianca, i repubblicani sono andati bene anche al Congresso, riconquistando ufficialmente la maggioranza al Senato, dopo 4 anni di opposizione, dopo che la senatrice Deb Fischer si è assicurata la rielezione in Nebraska. Il controllo della Camera invece viene ancora ritenuto 'too close to call'; il Gop spera naturalmente di mantenerlo, perché questo gli garantirebbe mano libera a Washington per l'agenda di Trump. Nel suo discorso della vittoria Trump ha citato Elon Musk, definendolo un "supergenio" e ringraziandolo per il suo sostegno. Ha promesso che combatterà "tutti i giorni per voi fino all'ultimo respiro" e "sarà l'età dell'oro dell'America", e ha fatto un riferimento alla situazione internazionale: "Dicono che inizierò delle guerre, ma non lo farò, vi metterò fine". Sul palco con lui ha chiamato a parlare anche il suo vice con cui ha corso in ticket, JD Vance, che ha assicurato che "sotto la guida del presidente Trump non smetteremo mai di lottare per voi, per i vostri sogni, per il futuro dei vostri figli e, dopo la più grande rimonta politica della storia americana, guideremo la più grande rimonta economica della storia americana".Le reazioni all'elezione di Trump sono arrivate da tutto il mondo.
LE SFIDE DEL POLITICAMENTE CORRETTO
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca solleva interrogativi sul futuro del politicamente corretto in America. La sua campagna è stata caratterizzata da una retorica spesso divisiva, che ha sfidato le norme tradizionali della politica americana. Questo approccio ha trovato risonanza tra molti elettori, che vedono in Trump un simbolo di cambiamento e una rottura con l'establishment politico. Tuttavia, resta da vedere come questa retorica influenzerà le politiche interne ed estere degli Stati Uniti nei prossimi anni.
UN FUTURO INCERTO
Mentre Trump si prepara a tornare alla Casa Bianca, il futuro della politica americana appare incerto. La sua elezione solleva domande su come affronterà le sfide globali, dalle tensioni internazionali ai cambiamenti climatici, e su come gestirà le divisioni interne che hanno caratterizzato il suo primo mandato. Inoltre, la sua presidenza potrebbe avere un impatto significativo sulle elezioni di medio termine, influenzando la composizione del Congresso e le politiche future.
L'IMPATTO GLOBALE
Il ritorno di Trump alla presidenza avrà inevitabilmente ripercussioni a livello globale. Le sue politiche economiche e commerciali, così come il suo approccio alle alleanze internazionali, potrebbero ridefinire le relazioni degli Stati Uniti con il resto del mondo. I leader globali guardano con attenzione a questo nuovo capitolo della politica americana, cercando di capire come le decisioni di Trump influenzeranno l'economia mondiale e la stabilità geopolitica.
LE REAZIONI POLITICHE
Fra i primi a congratularsi il premier ungherese Viktor Orban, che ha parlato di "vittoria molto necessaria per il mondo", e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha parlato di "vittoria enorme" che "offre un potente nuovo impegno per la grande alleanza fra Israele e l'America". Dall'Ue, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha sottolineato che "l'Unione europea e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati". La premier Giorgia Meloni ha rimarcato che "Italia e Stati Uniti sono nazioni 'sorelle', legate da un'alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più", mentre per il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani "le relazioni transatlantiche sono una priorità per l'Italia insieme ai rapporti con l'Ue" e "sono convinto che collaboreremo bene anche con l'amministrazione Trump". Congratulazioni sono arrivate anche dal premier spagnolo Pedro Sanchez e da quello britannico Keir Starmer, nonchè dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere Olaf Scholz, che hanno avuto un colloquio telefonico in merito concordando di lavorare "per un'Europa più unita, più forte, più sovrana in questo nuovo contesto". "Non vedo l'ora di lavorare ancora con lui per promuovere la pace attraverso la forza della Nato", ha detto il numero uno dell'Alleanza, Mark Rutte. Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ricordando il "grande" incontro di settembre negli Usa con Trump, con cui aveva parlato del partenariato strategico fra Ucraina e Stati Uniti e del Piano per la vittoria, ha sottolineato l'apprezzamento per "l'impegno del presidente Trump per l'approccio 'pace attraverso la forza' negli affari globali". Il Cremlino ha invece fatto sapere che Vladimir Putin non ha intenzione di congratularsi, mentre la Cina ha evidenziato che auspica "rispetto reciproco e coesistenza pacifica" e l'Iran ha chiarito che "non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti". "Non siamo preoccupati per la rielezione di Trump e non conosciamo alcuna differenza" tra Trump e Biden, ha precisato la portavoce del governo di Teheran, Fatemeh Mohajerani.
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