La polemica

Dopo le fantasiose boldrinate, interviene il presidente della Crusca: «Legittimo per la Venezi farsi chiamare direttore»

«Ognuno ha il diritto di fare la propria scelta, ma non può pretendere di imporla agli altri in maniera assoluta, nè può pretendere che lo faccia qualche istituzione», dice il professore Claudio Marazzini

Il Corriere Redazione

06 Marzo 2021 - 20:09

Dopo le fantasiose boldrinate, interviene il presidente della Crusca: «

La direttrice d'orchestra Beatrice Venezi

«Sul piano propriamente lessicale», ricorda Marazzini, «Beatrice Venezi aveva tre possibilità per definirsi: "una più tradizionale (direttore) che però taluni accusano di essere ideologicamente arretrata; una declinata al femminile (direttrice) ed una più innovativa (direttora)».

"Ognuno ha il diritto di essere chiamato come vuole nell'ambito della pluralità degli usi esistenti nella lingua italiana: scegliendo la definizione 'direttore' Beatrice Venezi ha adoperato un maschile cosiddetti inclusivo o non marcato. Una soluzione tradizionale, ben nota alla lingua italiana e che viene considerata tuttavia come una bestia nera da taluni, perchè a loro giudizio non riconosce o occulta gli avanzamenti del dibattito di genere. Lo ha dichiarato all'Adnkronos il professore Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca. Sul piano propriamente lessicale, ricorda Marazzini, Beatrice Venezi aveva tre possibilità per definirsi: "una più tradizionale (direttore) che però taluni accusano di essere ideologicamente arretrata; una declinata al femminile (direttrice) ed una più innovativa (direttora). Ognuno ha quindi il diritto di fare la propria scelta, ma non può pretendere di imporla agli altri in maniera assoluta, nè può pretendere che lo faccia qualche istituzione".

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

BLOG